Una delle opere in esposizione – Foto (modificata) da comunicato stampa

Si è aperta a Napoli, e per la prima volta in Italia, la biennale d’arte contemporanea diffusa.

a cura di Mario Severino

Il MUSA – Museo Universitario delle Scienze e delle Arti dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – ha ospitato giovedì 2 ottobre 2025 l’inaugurazione della mostra Anatomia delle Qualità, installazione site-specific dell’artista argentino Pablo La Padula, a cura di Diana Wechsler, direttrice artistica di BIENALSUR. L’evento ha segnato l’apertura a Napoli della decima edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea, un progetto che si distingue per la sua portata globale e la capacità di connettere culture, linguaggi e territori.

Una delle sale del museo – Foto: Mario Severino

Un dialogo tra arte, scienza e memoria

La Padula ha trascorso diverse settimane a Napoli in residenza, lavorando a stretto contatto con il patrimonio storico e scientifico del Museo Anatomico. Da questo incontro è nato un allestimento che intreccia arte, medicina, filosofia e memoria, trasformando il corpo umano in un campo di indagine che supera l’estetica tradizionale.

Artista con formazione anche in biologia, La Padula colloca la sua ricerca al confine tra scienza e creazione, esplorando i temi della natura, del corpo, del tempo e della memoria. La sua arte non restituisce una natura idealizzata, ma ne mette in luce l’aspetto imprevedibile, ibrido e vitale, in cui convivono elementi organici, vegetali, animali e suggestioni scientifiche contemporanee.

Le sue installazioni lavorano sulla memoria collettiva e individuale, rendendo visibile ciò che normalmente resta invisibile o effimero: fumo, trasformazioni naturali, essenze. Per lui, corpo, natura e scienza non sono oggetti da contemplare ma campi di sperimentazione estetica e morale, che spingono lo spettatore a interrogarsi sul rapporto tra individuo e comunità, sulla percezione e sulla costruzione del ricordo.

Una delle opere in esposizione – Foto (modificata) da comunicato stampa

La conferenza

L’incontro, introdotto da Michele Papa, direttore del MUSA, ha visto gli interventi di rappresentanti istituzionali e accademici.
L’on. Giuseppina Castiello, sottosegretario di Stato per i rapporti con il parlamento, ha sottolineato l’importanza della giornata come momento di continuità della tradizione medica napoletana e di collaborazione tra istituzioni nella diffusione della cultura in chiave interdisciplinare.

Un momento della conferenza stampa – Foto: Mario Severino

La curatrice Diana Wechsler, vice-rettrice dell’Universidad Nacional de Tres de Febrero (UNTREF) di Buenos Aires, ha presentato il progetto BIENALSUR, che quest’anno celebra i 10 anni di attività. La biennale, organizzata da UNTREF e dalla Fondazione Foro del Sur, coinvolge 76 città, 130 sedi e oltre 400 artisti nel mondo, configurandosi come una cartografia culturale transnazionale e in costante evoluzione.

Nel suo intervento, La Padula ha richiamato Plinio il Vecchio che, nella Naturalis Historia, afferma come l’arte non serva solo a imitare la natura, ma a rendere immortali gli uomini e gli eventi, rafforzando la memoria collettiva.
È proprio questo il valore che l’artista intende trasmettere con le sue opere: dall’anatomia al corpo, dalla memoria alla conoscenza, in un percorso che si fa civile e comunitario.

Diana Wechsler, Giuseppina Castiello, Michele Papa e Pablo La Padula al taglio del nastro – Foto (modificata) da comunicato stampa

Un’esperienza immersiva

La visita inaugurale, suggellata dal doppio taglio del nastro (tricolore italiano e bicolore argentino), ha permesso di scoprire le installazioni in dialogo diretto con le collezioni storiche del Museo Anatomico. Le opere di La Padula, come i preparati anatomici custoditi nel MUSA, raccontano singolarità irripetibili, restituendo al corpo umano la sua dimensione intima ed emozionale.

Per l’artista argentino, il corpo non è entità universale ma realtà personale, emotiva, imperfetta, da cui emerge un’“anatomia dell’emozione”. Le installazioni si muovono sulla sottile dicotomia tra corpo e anima, cercando di catturare l’essenza invisibile, eterea, che sfugge all’occhio anatomico.

Dal punto di vista tecnico, La Padula adotta un linguaggio ibrido e interdisciplinare: disegno, collage, installazioni, materiali organici, luce e spazio. Le sue opere hanno un forte impatto visivo e sensoriale, proponendo un’esperienza immersiva e partecipativa, che coinvolge non solo la vista ma anche la mente e l’emotività del pubblico.

L’evento si è concluso con un concerto del Duae Siciliae Saxophon Quartet, composto da giovani talenti del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli: Gaetano Rizzo (sax soprano), Marco Nero (sax tenore), Lorenzo Esposito (sax baritono), Laura Sorrentino (sax alto).

Il Duae Siciliae Saxophon Quartet – Foto: Mario Severino

Un progetto internazionale a Napoli

La mostra sarà visitabile fino al 30 gennaio 2026, con un’apertura straordinaria del Museo nei giorni di sabato 4 e domenica 5 ottobre, dalle 9.30 alle 16.30.
Con Anatomia delle Qualità, Napoli non solo ospita uno dei nodi della rete BIENALSUR, ma riafferma il suo ruolo di crocevia culturale internazionale, erede di una tradizione universitaria e scientifica che risale allo Studium napoletanum fondato da Federico II nel 1225 e che quest’anno compie 800 anni.

Alcuni reperti in esposizione – Foto: Mario Severino

Di admin

Un pensiero su ““Anatomia delle Qualità” di Pablo La Padula al MUSA per BIENALSUR 2025”

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