Poseidone di Capo Artemisio (480-470 a.C.) – Museo Archeologico Nazionale di Atene – Foto: Giorgio Manusakis 

Da Eretteo a Ione, Doro e Acheo, capostipiti delle tre razze.

Nella scorsa puntata abbiamo visto come il re Pandione morì dal dolore causatogli dalle sue figlie, Procne e Filomela, e vi abbiamo anticipato che a lui successe al trono Eretteo. Quest’ultimo ebbe quattro figli e sette figlie; una di queste, Orizia, ebbe una figlia da Borea, chiamata Chione, che, a sua volta, ebbe un figlio da Poseidone, il potente dio dei mari e fratello di Zeus, chiamato Eumolpo, ma, per evitare le ire del padre, lo gettò in mare. Poseidone però vegliò su di lui e Eumolpo, dopo una serie di avventure che lo portarono in Etiopia e a Eleusi (si dice anche che fosse sacerdote dei celebri Misteri eleusini) diventò re di Tracia e appoggiò Eleusi nella guerra contro Atene, ma, nonostante il sacrificio delle sue tre figlie, fu sconfitto da Eretteo che lo uccise mentre era in fuga. Poseidone chiese vendetta a Zeus e questi uccise Eretteo con la sua folgore, ma altri sostengono che fu lo stesso Poseidone ad ucciderlo colpendolo con il suo tridente a Macrae e narrano che lì la terra si aprì e ne accolse il corpo.

Gaspard Marcy e Anselme Flamen – Borea rapisce Orizia (1687) – Marmo – Museo del Louvre, Parigi – Foto: Giorgio Manusakis

Alla morte di Eretteo si scatenò la guerra al trono di Atene tra i figli Cecrope, Pandoro, Metione e Orneo. Nella confusione degli intrecci anche genealogici che ne seguono, apriamo una parentesi di chiarezza narrando di Ione, di cui ci racconta splendidamente Euripide in una delle sue tragedie. Ione era, ufficialmente, figlio di Xuto (o Suto) e Creusa; Xuto era un principe della Tessaglia che sposò ad Atene Creusa, una delle figlie di Eretteo. Fin qui tutto semplice, ma sappiamo bene come il mito intrecci le sue trame; infatti Euripide racconta che prima di Xuto, Apollo, in una grotta posta al di sotto dei Propilei ateniesi, giacque segretamente con Creusa e che Ione fu il frutto di questo amore.

Antonio Canova – Apollo che si incorona (1781) – Marmo – Los Angeles, The J. Paul Getty Museum – Foto: Giorgio Manusakis

Creusa, volendo tenere il fatto segreto, depose il piccolo in un canestro che, per volere di Apollo, fu raccolto da Hermes e portato a Delfi dove la Pizia si curò di lui. Nel frattempo Xuto e Creusa non erano riusciti ad avere eredi e, dopo non poche perplessità, decisero di rivolgersi all’oracolo delfico; il responso fu che il principe avrebbe incontrato suo figlio appena fosse uscito dal santuario e la prima persona che Xuto incontrò fu Ione. Entrambi furono molto felici di ritrovarsi e Xuto lo invitò ad andare ad Atene con lui, invito che Ione accettò dopo molte riflessioni. Xuto si convinse che quel figlio fosse frutto di un peccato di giovinezza, quando aveva preso parte alle orge dionisiache di Delfi e, per non offenderla, aveva omesso di dire a Creusa il responso dell’oracolo, ma la moglie lo venne ugualmente a sapere e decise di uccidere Ione mettendo del veleno nella sua coppa del vino durante il banchetto di festeggiamento, ma una colomba, inviata dagli dei, assaggiò il vino prima di lui e morì; Ione, com’è ovvio, si infuriò e Creusa scappò trovando rifugio presso l’altare di Apollo.

Delfi, Tempio di Apollo – Foto: Giorgio Manusakis

Ma proprio mentre Ione stava per arrivare a lei, intervennero le sacerdotesse narrandogli la verità e, per convincere anche Creusa del tutto, diedero a Ione il canestro in cui era stato esposto e degli oggetti che la madre immediatamente riconobbe. Tuttavia le sacerdotesse dissero al ragazzo anche che Xuto doveva continuare a credere che Ione fosse il frutto di un suo amore fugace con una Menade. Euripide, dopo aver dato a Ione una madre e un padre umani e una paternità divina, chiude il quadro facendo apparire Atena; la dea rivela a Xuto che egli avrà da Creusa altri due figli: Doro e Acheo i quali, insieme a Ione, saranno i capostipiti delle tre razze che da loro prenderanno il nome. Ione sposò Elice, figlia di Selino re di Egialo, dai figli nati dalla loro unione presero il nome le quattro classi sociali principali di Atene: agricoltori, artigiani, sacerdoti e guerrieri.

Nella prossima puntata torneremo alla guerra di successione al trono di Eretteo.

Ritratto del tragediografo ateniese Euripide (480-406 a.C.) – Copia romana di un modello greco del IV secolo a.C. – Cumae – Marmo – Neu Museum, Berlino – Foto: Giorgio Manusakis

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