Un momento dell’evento – Foto: Paola Germana Martusciello

Presentato al Palazzo delle Arti di Napoli il Catalogo dell’Arte Moderna.

a cura di Paola Germana Martusciello

Al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, nella Sala Di Stefano, sabato 2 marzo si è potuto assistere alla presentazione del Catalogo dell’Arte Moderna (CAM), curata e coordinata, in modo impeccabile, dallo storico dell’arte Mino Iorio, critico segnalatore, che nel suo intervento di apertura ha evidenziato l’importanza di questa pubblicazione in cui si racchiude un’idea di progetto non solo volto a riconoscere gli artisti affermati, ma anche quelli emergenti nell’ambito del folto panorama contemporaneo. Il curatore, inoltre, ha sottolineato come, grazie allo studio e alla ricerca storica svolta nell’ambito partenopeo, siano stati inseriti, finalmente, artisti non indicati nella precedente edizione, rintracciando collegamenti, facendo emergere gli inesplorati risvolti di una cultura il cui linguaggio cavalcava venti straordinariamente innovativi e, soprattutto, di ‘rottura’, le cui idee rivoluzionarie non erano trapelate dalle analisi critiche contemporanee. Negli anni 60, infatti, a Napoli, attraverso il Movimento dell’Arte Nucleare, si consolidava, nel silenzio degli atelier, la ricerca di una pittura che trova i suoi presupposti esecutivi nell’automatismo, portando in primo piano l’istintività nell’azione con la tecnica del dripling; le nuove forme si disintegrano, così, andando a coincidere con quelle dell’universo atomico, mentre le forze diventano cariche elettriche. I giovani, che avevano tradito i principi di tale pittura, fondarono il Gruppo 58 che, pur accettando la matrice ‘nucleare’, tese a trasformare il linguaggio affiancando una ricerca squisitamente ‘surrealista.’ Si venne a determinare una nuova realtà artistica tutta partenopea, fatta di linguaggi diversi, che portavano in sé semi proficui di sperimentazioni rivoluzionarie. Lo spazio che raccolse le nuove idee fu la Galleria di San Carlo, fondata a Napoli da Raffaele Formisano, dove trovarono la loro collocazione artisti come Luca Castellano, Guido Biasi, Lucio del Pezzo, Sergio Fergola, Mario Persico, Mario Colucci e Franco Palumbo. In questo scenario si incastra l’icona di Enrico Baj da cui parte in origine il rinnovamento, l’incontro tra artisti lombardi e partenopei. Il sodalizio tra loro si rafforza nel 1959 con la fondamentale mostra tenutasi alla Galleria San Carlo di Napoli, Gruppo 58+Enrico Baj. Si definisce, così, un movimento culturale tutto partenopeo da cui nasce la rivista Documento Sud – Rassegna di arte e cultura di avanguardia.

Il CAM si offre come strumento anche di conoscenze artistiche, basti pensare al lavoro documentato su ambiti ancora non individuati dagli studi critici, pur rappresentando sempre lo storico riferimento per collezionisti, galleristi, ma anche amanti dell’arte; raccoglie i dati di circa novecento artisti dal 1962, è un raro e prezioso strumento, ricco di dati e informazioni per rimanere al passo con valutazioni, aste, ma anche per seguire il mercato dell’arte. Consulente editoriale di questo importante testo la professoressa Elena Pontiggia, storica dell’arte, docente presso il Politecnico di Milano, che ha chiarito come il volume sia stato rivisitato nella sua precedente struttura per migliorarne le informazioni attraverso l’identificazione di nuovi percorsi, come quello aperto dallo studio sulle Accademie di Bologna, Napoli e Urbino, che ha conferito un apprezzabile approfondimento alla struttura del volume, diviso per sezioni. Nella parte introduttiva si condensano gli scritti critici e le interviste che illustrano la situazione dell’arte cinquant’anni dopo Picasso e sessanta dopo Piero Manzoni, scelte di grande intelligenza culturale da parte della curatrice, per aver orientato lo sguardo all’arte di Fortunato Depero, Funi, Martini, Tosi, Wildt e aver operato uno scatto di sensibile qualità estetica con l’inserimento di un filone tutto femminile, composto da artiste per certi versi emarginate dalle analisi dei critici del passato.

Mario Lanzione, ‘Il tempio’ – Foto: Paola Germana Martusciello

“Un punto nodale che oltrepassa una visione esaustiva e incondizionata dell’arte moderna è dato da un focus più attento sugli artisti del Sud Italia” afferma Cairo Editore. Il CAM sposta la sua attenzione alla produzione artistica partenopea, con la sapiente individuazione di Mino Iorio, verso i maestri Mario Lanzione e il suo astrattismo totale che caratterizza l’opera Il Tempio, e Antonio Ciraci, col figurativismo materico della sua Sibilla Cumana. Il Tempio di Lanzione offre allo sguardo, attraverso un’icona classica, la dissolvenza tra materia e geometria, saldando l’unione compositiva in un duale rapporto luce/spazio, colore rosso/blu-bianco, affermando il suo progetto creativo di ‘astrattismo totale’. Il maestro Ciraci nella Sibilla Cumana condensa la cifra stilistica del suo percorso artistico fondendo la materia con il segno. La Sibilla appare come ombra densa, rischiarata dalla luce simbolo di conoscenza, il cui responso vibrante esce come forza ascensionale dalla foglia di alloro/vagina, che si offre all’attesa di un responso scritto dal Destino in un tempo che valica ogni spazio.

Antonio Ciraci, ‘Sibilla Cumana’ – Foto: Paola Germana Martusciello

Di admin

21 pensiero su “L’arte moderna in un volume”
  1. Esprimo la mi gratitudine alla Prof.ssa Paola Germana Martusciello per il suo puntuale e approfondito articolo sulla presentazione del CAM n. 59 al Palazzo delle Arti di Napoli. Ottime anche le foto pubblicate.
    Estendo ovviamente anche alla redazione i miei ringraziamenti, aggiungendo i complimenti per la scelta di collaboratori così presenti e competenti.

  2. Interessante spaccato sulla cultura artistica partenopea degli anni 58-60.Complimenti alla redazione degli argomenti trattati dal giornale

  3. Interessante spaccato sulla cultura partenopea degli anni 58-60.Complimenti alla redazione per la scelta degli argomenti trattati da questo giornale

    1. Grazie per il positivo commento. Ricordiamo che siamo un quindicinale che esce in PDF scaricabile GRATUITAMENTE alla sezione ‘Magazine’ di questo sito, dove si trovano tutti i numeri finora usciti ed è possibile farne il download per leggerli comodamente anche offline o raccoglierli in un database personale.

  4. Un articolo puntuale che coglie a pieno la mia “idea” di presentazione dedicata al CAM 59 e realizzata al PAN – Palazzo delle arti di Napoli lo scorso 2 marzo. Qui già la scelta del luogo ha un significato determinate perché ambisce ad un vero e proprio progetto culturale da sviluppare nelle pagine nei prossimi numeri di questo prestigioso catalogo. Come ha colto nelle mie parole introduttive, un connubio nord/sud che già Piero Manzoni – presente nei saggi iniziali dell’edizione 59 in un saggio a firma di Stefano Pizzi – nell’avvicinarsi al movimento spazialista di Fontana, Crippa, Dova e Deluigi o al movimento nucleare di Baij, Colombo e Dangelo, mostrava di volersi riscattare rispetto ad un “perimetro” territoriale campanilistico. Enrico Baij insieme al Gruppo 58 – Luca, Guido Basi, Lucio del Pezzo, Bruno di Bello, Sergio Fergola, Mario Colucci, Mario Persico e Franco Palumbo – realizzerà nel 1959 una famosa mostra presso la Galleria di San Carlo a Napoli, cambiando la traiettoria delle principale correnti artistiche a Sud e in Campania.

  5. Articolo ben redatto, con contenuti interessanti per la conoscenza dei movimenti artistici napoletani degli anni 58 – 60.Complimenti al giornale

  6. Suggestiva questa pubblicazione del CAM che può essere foriera di sviluppi interessanti per il nostro panorama artistico così come interessante ed esaustivo è l’articolo di Paola Germana Martusciello

  7. Interessante digressione del giornalista, che propone una valida e puntuale sintesi del movimento culturale napoletano degli anni 1958/60

  8. Desidero esprimere tutta la mia ammirazione alla Prof.ssa Paola Germana Martusciello per il suo oculato articolo realizzato con competenza e grande professionalità, sulla presentazione del CAM n. 59 al Palazzo delle Arti di Napoli. Ovviamente ringrazio per le bellissime parole scritte sulla mia opera “il Tempio” che ovviamente concordo in tutto.
    Un grazie sincero alla redazione con la quale mi complimento per avere come collaboratrice la prof.ssa Martusciello

  9. Ottimo articolo ,redatto in modo edotto e puntuale in una sintesi non facile per aver saputo illustrare i movimenti di avanguardia partenopei degli anni 60

  10. Con grande gratitudine e riconoscenza mi complimento con la redazione di “Naos” per l’articolo “L’arte moderna in un volume”, scritto dalla prof.ssa Paola Germana Martusciello relativo alla presentazione, al PAN, del Catalogo dell’Arte Moderna (CAM) curata e coordinata, dallo storico dell’arte Mino Iorio. La prof.ssa, con conoscenza e competenza professionale ha saputo indicare i caratteri salienti di un evento, a mio avviso eccezionale, che offre, al mondo artistico e culturale partenopeo, una grande opportunità di visibilità su una vetrina internazionale. Oltretutto, mi sento onorato di essere presente sul catalogo, grazie alla segnalazione dell’attentissimo Mino Iorio, con una mia opera “Il Tempio” che, come oculatamente osserva Martusciello, è un lavoro che esprime pienamente l’idea dell’Astrattismo Totale. Un nuovo linguaggio artistico, da me teorizzato, e che, in questa circostanza, sento di rappresentare anche a nome di tutti i componenti: Giulio Calandro, Giuseppe Cotroneo, Gelsomina De Maio, Giuseppe De Michele, Fabio Mariacci, Salvatore Oppido, Gustavo Pozzo, Miryam Risola e Antonio Salzano.

  11. Interessante articolo per tutti gli amanti dell’arte. Si offre l’opportunità di essere informati su belle iniziative che riguardano il mondo dell’arte dando la possibilità ai fruitori di poter approfondire le loro ricerche e agli artisti di essere conosciuti e riconosciuti.
    Complimenti dell’autrice dell’articolo e a tutto il bellissimo e interessante giornale!

    1. Grazie per il positivo commento. Ricordiamo che siamo un quindicinale che esce in PDF scaricabile GRATUITAMENTE alla sezione ‘Magazine’ di questo sito, dove si trovano tutti i numeri finora usciti ed è possibile farne il download per leggerli comodamente anche offline o raccoglierli in un database personale.

  12. Da profano ho trovato tutto molto interessante ed esposto con chiarezza; mi domando se e in che misura questo segmento di arte napoletana sia rappresentato nel Museo di Castel Sant’ Elmo, che sembra essere la sede più appropriata.

  13. Brava Paola Martusciello, mi è piaciuto questo articolo sulla presentazione del Catalogo dell’Arte Moderna curato da Mino Iorio. Mi sono affacciato, con piacere, su una sezione dell’arte a me poco nota.

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