The Picnic Party – Foto: Luciana Pennino
Eleganza e glamour contraddistinguono le opere dell’artista scozzese esposte a Palazzo Pallavicini.
Bologna, pur accogliendomi con un centro invaso da lavori di riqualificazione urbana, è sempre d’appeal! La raggiungo perché ospita la mostra di Jack Vettriano a Palazzo Pallavicini: prima esposizione italiana interamente dedicata al famoso pittore scozzese, aperta dal 26 febbraio al 20 luglio 2025. L’artista è scomparso proprio poco dopo l’inaugurazione, a 75 anni (Methil, 17 novembre 1951 – Nizza, 1° marzo 2025).

Yesterday’s Dreams – Foto: Luciana Pennino
Un artista amato dai vip ma esterno ai grandi circuiti museali
In un allestimento semplice, di oltre 70 opere tra cui dipinti a olio e grafiche a tiratura limitata create appositamente per l’occasione, posso godermi anche foto inedite dell’affascinante artista, scattate da Francesco Guidicini, ritrattista ufficiale da più di 25 anni del Sunday Times, il rinomato quotidiano britannico.
Scopro che è una scatola di acquerelli ricevuta a 21 anni, mentre lavorava come apprendista in una miniera dopo aver abbandonato gli studi, a dare l’occasione a Vettriano di trovare la sua vocazione.

Man of Mystery – Foto: Luciana Pennino
La svolta dell’autodidatta arriva nel 1988, quando presenta due sue opere alla Royal Scottish Academy e… le vende immediatamente! Inizia una carriera fulgida: la prima personale alla Edinburgh Gallery nel ’92; poi Londra, New York, Hong Kong e Johannesburg. Tra i suoi collezionisti il famosissimo attore Jack Nicholson, Sir Alex Ferguson, considerato uno dei più grandi allenatori di calcio di sempre, e Sir Timothy Rice, celebre e pluripremiato paroliere e autore britannico. Nel 2004 riceve dalla Regina Elisabetta l’OBE (Officer of the Order of the British Empire) per il contributo alle arti visive.

Back Where You Belong – Foto: Luciana Pennino
Prosegue con nuove commissioni, mostre e la fondazione della propria casa editrice, Jack Vettriano Publishing Limited, diventando uno degli artisti contemporanei più popolari e riprodotti. La sua celebre opera The Singing Butler (1992) è tra le immagini d’arte più stampate al mondo: l’originale, battuto all’asta da Sotheby’s a Edimburgo il 21 aprile 2004, ha raggiunto il record di 744.800 sterline. Nonostante il grande successo commerciale, Vettriano è rimasto però ai margini del sistema museale britannico ufficiale, mai pienamente riconosciuto dalle istituzioni.

The Singing Butler – Foto: Luciana Pennino
I caratteri dell’arte di Vettriano: piacere visivo, sensualità e romanticismo
Osservando i quadri – che evocano in me anche Edward Hopper – mi lascio avvolgere da un intenso ‘piacere visivo’: entrando nelle atmosfere che i dipinti creano, danzo sulla battigia in una giornata di vento; divento un’avvenente e sinuosa donna in nostalgica e speranzosa attesa; faccio un picnic sul mare o cerco di sistemare la sdraio… Poi, un abbraccio di passione mi ricongiunge al mio amato!

Sweet Bird Of Youth – Foto: Luciana Pennino
Colori vividi, silhouette nette, contrasti di luci e ombre calamitano il mio sguardo e mi fanno sognare.
Non sono un’esperta d’arte, ma non posso fare a meno di lasciarmi sedurre dallo stile di Vettriano, dall’ammaliante sensualità, dal mistero e dall’intrigante tensione narrativa di certe sue tele. Sembrano fotogrammi sospesi, in cui lo charme femminile e l’amore romantico diventano i protagonisti di un film immaginario, e il plot si costruisce nella mia mente…
Bellissimo anche il leitmotiv della mostra: la musica. Ogni quadro prova a far riecheggiare in chi guarda la melodia che l’ha ispirato, come nel caso di Dance Me to the End of Love, omaggio a Leonard Cohen.

Dance Me to the End of Love – Foto: Luciana Pennino
Me ne vado felice, rapita da scenari raffinati e da tenere suggestioni, e con una piccola scoperta in più: c’è anche un tocco di italiano in Vettriano. Sua madre era figlia di un emigrante di Belmonte Castello, in provincia di Frosinone.
Mi trattengo dal mostrarvi altre foto perché… è molto meglio che andiate a vederla dal vivo!

The Queen of Hearts – Foto: Luciana Pennino
