Il cast di ‘Anora’ al Toronto International Film Festival 2024 – Foto: Frank Sun – Licenza: Creative Commons 4.0 via Wikimedia Commons
L’ultima opera del talentuoso regista statunitense Sean Baker vince l’Oscar come Miglior film dell’anno.
La pellicola, capace di coniugare sensibilità e audacia narrativa, rappresenta l’apice di un percorso artistico e professionale, segnato da una dedizione assoluta e consacrato ora da un riconoscimento che ne sancisce l’ingresso nella storia del cinema. Sean Baker si è distinto nel panorama cinematografico internazionale per la sua capacità di raccontare in maniera intima e realistica le diverse sfaccettature del reale, focalizzandosi in particolare sulle marginalità.
Il regista statunitense ha infatti dato vita a una serie di lungometraggi che sfidano apertamente il cinema convenzionale. Dopo i successi di Tangerine del 2015 e di The Florida Project del 2017, Anora rappresenta la continuazione di un percorso artistico caratterizzato da empatia, realismo e coraggio nell’affrontare temi sociali complessi. Baker, noto per lavorare con budget estremamente esigui, si è sempre distinto per l’utilizzo di un complesso e ricco linguaggio visivo con cui racconta le storie di chi vive ai margini e di solito rimane nell’ombra. Con il suo ultimo film, Anora, vincitore di cinque premi Oscar, tra cui quello come Miglior film, porta avanti questo filone narrativo.
Anora: una storia complessa di speranza e difficoltà
Il film presenta la storia di una giovane donna newyorkese intrappolata in una vita fatta di solitudine e di precarietà. Anora, ventitreenne sfrontata, inizia a lavorare come spogliarellista in un club di striptease vivendo in un piccolo appartamento insieme alla sorella. La sua vita cambia radicalmente quando un ricco e infantile rampollo di un oligarca russo, Vanja, si innamora di lei. I due si ritrovano presto coinvolti in un’intensa relazione, che li porta fino a un matrimonio di convenienza.
La convivenza coniugale, seppur inizialmente motivata da un’ingente transazione economica, porta Anora a confrontarsi con le sue speranze, delusioni e aspirazioni. Mentre Vanja tenta di sfuggire al controllo oppressivo dei genitori, Anora lotta per mantenere il suo status da poco acquisito, ma presto si rende conto che la realtà è più complessa e dolorosa di quanto immagini.
Attraverso disavventure e confronti familiari Anora si trova costretta a fare i conti con una forte disillusione e con la crudeltà delle persone che la circondano. Il lungometraggio, con la sua crudezza e intensità emotiva, esplora l’amore, il tradimento e la ricerca di un’identità definita in un mondo che sembra offrire solo illusioni e velleità. Anora, attraverso scelte difficili, si confronta con la sua parte più intima e con un destino che, sebbene appaia segnato, sarà in grado di offrirle nuove opportunità.
La protagonista sfida apertamente le etichette sociali e affronta ogni giorno le difficoltà legate alla sua condizione di marginalità, ma lo fa con una forza tale da renderla un’eroina contemporanea a tutti gli effetti. Anora lotta ogni giorno per un futuro migliore e i suoi sforzi, raccontati con delicatezza e realismo, non lasciano spazio ad una speranza cieca che va a braccetto con il fatalismo, ma piuttosto si declinano in una lotta costante che si costruisce giorno dopo giorno, passo dopo passo. Le sfide che la protagonista deve affrontare sono emblematiche. Il contesto sociale in cui si muove Anora, e che Baker racconta magistralmente, è respingente e avaro di opportunità non solo per lei ma per tutti coloro che versano nelle medesime condizioni.
Il film si distingue non solo per la sua trama audace, ma anche per un cast di attori che, pur essendo in gran parte sconosciuti al grande pubblico, contribuisce in modo determinante al suo successo. La performance della protagonista, Mikey Madison, emerge come il fulcro di questa riuscita, sostenuta da un ensemble altrettanto valido che include Mark Eydelshteyn, nel ruolo del controverso Vanja; Yura Borisov, che con la sua presenza silenziosa ma imponente conquista il pubblico, e Karren Karagulian, il quale interpreta Toros, personaggio che, seppur secondario, cattura l’attenzione immediatamente.

Mikey Madison al Cannes Film Festival 2024 – Autore foto: Ariela Ortiz-Barrantes – Licenza: Ariela Ortiz-Barrantes, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Tuttavia, è Mikey Madison che, alla sua prima prova da protagonista, riesce a stupire e a commuovere, offrendo una performance tanto coraggiosa da valerle l’Oscar come Migliore attrice protagonista. L’attrice, interpretando con una naturalezza disarmante un personaggio ricco di sfaccettature e contraddizioni, rivela una profondità emotiva che trascende il mero stereotipo della spogliarellista. Nonostante i numerosi difetti di Anora, Madison riesce a creare una connessione empatica con il pubblico, facendo sì che, pur in un contesto di difficoltà e sofferenza, lo spettatore simpatizzi per lei, sperando in un riscatto e in una via di fuga dalla sua esistenza monotona e grigia nel Queens. Questa capacità di suscitare empatia è il cuore pulsante di una performance che si distingue non solo per la sua intensità, ma anche per la sua sincerità, specialmente in quelle scene di nudo che non sono mai casuali, ma sempre funzionali alla trama e al profondo percorso di Anora.
Il ruolo chiave della scenografia
La scenografia è un elemento fondamentale della pellicola, pensata allo scopo di far risaltare le contraddizioni della società che il film evidenzia e rendere lo spettatore partecipe della vita e del mondo interiore della protagonista. Gli scenografi, Stephen e Christopher Phelps, hanno magistralmente realizzato un’ambientazione visivamente coinvolgente che non solo arricchisce la narrazione ma la amplifica in modo significativo.
Le ambientazioni urbane vengono rappresentate in modo estremamente dettagliato e realistico. Brooklyn è specchio dell’intimità di Anora, con spazi che rendono lo spettatore partecipe delle sensazioni di vulnerabilità e precarietà che vive la protagonista. Le scene girate a Manhattan rappresentano un netto cambiamento visivo e ambientale: il club glamour e la lussuosa villa dell’oligarca russo Vasilij Anisimov mettono in risalto il contrasto tra i luoghi in cui Anora vive abitualmente ed altri in cui si imbatte nel corso dello svolgimento della trama. Questi ultimi, simboli di opulenza e potere, sono costruiti con una cura visiva che ne esprime la freddezza e la distanza emotiva.

Sean Baker al Cannes Film Festival 2024 – Autore foto: Ariela Ortiz-Barrantes – Licenza: CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Particolarmente d’impatto è la scelta della location per la scena d’apertura del film: questa, infatti, è stata girata in un vero night club all’interno del quale sono state riprese, con un teleobiettivo, le interazioni tra la protagonista, Mikey Madison – nel corso delle riprese l’attrice veniva guidata dal regista con un auricolare – ed i clienti del locale. Tali ambienti non sono semplici sfondi, ma veri e propri fattori della narrazione che riescono ad arricchire l’esperienza visiva e il coinvolgimento empatico dello spettatore, donando alla pellicola una veste vivida ed estremamente realistica.
La musica
La colonna sonora rappresenta un elemento cardine nell’esperienza emozionale e narrativa di Anora. Curate da Matthew Hearon-Smith, le scelte musicali sono frutto di un bilanciamento tra composizioni già esistenti, molte delle quali iconiche e note a gran parte del pubblico, e una partitura originale minimalista. Il brano Dreaming, dei Blondie, ad esempio, sottolinea la spensieratezza momentanea con cui Anora reagisce ad un contesto cupo, offrendo un senso di evasione e speranza. Al contrario, All the Things She Said, delle tATu, enfatizza la tensione emotiva ed il conflitto interiore del personaggio, mentre il pezzo dei Take That, Greatest Day, funge da colonna sonora per uno dei passaggi cruciali del film, andando a simbolizzare il momento in cui le esperienze vissute portano la protagonista ad acquisire una nuova consapevolezza.
La partitura originale creata da Hearon-Smith è altrettanto significativa. Le tonalità sono spesso minimali, con l’uso di sintetizzatori e strumenti a corda per creare atmosfere tese o malinconiche. Questa dicotomia tra la musica originale e i brani conosciuti rispecchia i contrasti tra i diversi mondi che Anora attraversa – dai quartieri più umili agli ambienti dell’élite sociale – dando vita ad una colonna sonora che, esattamente come la sceneggiatura, ricalca ulteriormente le tematiche sociali e gli habitat emotivi che il regista ha rappresentato.

Tatu Bacardi B-LIVE 2008 – Autore foto: Marina Endzhirgli – Licenza: CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Il riconoscimento agli Oscar: una vittoria per il cinema indipendente
Il film Anora ha trionfato alla 97ª edizione degli Oscar, portando a casa ben cinque statuette su sei candidature: Miglior Film, Miglior Regia – per Sean Baker – Miglior Attrice Protagonista – per Mikey Madison – Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Montaggio. La pellicola, che aveva già conquistato la Palma d’Oro al Festival di Cannes, ha continuato a raccogliere consensi sia dalla critica che dal pubblico, consolidando il suo status di capolavoro contemporaneo. Uno dei suoi principali punti di forza è infatti la capacità di unire un approccio indipendente, autonomo e personale nel dipingere la realtà sociale, e in particolare il mondo della marginalità, ad una trama in grado di coinvolgere lo spettatore anche meno avvezzo alla filmografia indipendente. Le vicissitudini di Anora suscitano empatia nel pubblico, che, dunque, riesce a calarsi nei suoi panni e a guardare le cose trascendendo dall’ideale e canonico “buon costume”. L’insegnamento che possiamo trarne è che, al di là dei pregiudizi, ci sono le storie delle persone, piene di tutte quelle difficoltà e contraddizioni che caratterizzano la vita umana. Pertanto, Baker, con il suo film, consente allo spettatore di vestire i “panni degli altri” per comprenderne le vicende, le scelte e le relative motivazioni.
Specifiche foto dal web
Titolo: Cast of Anora at the 2024 Toronto International Film Festival
Autore: Frank Sun
Licenza: Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license, via Wikimedia Commons
Link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cast_of_Anora_at_the_2024_Toronto_International_Film_Festival.jpg
Foto modificata
Titolo: Mikey Madison at 2024 Cannes Film Festival (Anora Lead Actress)
Autore: Ariela Ortiz-Barrantes
Licenza: Ariela Ortiz-Barrantes, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Mikey_Madison_at_2024_Cannes_Film_Festival_%28Anora_Lead_Actress%29.jpg
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Titolo: Sean Baker at 2024 Cannes Film Festival (Anora director)
Autore: Ariela Ortiz-Barrantes
Licenza: Ariela Ortiz-Barrantes, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Sean_Baker_at_2024_Cannes_Film_Festival_%28Anora_director%29.jpg
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Titolo: Tatu Bacardi B-LIVE 2008
Autore: Marina Endzhirgli
Licenza: Marina Endzhirgli, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tatu_Bacardi_B-LIVE_2008.jpg
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