La sala Nassiriya del Senato – Foto: Stefania Rega
La dolce vita di Fellini unisce l’Italia e gli Emirati Arabi nell’ambito di un festival inaugurato a Roma il 28 ottobre scorso.
L’evoluzione filo-occidentale di un antico stato del Medio Oriente
Gli Emirati Arabi Uniti sono una nazione del Medio Oriente che ha attraversato tutte le fasi tipiche dei territori che insistono in quell’area. Diventò paese islamico nel VII secolo, subito dopo la morte di Maometto, poi finì sotto l’influenza del grande Impero Ottomano. A metà dell’Ottocento, divenne protettorato dell’allora impero britannico fino al 1972, anno della sua indipendenza.
Oggi degli Emirati si parla come di una delle nazioni più prospere del pianeta. Il petrolio, di cui è ricchissima, ne ha cambiato il volto e il destino. Negli ultimi decenni l’immenso fiume di denaro è stato utilizzato per rendere il Paese quanto più simile al mondo occidentale, ma moltiplicando per mille le sue caratteristiche architettoniche. Le città degli Emirati ostentano uno sfarzo favoloso. Il Paese vanta l’edificio più alto del mondo, il Burj Khalifa; l’aeroporto più costoso del mondo, a Dubai; il centro commerciale più grande del mondo e un arcipelago artificiale chiamato The World.

L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, Abdulla Al Subousi – Foto: Stefania Rega
Italia ed Emirati Arabi: un legame nel segno del cinema
I rapporti tra gli Emirati Arabi e l’Italia non si riducono solo ad uno scambio di petrolio e cibo tradizionale. Il Belpaese può ancora contare su altri beni da esportare, come il nostro cinema. Sebbene l’epoca d’oro del grande schermo italiano abbia ormai completamente percorso la sua parabola, ne possiamo curare un’eredità preziosa, di cui non solo andare fieri ma da proporre a chi ha voglia di affacciarsi alla nostra cultura.
Un evento emblematico in questo senso ha avuto luogo il 28 ottobre a Roma, nella Sala Nassiriya del Senato. Alla presenza dell’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, Abdulla Al Subousi, è stato presentato il festival La dolce vita. Il titolo è particolarmente evocativo. Il riferimento ad uno dei film italiani più iconici e più conosciuti, prodotto da uno dei registi di più marcato talento del mondo, Federico Fellini, ci porta subito nel cuore dell’evento: un omaggio al cinema e un modo per favorirne la diffusione e la produzione.

L’ingresso di Palazzo Madama, sede del Senato – Foto: Stefania Rega
I principali interventi all’inaugurazione del festival
Alla cerimonia di inaugurazione del festival erano presenti alcune personalità della politica romana e nazionale, la presidente della Liguria Film Commission e il regista e produttore Gabriele Mainetti; al centro dell’evento, Benedetta Paravia, ideatrice e promotrice della kermesse. Essa – ha spiegato Paravia – è nata con l’intento di portare il cinema italiano negli Emirati Arabi Uniti, rafforzando il legame culturale tra le due nazioni e favorendo la nascita di un hub cinematografico congiunto per coproduzioni, formazione e scambi culturali. Inoltre, il festival consentirà di formare e selezionare giovani emiratini a cui sarà offerta la possibilità di venire a studiare cinema, in particolare quello italiano.
L’ambasciatore emiratino, già console a Los Angeles, ha sottolineato il potere che il grande schermo avrà per il consolidamento dei rapporti tra Italia ed Emirati. L’assessora alla cultura del Lazio, Simona Baldassarre, ha invece richiamato all’attenzione il rapporto simbiotico tra Roma e il cinema, anche in virtù delle ricadute di quest’ultimo su altri settori della vita della capitale, primo fra tutti il turismo. Nessuno può ignorare il contributo che la settima arte ha avuto nel far conoscere la bellezza del nostro Paese, e in particolare di Roma e del Lazio, al resto del mondo.

Benedetta Paravia, Simona Baldassarre e Gabriele Mainetti – Foto: Stefania Rega
L’intervento del senatore Marco Scurria si è concentrato, invece, sulla constatazione che questo festival nasce da una straordinaria capacità di fare sistema. Per realizzarlo si sono mossi in sinergia numerosi attori: in prima linea A.N.G.E.L.S. – Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà APS, creata proprio da Benedetta Paravia, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e della Regione Lazio. Per la parte emiratina il festival è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale degli Emirati Arabi Uniti, in collaborazione con il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica e l’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi, con le media partnership di RAI e Abu Dhabi Media.
Nell’intervento di Antonio Saccone l’attenzione si è spostata su un’istituzione della produzione cinematografica italiana: Cinecittà. In qualità di suo presidente, il relatore ha comunicato che i prestigiosi studios stanno cambiando volto. Grazie al PNRR alcuni teatri di posa sono stati ristrutturati e ne è attualmente in costruzione uno nuovo il quale, una volta completato, sarà il più grande d’Europa. Non a caso, è stato già prenotato da uno dei più noti registi del mondo: Mel Gibson.

Benedetta Paravia e Antonio Saccone – Foto: Stefania Rega
Il ruolo di Gabriele Mainetti, tra masterclass e workshop per i giovani emiratini
Gabriele Mainetti, nominato Ambassador del Festival negli Emirati Arabi Uniti, ha affermato di credere nella contaminazione e nella possibilità di realizzare opere importanti grazie all’unione e fusione di aspetti e codici solo apparentemente distanti. Il suo ultimo film – ha annunciato – è una storia popolare intrisa di cultura cinese. “L’incontro con l’altro – ha specificato – è sempre un’opportunità di crescita”. La rassegna avrà un’edizione emiratina, in programma il 24 novembre ad Abu Dhabi e il 25 e 26 novembre a Dubai. Anche quell’evento vedrà la partecipazione di Mainetti, con la proiezione della sua trilogia, due masterclass e un workshop dedicati agli studenti universitari e post-universitari delle Facoltà di Arti e di Media & Comunicazione.

Un momento della presentazione – Foto: Stefania Rega
