La Senna nel suo passaggio accanto a Notre-Dame – Foto: Giorgio Manusakis

Dal 5 luglio 2025 cittadini e turisti potranno nuotare in tre aree attrezzate del fiume parigino.

Si tratta di un progetto da 1,4 miliardi di euro, che segna la rinascita ambientale di un simbolo urbano e la riconquista di uno spazio pubblico fondamentale.

Il ritorno alla balneazione: una svolta storica

Parigi compie un passo epocale: dal 5 luglio 2025, la Senna tornerà ufficialmente balneabile. Dopo oltre un secolo di divieti imposti per ragioni igienico-sanitarie, il fiume che attraversa la capitale francese si prepara ad accogliere nuovamente i bagnanti in tre aree specificamente attrezzate e sorvegliate. Si tratta di una notizia storica non solo per il valore simbolico del ritorno al nuoto nelle acque cittadine, ma anche per la portata di un progetto che affonda le sue radici in una visione ambiziosa: trasformare il cuore urbano di Parigi in un esempio di rigenerazione ecologica.

Le tre aree balneabili si troveranno rispettivamente a Bras Marie, di fronte all’Île Saint-Louis; a Grenelle, nei pressi della Tour Eiffel, e a Bercy, nelle vicinanze della Bibliothèque nationale de France. Ogni zona sarà dotata di infrastrutture pensate per il comfort e la sicurezza dei cittadini: pontili, docce, spogliatoi, aree per prendere il sole e per praticare sport acquatici, come kayak e nuoto libero. Il tutto sotto la supervisione di bagnini professionisti e sistemi di controllo ambientale di ultima generazione.

Una lunga attesa: dal divieto del 1923 alla promessa mantenuta

Il divieto di balneazione nella Senna risale al 1923, quando l’inquinamento urbano e industriale avevano raggiunto livelli tali da rendere pericoloso qualsiasi contatto diretto con le acque del fiume. Nel tempo, non sono mancati i tentativi e le promesse politiche di invertire la rotta. Tra i più celebri, vi fu quello del 1988 fatto dal futuro presidente Jacques Chirac, quando era ancora sindaco della capitale. Tuttavia, per decenni, quella dichiarazione rimase ‘lettera morta’.

Negli anni Duemila, vennero autorizzate alcune deroghe solo per atleti professionisti (ad esempio durante eventi di triathlon), ma la situazione rimase sostanzialmente immutata. Fu soltanto nel 2018, con l’assegnazione a Parigi dei Giochi Olimpici del 2024, che l’amministrazione comunale e le autorità statali decisero di avviare un vero e proprio piano di bonifica della Senna e dell’affluente Marna.

Un progetto ambientale prima ancora che sportivo

Se inizialmente la riqualificazione della Senna era legata a esigenze di immagine in vista delle Olimpiadi, ben presto l’obiettivo si è ampliato, trasformandosi in una missione ambientale strutturale. L’investimento complessivo ha superato 1,4 miliardi di euro, finanziati congiuntamente da Stato, Comune di Parigi e Regione Île-de-France. Si è trattato di un intervento a tutto campo che ha previsto, tra l’altro, la separazione tra reti fognarie e reti pluviali, la connessione di migliaia di scarichi abusivi, l’ammodernamento dei depuratori e la realizzazione di infrastrutture strategiche.

La più imponente di queste è il bacino sotterraneo di Austerlitz, un’opera ingegneristica colossale completata nella primavera del 2024 dopo tre anni e mezzo di lavori. Con un diametro di 50 metri, un’altezza di 30 e una capacità di circa 46.000 metri cubi, questo serbatoio – equivalente a 12 piscine olimpioniche – consente di trattenere l’acqua piovana in eccesso durante i fenomeni meteorologici estremi, evitando che il sistema fognario venga sovraccaricato e che acque non trattate finiscano nel fiume.

La Senna vista da una delle torri di Notre-Dame – Foto: Giorgio Manusakis

Il problema delle piogge e delle acque miste

Nel 2024, Parigi – come gran parte dell’Europa – è stata colpita da mesi di piogge intense e persistenti. In una città altamente urbanizzata e asfaltata, l’acqua piovana non viene assorbita dal terreno ma finisce direttamente nei tombini, dove si mescola con le acque reflue. Nei casi di precipitazioni estreme, i sistemi di trattamento possono collassare, riversando nel fiume liquidi non ancora purificati.

Questo fenomeno ha comportato, in più occasioni, il superamento dei limiti batterici stabiliti dalle normative europee. A complicare la situazione si aggiungono gli scarichi ‘a monte’ della città, soprattutto provenienti da abitazioni galleggianti e rurali non servite da sistemi fognari moderni.

Tuttavia, grazie al nuovo bacino e alle infrastrutture create, i livelli batterici – in particolare quelli relativi all’Escherichia coli, pericolosa per la salute umana – sono stati drasticamente ridotti, rientrando nei parametri di legge.

Controlli in tempo reale e gestione della sicurezza

La sicurezza dei bagnanti sarà garantita quotidianamente da un sistema avanzato di monitoraggio. L’innovativo ColiMinder, uno strumento automatico per l’analisi microbiologica, fornirà in appena 20 minuti i dati sulla qualità dell’acqua, permettendo decisioni rapide in caso di rischio. Oltre ai parametri batteriologici, verranno tenute sotto controllo la corrente del fiume e le condizioni meteorologiche.

Sarà attivo, inoltre, un sistema di bandiere per comunicare in tempo reale lo stato della balneazione: verde (balneazione consentita), gialla (cautela) e rossa (divieto temporaneo). Questo protocollo è stato messo a punto dopo le criticità emerse durante i Giochi Olimpici del 2024, quando alcune gare di triathlon e nuoto in acque libere furono rinviate a causa dell’inquinamento momentaneamente elevato.

Una spiaggia urbana per 300 persone

L’accesso alle zone balneabili sarà regolamentato e gratuito. Ogni area potrà accogliere tra le 150 e le 300 persone contemporaneamente. Gli spazi saranno dotati di ogni servizio necessario e vigilati da personale esperto per garantire un’esperienza sicura e piacevole a tutti gli utenti. Il sito di Bercy, in particolare, è pensato per un flusso più ampio, fino a 700 visitatori al giorno, in fasce orarie prestabilite.

La durata della stagione ufficiale è prevista dal 5 luglio al 31 agosto 2025, ma le autorità non escludono, in caso di successo, una futura estensione del periodo di apertura o l’ampliamento delle zone balneabili.

La Senna di notte – Foto: Giorgio Manusakis

Un modello per l’Europa

Il ritorno del nuoto nella Senna rappresenta anche un recupero della memoria storica. Fino agli inizi del Novecento era comune vedere i parigini rinfrescarsi lungo le rive del fiume, in un tempo in cui la città viveva un rapporto più diretto con la natura. Il divieto del 1923 ha interrotto questa tradizione per generazioni. Oggi, quel gesto torna possibile e carico di significato.

Non si tratta solo di nuotare – ha affermato la sindaca Anne Hidalgoma di riprendersi uno spazio pubblico e trasformarlo in bene comune”. La riconquista della Senna è infatti parte di una visione più ampia, che mira a restituire alla cittadinanza luoghi di socialità, benessere e contatto con l’ambiente.

Parigi si affianca così ad altre capitali europee che stanno riconsiderando il ruolo dei grandi fiumi urbani. Berlino, Londra, Zurigo, Copenaghen: in molte città si moltiplicano progetti per rendere i corsi d’acqua accessibili, puliti e integrati nel tessuto sociale. Si tratta di una strategia di adattamento climatico, utile non solo a contrastare le ondate di calore e a migliorare la gestione delle acque meteoriche, ma anche a offrire nuovi spazi pubblici alla collettività.

Il prefetto dell’Île-de-France, Marc Guillaume, ha commentato: “I miglioramenti infrastrutturali hanno dato i loro frutti. I dati sulla qualità dell’acqua sono migliori di quelli dell’anno scorso. È un successo ambientale e sociale”. Il ritorno della balneazione nella Senna è un progetto che unisce salute, ambiente e qualità della vita. È la dimostrazione che anche nelle grandi metropoli è possibile riportare la natura al centro e trasformare infrastrutture obsolete in opportunità per la collettività. A partire dal 5 luglio 2025, ogni tuffo nella Senna sarà anche un gesto di speranza: la testimonianza che un futuro sostenibile è possibile, una bracciata alla volta.

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