La locandina e ‘Dedicato a Klimt’ – Foto: Paola Germana Martusciello
Inaugurata a Napoli la personale del maestro partenopeo visitabile fino al 24 febbraio.
Pathos è la mostra di Fabio Spataro in corso presso Il Clubino di Napoli. In questa location si è svolto un vernissage di grande interesse per il selezionatissimo pubblico che ha partecipato all’evento e interagito con l’artista stesso, presente all’inaugurazione del 18 febbraio. Partendo da una sua frase: “il mio fare pittura non è altro che un pensiero filosofico, nelle opere che eseguo in questi ultimi anni cerco di acquisire il linguaggio dei grandi maestri dell’arte del Novecento”, possiamo entrare nei suoi codici espressivi in punta di piedi, senza fare rumore, perché l’arte di Fabio esige rispetto e devozione; è un riscatto alla vita, un superamento del dolore e dell’angoscia, una volontà di trasalire l’abbandono e declinare la speranza in quell’unico gesto che è il saper fare; è il superamento di ogni difficoltà, l’attraversamento che ti fa rannicchiare in ogni piega più profonda in quel dolore intriso di una linfa che genera speranza e quindi vita.

‘Dedicato a Klimt’ – ‘Pensatore’ – Foto: Paola Germana Martusciello
L’orbita culturale in cui si aggira il linguaggio del maestro è, infatti, quella dell’Espressionismo tedesco, dove trova il logico alloggio il suo modo di fare arte, ricco di esplicitazioni attraverso le sue fratture esistenziali in cui racconta i fantasmi che hanno agitato la mente e le distorsioni della realtà, come da lui percepita, per dimostrare in che modo l’orizzonte dell’arte collimi con quello della coscienza. Infatti sono proprio i temi della Die Brücke che si calano nelle opere del maestro, dove una sorta di romanticismo, come in alcune delle opere, viene a disvelarsi in modo leggero, raffinato, per l’uso dei colori diafani che diventano forme sublimi di una coscienza risvegliata; pennellate fluide per accogliere biancori baluginanti, perché ove il fondo è scuro la superficie cattura, invece, ogni minimo riferimento alla luce; quella bianchissima, che irrompe negli apparati iconici per rassicurare la stabilità di quelle immagini, ma non solo, per diventare un processo di attribuzione di significato mediante il colore stesso come usa fare Spataro.

‘Elaborazioni klimtiane’ – ‘Odalisca’ – Foto: Paola Germana Martusciello
Alle volte il racconto pittorico del maestro induce verso dilatazioni coloristiche: infatti, il colore si trasforma in segno divenendo materia, la quale, sotto l’azione rude della tecnica, diventa immagine. La poetica del ‘brutto’, quella propria degli espressionisti, non è altro che un ‘bello’ caduto e degradato, il racconto esistenziale della storia umana, e non solo quella del Novecento, ma quella del genere umano: l’oggetto si manifesta come deformazione o distorsione della realtà, con una sua aggressività visiva. Il punto di riferimento è quello dell’arte dei primitivi; la deformazione non è caricatura della realtà, è la bellezza che, passando dalla dimensione dell’ideale a quella del reale, inverte il proprio significato. L’arte del maestro raggiunge livelli espressivi di alta qualità estetica, anche lì dove il linguaggio rielabora il segno dell’arte di Klimt, di cui apprende l’essenza, riesaminando un linguaggio proprio attraverso l’uso di una tecnica pittorica molto vicina al mosaico di gusto bizantineggiante, dove il colore oro diventa la matrice portante delle sue ispirate divagazioni estetiche.
Paola Germana Martusciello

‘Madre e figlia’ – ‘Fantasmi’ – Foto: Paola Germana Martusciello
Un appassionato e approfondito articolo su di un artista non convenzionale. Da… incorniciare!
Bellissimo articolo dell’inimitabile Paola, nostra conduttrice e orientatrice verso i misteri dell’arte.
Grazie dottoressa Paola Martusciello per un altro bellissimo articolo su un interessante artista.
Un bellissimo articolo, che approfondisce il lavoro di un grande artista come Fabio Spataro! Complimenti!
Analisi raffinata e delicata ” in punta di piedi ” della prof.Martusciello che entra nel labirinto espressivo del pittore, leggendo luce nel buio che si stratifica nella storia. Arte di significato e non di terapia( come potrebbe essere), la Martusciello ha visto i mosaici bizantini e i percorsi klimtiani nelle opere esposte. Ha percepito, da parte dell’ autore, il dipanarsi della sua storia, di resistenza e riproposizione. Emotivamente pregnante.
Come fruitrice interessata, resto colpita di come la prof. Martusciello è entrata nel mondo dell’ artista. Complimenti a coloro, il clubino, Piera e ai presenti per la pregnante serata. Grazie, sono la mamma del pittore.
Assolutamente concordo su tutto quanto ho letto e , come sempre, rimango incantato dalla capacità , della prof. Martusciello, di rendere a parole quello che , guardando le opere di volta in volta osservate non tutti riescono a cogliere seppur dotati della necessaria sensibilità artistica e credo che , la ragione di questa sua “magia”, sia il fatto che parla di ciò che ama, perché solo chi ama può raccontare l’amore . Parlando dell’Artista, essere presente al vernissage di Fabio Spataro è stata un’esperienza unica ed emozionate. Entrando nella sala mi sono sentito accolto ed abbracciato dalle figure ritratte ed a dispetto della loro apparenza, innegabilmente inquietante , ne ho colto la positiva essenza di novelli Lari emersi dalla tenebre per proteggere Fabio Spataro e la Sua anima in quei sei mesi di “sonno” , come da Lui stesso descritti , in un intimissimo ed irripetibile momento regalato dall’artista a tutti noi presenti. Sono gli stessi “spettri” a raccontare il percorso di vita seguito da Fabio Spataro, che passa dalle tenebre alla luce , dal nero ai colori, l’oro in primis, raccontando una affannosa e difficile fuga da quel buio nel quale era sprofondato, buio dal quale si sta affrancando sempre volando verso la luce della vita ma rimanendo , comunque , cittadino di entrambi i mondi , quello come da noi conosciuto e l’altro, quello nel quale quelle figure lo hanno protetto, riportandolo a noi e rendendolo l’Artista con la “A “maiuscola che oggi possiamo apprezzare . Ringrazio la Prof. Martusciello e Fabio Spataro, consigliando vivamente a Tutti di visitare la mostra .
Articolo molto bello e dettagliato ..complimenti all autrice che descrive così bene …
Ottimo articolo
Fabio Spataro, un giovane talento, ormai evoluto, dell’arte campana e non solo, maestro dell'”attraversamento” spirituale, in chiave espressionista, viene analizzato con acume critico e trasporto passionale dalla bravissima curatrice e storica dell’arte Paola Germana Martusciello. Articolo di elevato spessore.
Bellissima mostra e interessante il testo critico della prof.ssa Martusciello. Complimenti
Lavori di grande impegno come sempre presentati in maniera professionale ma allo stesso tempo divulgativo dalla prof.ssa Martusciello
Rappresentazioni pittoriche molto particolari e coinvolgenti nelle quali si respira l’aria dell’ espressionismo klimtiano ma arricchito da una filosofia propria dell’artista
Le ottime foto della dottoressa Martusciello accompagnano un articolo esaustivo sul pensiero dell’autore.