Tiziano Vecellio, Annunciazione – 1557 circa – Olio su tela – In deposito dalla chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli, proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno – Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli – Foto: Giorgio Manusakis

Tra i più noti dipinti del Museo Nazionale di Capodimonte e della Collezione Farnese, l’Annunciazione fu commissionata a Tiziano Vecellio dal banchiere napoletano Cosimo Pinelli in qualità di pala d’altare per la sua cappella di famiglia nella Chiesa di San Domenico Maggiore. L’opera, inserendosi armoniosamente tra le decorazioni architettoniche classicheggianti di questo piccolo spazio sacro, era messa in risalto da una “doppia luce”: da una parte quella naturale, proveniente dalle finestre laterali e dal cupolino della cappella; dall’altra, quella interna al dipinto, rappresentata dal pittore veneto sul lato sinistro. Criticata dal “popolino” per alcuni dettagli – in particolar modo per una presunta eccessiva robustezza dell’Arcangelo Gabriele – la tela colpì, invece, a tal punto Luca Giordano da indurlo a riprodurne una copia, conservata nell’Iglesia di San Ginès a Madrid. Nel percorso museale di Capodimonte, è possibile ammirare un’ulteriore replica del capolavoro tizianesco, eseguita dal pittore manierista napoletano Francesco Curia. (testo a cura di Naòs – Nel cuore dell’arte e del sapere

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