Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, Amorino dormiente – 1608 – Olio su tela – Galleria di Palazzo Pitti, Firenze – Foto: Angelo Zito
L’Amorino dormiente fu dipinto a Malta da Michelangelo Merisi, intorno al 1608, su commissione del Priore dell’Ordine Gerosolimitano, Francesco dell’Antella. Il fratello di quest’ultimo, il senatore Niccolò, decise di trasferire l’opera nella collezione di famiglia a Firenze già nel luglio dell’anno seguente. Alla morte di Donato, ultimo discendente del casato, nel 1667, il quadro fu infine venduto al cardinale Leopoldo dè Medici. Il dipinto, di cui è possibile ammirare una copia eseguita da Giovanni da San Giovanni sulla facciata di Palazzo dell’Antella in Piazza Santa Croce, è caratterizzato da uno stile e da un’atmosfera tipicamente caravaggeschi. Un fascio di luce squarcia l’oscurità di un ambiente in cui è sdraiato su un giaciglio il figlioletto di Venere, avendo ancora nella mano sinistra una delle sue frecce. Il fanciullo appare addormentato oppure, in base ad un’interpretazione dello studioso Maurizio Calvesi, privo di sensi. Infine, secondo un’altra più recente ipotesi sostenuta dallo scienziato e divulgatore Alberto Mantovani, in virtù di alcune lacerazioni e macchie sulla pelle provocate da un’artrite reumatoide oppure da una malattia alla milza, l’Amorino potrebbe sembrare morto.