Giuseppe Desiato con la moglie – Foto (modificata): Peppe Esposito

Il 28 luglio è scomparso a Napoli l’artista napoletano precursore della Body-Art in Italia.

La scomparsa dell’artista Giuseppe Desiato lascia un vuoto sincero nei cuori di tutti quelli che lo hanno incontrato, sia per la sua genialità artistica, che per il suo essere incredibilmente artista. Le fantastiche e raffinate esibizioni di una creatività, senza ombra di dubbio, fuori ogni luogo, hanno lasciato ricordi indelebili nello scenario artistico internazionale, soprattutto negli anni ’70, per aver ribaltato, con insolita capacità, il gusto, ma anche e soprattutto l’estetica del fare artistico. “Peppe –  scrive di lui l’architetto Aldo Capasso – è stato un personaggio nato e formato dal groviglio ambientale, sociale e storico dai quartieri popolari napoletani, ammirato ed amato, ma non sempre accettato, per il suo totale rifiuto degli schemi moralistici del tempo. Trasgressivo nelle idee, fortemente attratto dalla matrice erotico/sessuale, aveva una poetica espressiva che raccoglieva il culto del rito nelle sue pagine iconiche legate all’antico, agli aspetti popolari, per ricondurle in gioco, con una accentuata volontà demistificatoria evocatrice delle sue origini fortemente vitali che sono proprie della cultura partenopea.”

Nasce a Napoli nel 1935, negli anni ’60 collabora con la rivista Linea Sud, diretta da Luca Castellano, i cui redattori erano Mario Persico, Stelio Maria Martini, Luciano Caruso, Enrico Bugli; un giornale dal taglio artistico letterario, che offre spazio alla poesia visiva e intravede connessioni tra il movimento nucleare milanese e la sperimentazione artistica napoletana, confluendo nelle idee di una vera e propria sperimentazione verbo/visiva, per fluire, infine, nel gruppo Continuum di cui divenne sostenitore delle idee. La sua attività artistica si incentra su espressioni performative che trasmettono connotazioni fortemente trasgressive; artista di spessore internazionale, ha segnato l’inizio della Body­-Art negli anni ’70. La poetica del corpo, pure essendo in antitesi con il mercato dell’arte, coinvolse il mondo artistico europeo dal ‘70 a tutt’oggi. “Nelle performance – come sintetizza Lea Vergine nel suo testo Dall’Informale alla Body-Artl’artista rappresenta se stesso, non è la storia di un personaggio, ma è egli stesso storia e personaggio, si volge, così, la ricerca di una umanità non schiacciata dal funzionalismo della società, che sfugge al concetto di profitto, l’importante non è sapere, ma sapere che si sa. Le azioni rappresentano, in un continuo drammatizzare, tra pulsioni di vita e pulsioni di morte, tra voyerismo ed esibizionismo, i conflitti tra desiderio e difesa, tra licenza e divieto, tra contenuto latente e contenuto manifesto.” Desiato, infatti, ha sempre manifestato una ribellione costante alla insostenibile pesantezza della società, ai suoi sistemi incardinati in regole senza senso e nella vita, come nelle sue opere eseguite attraverso sperimentazioni di performance e happening che coinvolgevano fortemente il pubblico. L’arte a cui tendeva questo straordinario, rivoluzionario e trasgressivo artista, era quella che accoglieva gli echi della rivoluzione del ’68, per accettare contaminazioni e sperimentazioni anche dalla espressività colta nell’azione e nel linguaggio teatrale; infatti era quella soprattutto, di considerare quanto poteva offrire il linguaggio del corpo, proprio attraverso le performance che restituivano al pubblico, la forza di una energia fortemente vitale, che si focalizzava, spesso, sugli aspetti più sottili di un colto ed emancipato erotismo.

Giuseppe Desiato, ‘Segno rosso’ (collezione privata) – Foto: Paola Germana Martusciello

Infatti, le famose “azioni” di Desiato si svolgevano con il soggetto prescelto, quasi sempre una sposa, con cui egli interagiva, come in un gioco, per svolgere azioni mirate a denudare il suo corpo dai bianchi vestiti, realizzati con una infinità di lembi di tulle che, simbolicamente, lo imprigionavano nelle convenzioni universali più dure: quelle della borghesia e quelle del cattolicesimo. D’altra parte, non si può estrapolare questo incredibile artista dal suo substrato culturale, quello della Napoli dei quartieri, dove egli stesso è stato protagonista sia durante la guerra, avendo partecipato alle Quattro giornate di Napoli, sia di un dopoguerra molto difficile da superare, con il profilo di una mamma, accanto, sempre in prima linea per aiutarlo a farlo evolvere, studiare, per diventare professore dell’Istituto D’arte. Con Napoli egli ha stabilito sempre un profondo legame, soprattutto dal punto di vista espositivo, infatti non si può non sottolineare il suo storico rapporto con il famoso gallerista Peppe Morra, senza poter dimenticare una delle prime performance svoltesi proprio lì, in via Calabritto, nel suo noto studio che accoglieva, in quegli anni, lo spirito delle correnti più avanguardistiche. Un primo happening, nel 1981, che divenne un cult delle successive serie di azioni: al centro della galleria, era stato esposto un tavolo di grandi dimensioni su cui si trovavano adagiate numerose fotografie e disegni, per essere visionati e fruiti dal pubblico che partecipava. Insieme a queste opere c’era anche una grande damigiana di vino bianco e tante altre cose da mangiare, il fine era il coinvolgimento ad un convivio da parte di tutti i fruitori dell’arte: bisognava dimostrare che non era soltanto un momento dedicato all’arte isolata da tutti i valori del vivere quotidiano. Infatti, mentre si degustavano vino e cibo, da quei bellissimi disegni e dalle fotografie delle sue performance si sprigionavano, magicamente, quelle linee, segni del suo personalissimo linguaggio, caricate da intensi colori, e si rivelavano incastrate da multiformi strati di veline. Proprio in questo attimo, che diventava, solenne percezione visiva, si comprendevano le tematiche che da essi si sprigionavano: la passione, il sacro, l’erotismo, cui fantasia e sublimazione ne diventavano gli elementi connotativi. Un linguaggio, quello di Desiato, che sposta l’asse di connessione con i princìpi rigidi e le regole dell’Accademia, per aprirsi, invece, verso orizzonti più ampi. D’altra parte è stato anche docente, scardinatore efferato delle posizioni accademiche, molto amato dai suoi allievi della disciplina Disegno dal vero, di cui era docente. Un artista sicuramente geniale e controcorrente, più artista che docente, il quale insegnò ad usare princìpi di libertà esecutiva che rendevano il disegno leggero, libero dalle pesanti ombre chiaroscurali che il linguaggio accademico era solito indicare per raggiungere effetti artistici di notevole valore. Entusiasmava gli studenti con le innovazioni geniali, che scaturivano dalle sue idee non solo progettuali, ma anche tecniche, per rinnovare l’universo dell’arte. Dissacratore del sesso, vissuto come abitudine borghese, ha insegnato a moltissimi giovani artisti, non soltanto napoletani, ad osservare il processo artistico in una maniera, senza alcun dubbio, nuova, cercando in tutti i modi di abbattere le sovrastrutture delle rigide impostazioni accademiche, per ritrovare freschezza ed immediatezza in un nuovo linguaggio: quello della Body-Art.

Paola Germana Martusciello

Di admin

30 pensiero su “La Body-Art piange Giuseppe Desiato”
    1. Ottimo articolo, sintetico ma denso di notazioni
      di Paola Martusciello, utile anche a chi non ha conosciuto questo interessantissimo artista.

  1. Interessante articolo di Paola Martusciello sull’artista Giuseppe Desiato artista che dalla sua formazione presso l’Istituto d’Arte di Napoli, allievo di Alberto Chiancone nella sezione Decorazione Pittorica, ha sviluppato successivamente, in chiave libera e spregiudicata, il linguaggio della Body Art.

    1. Un articolo degno di nota, per completezza d’informazioni e dettaglio critico, sull’artista Desiato, recentemente scomparso. Un plauso alla prof.ssa Paola Martusciello.

  2. Interessante articolo che avvicina alla vita e all’arte di questo artista anche chi non lo conosceva.

  3. Ritratto approfondito ed intrigante, quello della prof Paola Germana Martusciello, su uno degli artisti più originali e controcorrente del panorama artistico campano deli ultimi sessant’anni.

  4. Un articolo degno di nota, per completezza d’informazioni e dettaglio critico, sull’artista Desiato, recentemente scomparso. Un plauso alla prof.ssa Paola Martusciello.

    1. Articolo veramente interessante. Napoli, la body-Art, un artista – Desiato- al di fuori degli schemi convenzionali. Sempre stimolante tuffarsi negli articoli della professoressa Martusciello.

  5. Interessante articolo di Paola Martusciello che ci fa conoscere un esponente dell’arte contemporanea napoletana.

    1. È sempre un bene divulgare informazioni su chi ha cercato di dare un po’ libertà e spregiudicatezza… Qualità indispensabili per rimanere svegli in una società che si appiattisce sempre di più relegando la coscienza e l’autocoscienza in un angolo buio della cantina del nostro essere. Andare controcorrente, non per una semplice voglia di essere visti ma per un’esigenza insopprimibile di essere riconsciuti è tipico di chi è sveglio e vigile sulla vita che scorre inesorabile ma che non può uccidere l’anima, se noi abbiamo cura di nutrirla e difenderla dagli automatismi del consumismo.
      Un grazie a Paola Martusciello che parlando di questo artista con competenza, ha dato una sveglia a tutti i lettori del suo bellissimo articolo.

  6. Giornale di alto livello culturale e di informazione, complimenti a Naos per informare i suoi lettori degli avvenimenti di arte contemporanea. Questo articolo
    scritto benissimo dalla dottoressa Martusciello ci ha fatto conoscere, almeno per me, un interessante spaccato dell arte contemporanea napoletana

  7. Abile lessico, ricco di spunti, della professoressa Paola Martusciello abilmente si insinua nella difficile comprensione Dell arte contemporanea, restituendo ai lettori emozionanti conoscenze. Grazie Naos

  8. Un articolo che descrive molto bene il grande uomoartista del novecento che è stato Desiato e che io ho avuto la fortuna di conoscere

    1. Aspetto sempre con curiosità ed interesse di leggere gli articoli della Prof ssa Martusciello che questa volta ci ricorda quanto sia stato importante il contributo artistico di Desiato . Fra i precursori della “body art” ci ha degnamente rappresentato anche all’estero . Artista ,eversivo,geniale il suo messaggio di “irriverente modernità” passa ora con la sua morte alle future generazioni

  9. Come sempre, Paola Martusciello ha saputo cogliere gli aspetti più originali della poesia dissacrante di Peppe Desiato che ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere(frequentavo il Palizzi durante la fine degli anni Sessanta) intrattenendomi spesso in lunghi ed “estenuanti” discorsi-confronti-lezioni.Un grande uomo-artista.Brava Paola ,hai saputo tratteggiarlo.

  10. Paola hai colto l’essenza, e non solo, di un Artista vero. Io l’ho avuto prima come mio insegnante, al terzo anno, in quello che era il Primo Istituto Statale d’Arte, oggi liceo Filippo Palizzi. Fu per noi studenti fondamentale, per come rovesciò tutto: “guaglù, basta cu sti quintali ‘e chiaroscuro”! Ci tolse le matite e le gomme, oggetti sacri del Disegno dal Vero, dicendoci che era disegno “dal” e non “del” vero. Con lui prendemmo a disegnare, o tracciare, con l’uso diretto del pennarello, o del pennello con il colore; niente ripensamenti e il coraggio di operare senza poter modificare il segno tracciato. Ecco, già questo, ci dice chi era Peppe Desiato e qual è stata la fortuna di averlo incontrato. Poi ci siamo frequentati da “pari”, perchè lui questo era, una persona che manteneva i rapporti, li voleva, li alimentava con la sua esuberante e scugnizza personalità. Un Artista a tutto tondo perché Uomo con le sue straordonarie radici popolalri… Con Peppe ho fatto tardi la notte, con lui mi sono ubriacato di vino, ho ascoltato le sue storie e mi chiedeva delle mie. Nel suo studio a via Vetriera, negli anni ruggenti, ci andavo/andavamo senza preavviso, sempre accolti, sempre con un abbraccio. E sempre, contento e vivace, prendeva la chitarra e si cantava. Trovatemi un altro artista così.

  11. Paola hai colto l’essenza, e non solo, di un Artista vero. Io l’ho avuto prima come mio insegnante, al terzo anno, in quello che era il Primo Istituto Statale d’Arte, oggi liceo Filippo Palizzi. Fu per noi studenti fondamentale, per come rovesciò tutto: “guaglù, basta cu sti quintali ‘e chiaroscuro”! Ci tolse le matite e le gomme, oggetti sacri del Disegno dal Vero, dicendoci che era disegno “dal” e non “del” vero. Con lui prendemmo a disegnare, o tracciare, con l’uso diretto del pennarello, o del pennello con il colore; niente ripensamenti e il coraggio di operare senza poter modificare il segno tracciato. Ecco, già questo, ci dice chi era Peppe Desiato e qual è stata la fortuna di averlo incontrato. Poi ci siamo frequentati da “pari”, perchè lui questo era, una persona che manteneva i rapporti, li voleva, li alimentava con la sua esuberante e scugnizza personalità. Un Artista a tutto tondo perché Uomo con le sue straordonarie radici popolalri… Con Peppe ho fatto tardi la notte, con lui mi sono ubriacato di vino, ho ascoltato le sue storie e mi chiedeva delle mie. Nel suo studio a via Vetriera, negli anni ruggenti, ci andavo/andavamo senza preavviso, sempre accolti, sempre con un abbraccio. E sempre, contento e vivace, prendeva la chitarra e si cantava. Trovatemi un altro Artista così.

    1. Mi ha fatto piacere collaborare, con una mia fotografia, a questo interessante articolo di Paola Martusciello su un grande artista come quello che è stato Giuseppe Desiato, lungimirante precursore della body art. Ho avuto la fortuna di conoscerlo all’Istituto d’Arte Filippo Palizzi, è stato uno dei miei insegnanti, ricordo le sue polemiche contro l’accademismo e le convenzioni nell’arte. Era un grande spirito libero.

  12. È arricchente leggere un articolo che in modo preciso descrive un artista.. bellissimo articolo .. complimenti all autrice ..

  13. La prof.ssa Paola Germana Martusciello rende omaggio alla genialità artistica di Giuseppe Desiato mettendo in rilievo il connubio tra arte ed intimità. Paola esplora il potere evocativo delle sue immagini, indaga gli elementi sociali ed antropologici che ne sono alla base. Sottolinea come Desiato esplori le pulsioni di vita e di morte al fine di liberare tutti i flussi del desiderio. Ancora una volta Paola ci guida, con uno sguardo attento e meticoloso, verso una profonda riflessione.

  14. Questo articolo della professoressa Paola Germana Martusciello, esauriente e profondo, accende in me il rammarico di non aver seguito quest’espressione artistica negli anni in cui è iniziata, visto che, ahimé, io c’ero ed ero sui vent’anni

  15. L’articolo di Paola Martusciello rappresenta per me un’ ottima introduzione ed anche descrizione di quella che si definisce Body art. L’articolo mi invita ad una conoscenza piu approfondita delle opere dell’artista e della sua filosofia

    1. Non conoscevo questo artista recentemente scomparso. L’articolo denso e di una prosa fruibile sintetizza l’apporto di questo artista anche come precursore della “body art”. La attività divulgativa svolta con questi articoli dalla professoressa Martusciello è encomiabile. Brava.
      .

  16. In questa nostra esistenza, ognuno è testimone del tempo che gli è stato concesso; sia come fruitore che come protagonista. Quello di Desiato, considerando la sua età, è un tempo relativamente lungo e intenso di attività artistica eppure, nell’apprendere della sua scomparsa, ho avuto la sensazione che ci avesse lasciato un giovane artista. Giuseppe ha anticipato la storia, proclamandosi, oggi, come attuale. Credo che la dottoressa Martusciello, in questo articolo, abbia colto l’aspetto essenziale: Il “passato” di Giuseppe Desiato come attualità artistica di oggi.

  17. Con sorpresa e apprezzamento ho letto questo articolo di Paola Martusciello su l’Artista Giuseppe Desiato che in questi giorni “ha lasciato la scena napoletana “.
    Attraverso fatti ,fonti e testimonianze è stato ben presentato il vissuto artistico e anche personale di questo Artista che negli anni sessanta e settanta si è fatto conoscere ed apprezzare a livello non solo locale e nazionale , ma internazionale, che fu tra i primi in Europa a fare la” Body Art” .
    Partendo come lui stesso diceva da sotto zero

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