Statua di Andromeda (II secolo d.C.) – Marmo – Museo Archeologico di Sperlonga – Foto: Giorgio Manusakis
La statua, proveniente dalla villa romana di Sperlonga e databile al II secolo d.C., raffigura Andromeda, figlia di Cefeo e di Cassiope, che fu offerta ad un mostro marino inviato da Poseidone. Grazie all’intervento dell’eroe Perseo la fanciulla fu liberata dalle catene con cui era stata legata agli scogli. Questo tema ebbe molta fortuna nell’arte figurativa romana ed è documentato anche nell’ambito della pittura pompeiana. La statua di Sperlonga, con le braccia sollevate, rivela una ricerca coloristica realizzata attraverso l’impiego di due tipi diversi di marmo, bianco per la testa e i piedi, bigio per il corpo. Essa doveva collocarsi probabilmente sulle rocce prospicienti la spiaggia e le sue disarmonie strutturali ed il panneggio piuttosto piatto suggeriscono l’idea di una sua visione dal basso. Suggestiva, infine, è l’ipotesi che nell’arredo della villa di Spelonga all’immagine di Andromeda potessero essere associate le riproduzioni di Perseo e del mostro marino.