La conferenza stampa – Foto: Mario Severino
Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025 ritorna il grande evento nazionale giunto alla sua 14esima edizione.
a cura di Mario Severino
La consueta rassegna del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS – si articolerà con visite a contributo libero in oltre 700 luoghi eccezionalmente accessibili in 350 città italiane. In Campania, il programma si preannuncia particolarmente ricco, con più di 50 aperture distribuite tra Napoli, Bagnoli, Pozzuoli, i Campi Flegrei, Capri, Ischia, Nola e le province di Caserta, Avellino, Benevento e Salerno.
La presentazione all’Auditorium Porta del Parco di Bagnoli
Il calendario campano è stato presentato il 7 ottobre all’Auditorium Porta del Parco, nell’ex area industriale di Bagnoli, simbolo della rigenerazione urbana e del dialogo tra memoria industriale e natura. Michele Pontecorvo Ricciardi, presidente regionale FAI Campania, ha aperto la conferenza ricordando che l’ente organizzatore, fondato nel 1975, celebra quest’anno cinquant’anni di impegno nella difesa del patrimonio collettivo: “Il FAI nasce per rendere ognuno custode del proprio patrimonio. Questi luoghi meritano di essere conosciuti non solo per il loro valore ambientale, ma per il ruolo sociale che hanno avuto nelle comunità.”

L’ex acciaieria di Bagnoli – Foto: Mario Severino
Ricordando le origini del FAI Ricciardi ha riportato la visione della sua fondatrice, Giulia Maria Crespi, che già negli anni Settanta sosteneva la necessità di un dialogo equilibrato tra sviluppo e tutela ambientale. Profondamente sensibile alla bellezza e al paesaggio, l’imprenditrice non si opponeva all’industrializzazione in quanto tale, ma ne metteva in discussione le modalità e gli effetti quando questi compromettevano l’ambiente, la salute e la qualità della vita delle comunità locali. Emblematico, in questo senso, fu il suo confronto con Pietro Nenni, leader socialista e sostenitore della politica industriale come strumento di progresso civile. Di fronte alle promesse di crescita e di occupazione legate alla fabbrica di Bagnoli, Crespi espresse forti perplessità, temendo che i benefici immediati potessero tradursi in danni ambientali e sociali duraturi. La sua posizione nasceva dal dubbio che un’industrializzazione realizzata senza una visione di lungo periodo potesse deteriorare il paesaggio e impoverire il territorio, come in effetti sarebbe poi accaduto a Bagnoli.
A tal proposito è intervenuto anche il sub commissario di governo Dino Falconio, evidenziando come all’epoca la Costituzione italiana non contemplava ancora la tutela dell’ambiente – inserita poi nel 2020 – ma solo quella del paesaggio. E proprio a Bagnoli i due concetti appaiono oggi strettamente intrecciati, a conferma della lungimiranza e dell’attualità del pensiero di Giulia Maria Crespi. Falconio sostiene che il passato non va demonizzato ma contestualizzato. L’acciaieria di Bagnoli ha portato nell’ambiente sociale un’educazione alla cultura del lavoro, un’occasione di riscatto sociale e un’opposizione alla malavita organizzata, offrendo all’epoca 12.000 posti di lavoro, permettendo inoltre ai figli degli operai di potersi formare e studiare ed essere ora membri integranti della classe dirigente dell’area. Nel suo intervento, Falconio ha descritto l’auditorium di Bagnoli, luogo dove si è svolto la conferenza, come simbolo della rinascita: “Questo territorio, fortemente antropizzato, si sta trasformando. L’acciaieria, la torre di segnalamento, i capannoni: tutto racconta un’archeologia industriale che la natura sta lentamente riconquistando.” Falconio ha chiuso il suo intervento lasciandosi andare ad una suggestione: partendo dal nome primordiale della fabbrica, Ilva, antico nome dell’isola d’Elba, patria della siderurgia, ha raccontato il mito della nascita dell’arcipelago toscano tramite la caduta di sette perle dalla collana di Venere. Falconio ha suggerito che di esse un’ottava si perse e, scivolando fino al Tirreno, fondò Bagnoli.

L’ex acciaieria di Bagnoli – Foto: Mario Severino
Bruno Discepolo, assessore all’urbanistica e al governo del territorio della Regione Campania, ha sottolineato la collaborazione tra le istituzioni regionali, il Comune di Napoli e il FAI, evidenziando come la città sostenga attivamente le iniziative promosse dalla Fondazione. Le aperture, ha ricordato, non riguardano soltanto palazzi storici, chiese e beni di riconosciuto valore artistico, ma seguono una tendenza più ampia: quella di valorizzare tutto ciò che ha avuto un ruolo significativo nella storia e nell’identità del territorio. Discepolo ha evidenziato come, nel tempo, il FAI abbia saputo consolidare un dialogo costruttivo con istituzioni, imprese e cittadini, rafforzando una rete di collaborazione che è oggi un punto di forza per la tutela del patrimonio. Ha inoltre ringraziato la Fondazione per l’entusiasmo e per il contributo che rappresenta nel mondo dell’associazionismo culturale, ponendosi come un esempio originale di tutela attiva; prendendo in carico i beni, gestendoli, restaurandoli e restituendoli alla collettività, dimostrando una funzione decisiva nella valorizzazione e nel recupero del patrimonio.

La Baia di Ieranto – Foto (modificata) da comunicato stampa
Ha preso poi la parola Raffaella Gargano, marketing manager di Seda International Packaging Group, Partner del FAI per il 2025. L’azienda, fondata ad Arzano (NA) nel 1964, leader nel packaging sostenibile, sostiene la manutenzione della Baia di Ieranto, bene FAI a Massa Lubrense, e sarà sponsor nazionale delle Giornate FAI d’Autunno. Nel corso dell’intervento Gargano ha sottolineato come per Seda la tutela dell’ambiente rappresenti una responsabilità imprescindibile nei confronti delle generazioni future. L’impegno si traduce anche in scelte produttive sostenibili: la carta utilizzata proviene esclusivamente da foreste certificate, dove per ogni albero tagliato ne vengono piantati da tre a cinque. L’esperienza di Seda si configura così come un esempio virtuoso di impresa capace di operare in modo sostenibile lungo l’intera filiera, restituendo valore al pianeta e contribuendo concretamente alla salvaguardia del futuro comune.

Hotel Excelsior, Capri – Foto (modificata) da comunicato stampa
Francesco Esposito, capogruppo del FAI Giovani Napoli e volontario dal 2021, ha concluso la conferenza condividendo la propria esperienza all’interno del gruppo, evidenziando come negli anni sia cresciuto includendo ragazzi provenienti da percorsi diversi, non limitandosi soltanto a studenti di beni culturali come si potrebbe immaginare. Tutti i membri hanno messo a disposizione le proprie competenze e passioni, contribuendo con entusiasmo alle attività della sezione. È stato sottolineato, dunque, il grande impegno dei giovani volontari nel promuovere la conoscenza e la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del Paese. Successivamente, Esposito ha illustrato gli eventi previsti per le Giornate d’Autunno, delineando il programma delle iniziative. Tra i percorsi più attesi vi è proprio quello nell’Area di rilevante interesse nazionale Bagnoli–Coroglio, un viaggio tra memoria industriale e natura. L’itinerario prevede l’accesso all’Auditorium Porta del Parco, opera dell’architetto Silvio D’Ascia, e un tour a bordo dei bus scoperti City Sightseeing, messi a disposizione dal commissario straordinario.

Villa Rosebery – Foto (modificata) da comunicato stampa
La visita all’ex area industriale di Bagnoli
Dopo la conferenza è stata offerta l’occasione di esplorare l’area a bordo di un bus City Sightseeing. Il viaggio sulla parte superiore scoperta del mezzo, unito alla splendida giornata, ha permesso di avere una visione panoramica completa dell’ex sito industriale, con ottima visibilità e possibilità di scattare foto.
Il percorso ha attraversato capannoni, officine, fabbricati industriali, depositi interni, grandi strutture metalliche, impianti di supporto e strutture murarie, alcune ormai in rovina o parzialmente demolite. Tra i luoghi più emblematici spiccano l’ex officina meccanica, utilizzata un tempo per la manutenzione dei macchinari, e le aree dell’acciaieria, con gli altoforni testimoni della produzione di acciaio che ha segnato la storia industriale di Bagnoli.

La visita a bordo del bus City Sightseeing – Foto: Mario Severino
L’itinerario è stato illustrato da Giovanni Capasso, presidente e socio fondatore del Circolo Ilva di Bagnoli e ultimo assunto dall’Italsider, insieme a Dino Falconio. Ciò che colpisce maggiormente è come la natura si stia progressivamente riappropriando degli spazi: la vegetazione appare folta, con cespugli di mirto e libellule che volano accanto al bus. Durante il percorso è stata avvistata anche una poiana in picchiata, alla ricerca di prede tra la flora rigogliosa, a testimonianza della rinascita ecologica dell’area.

L’ex acciaieria di Bagnoli – Foto: Mario Severino
Un patrimonio da amare e proteggere
L’elenco completo dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione sono disponibili su www.giornatefai.it. Le Giornate rientrano nella campagna nazionale Ottobre del FAI, dedicata alla sensibilizzazione e alla raccolta fondi per la tutela del patrimonio. Chi partecipa potrà contribuire con una donazione libera e, per chi sceglierà di iscriversi al FAI, sono previsti accessi prioritari e visite dedicate. Come ricorda il motto della Fondazione: “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce.”