Guglielmo Achille Cavellini – Foto (modificata) da comunicato stampa

Guglielmo Achille Cavellini al Pavilion Lautania Virtual Valley.

Il Pavilion  Lautania  Virtual  Valley presenta, dal 24 maggio al 2 luglio 2024, una retrospettiva di Guglielmo Achille Cavellini dal titolo Casse, carboni e francobolli a domicilio.

Parliamo della Galleria Sandro Bongiani di Salerno, un museo virtuale italiano di arte contemporanea creato nel 2021. Si tratta di uno spazio indipendente no-profit impegnato nel sostegno e nella promozione dell’arte contemporanea attraverso una piattaforma con uno spazio interattivo e veloce capace di rispondere alle esigenze concrete degli utenti del web e di un pubblico sempre più vasto e desideroso di conoscere tale arte. Grazie alle sue quarantotto sale espositive, offre uno spazio in continuo aggiornamento dove espongono artisti contemporanei selezionati che hanno, così, la possibilità di rendere le proprie opere fruibili 24 ore su 24 colmando il divario esistente della presentazione museale tradizionale delle opere d’arte.

Quest’ultima esposizione è incentrata sul tema “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, in linea col tema dell’attuale 60esima Esposizione Internazionale d’Arte presso la Biennale di Venezia 2024.

A partire dallo scorso 16 aprile e per tutta la durata della stessa Biennale, la Galleria Sandro Bongiani si propone di presentare la condizione di sei artisti marginali, viventi e non, che in modo originale e solitario hanno lavorato al di fuori di qualsiasi comunità, senza curarsi del mercato e del sistema ufficiale dell’arte.

Questa mostra retrospettiva, dedicata a Guglielmo Achille Cavellini, segue quella dedicata all’artista americano pre-pop Ray Johnson; si proseguirà, di mese in mese fino al 24 novembre 2024, con Ryosuke Cohen, Reid Wood ed infine con gli italiani Gabi Minedi e Raffaele Boemio presentando, per ciascun artista, opere significative scelte appositamente per questo particolare evento a loro dedicato.

Guglielmo Achille Cavellini – Foto (modificata) da comunicato stampa

La 60esima Esposizione Internazionale d’Arte ha lanciato il tema generico “Stranieri Ovunque” affinché venisse liberamente declinato in tutti i modi possibili e, a riguardo, la Galleria Sandro Bongiani ha scelto di segnalare la condizione difficile e marginale di alcuni artisti, di diverse generazioni e latitudini del mondo, costretti a vivere da “straniero sempre”, non tanto e non solo nel senso geografico del termine ma piuttosto in senso umano ed esistenziale.

Con Casse, carboni e francobolli a domicilio, in un’area immaginaria di tre sale presso il Pavilion Lautania Valley, quattordici opere dello “straniero” Guglielmo Achille Cavellini mostrano un modo di fare arte del tutto originale.

GAC, l’acronimo con cui l’artista bresciano scomparso nel 1990 a 76 anni era noto, ha navigato ininterrottamente nel territorio dell’arte producendo opere grafiche, artistamps, performances e happening ad ampio raggio in diversi Paesi del mondo.

GAC è stato collezionista e studioso attento dell’arte astratta europea tanto da portarlo a pubblicare, nel 1958, il suo primo libro dal titolo appunto Arte astratta, presentato alla Biennale d’arte di Venezia dello stesso anno.

Esordì a metà degli anni ‘40 con disegni e ritratti; a partire dagli anni ‘60 realizzò opere di stampo dadaista e si dedicò alla sperimentazione utilizzando impronte di foglie, smalto, carta assorbente, collage, carta igienica, lamette da barba e altro ancora. Iniziò anche a distruggere le proprie opere, sezionandole e disponendole in piccole casse come gabbie. Inoltre le bruciò realizzando i cosiddetti carboni, ovvero opere carbonizzate e ridipinte in alcune parti con colori iridescenti.

Guglielmo Achille Cavellini – Foto (modificata) da comunicato stampa

Nel 1971 coniò il termine “autostoricizzazione”, una sorta di autopromozione a livello internazionale, senza l’utilizzo dei processi canonici che il sistema usa solitamente. Per esempio, realizzò sedici manifesti per le esposizioni che immaginò avrebbero avuto luogo nel 2014 nei musei più prestigiosi del mondo per celebrare il centenario della sua nascita. Ma non fu, come potrebbe sembrare, un semplice atto di narcisismo, bensì una rivoluzione all’interno della comunicazione artistica, poiché produsse lavori in cui mise in evidenza la trasformazione dell’artista stesso. In questo periodo realizzò anche i primi francobolli che riproducono i suoi ritratti realizzati da autori come Mario Ceroli, Mimmo Rotella, James Collins. Anche Andy Warhol realizzò un suo ritratto e, su di esso, Cavellini produsse un francobollo dal titolo Le Marilyn di Warhol. Ma con i francobolli rese omaggio anche ai geni della pittura come Picasso, Lèger, Matisse e Braque.

Guglielmo Achille Cavellini – Foto (modificata) da comunicato stampa

Nel 1973 GAC mosse i primi passi nel settore della Mail Art, movimento libero e democratico, che gli permise, creando una sorta di iconografia postale, di realizzare mostre a domicilio ed avere contatti e confronti importanti con tanti artisti sparsi su tutto il pianeta.

Ecco spiegato il titolo di questa interessantissima retrospettiva: Casse, carboni e francobolli a domicilio. Non sono altro che le parole più adatte a sintetizzare il lungo e variegato percorso di un artista ancora non del tutto pienamente compreso, oltre che scarsamente riconosciuto. Un percorso che Cavellini compie per svelare un universo sia intimo che sociale e per dare corpo ad una visione di se stesso in relazione agli altri, in cui l’opera diviene il mezzo privilegiato con cui eternizzare il proprio stato e la propria condizione.

Sono già trascorsi centodieci anni dalla nascita e trentaquattro dalla sua scomparsa e quest’artista bresciano, che si attesta come testimone privilegiato e indocile del suo particolare momento storico, può essere un’importante fonte d’ispirazione per il mondo d’oggi che, per certi versi, è in continua e frenetica evoluzione, ma per altri appare tanto povero di linguaggi autentici ed efficaci.

Per tutto questo la Galleria Sandro Bongiani Vrspace ha ritenuto giustamente doveroso tributare il meritato riconoscimento a quest’artista presentando quattordici opere che, tra casse che contengono opere distrutte, legni-carboni e francobolli d’artista, coprono un arco di tempo che va dal 1966 al 1989.

Guglielmo Achille Cavellini – Foto (modificata) da comunicato stampa

Inoltre, questa mostra virtuale sembra essere la giusta prosecuzione delle mostre-catalogo realizzate per diverso tempo dall’artista bresciano a “domicilio”. Questa importante retrospettiva è stata realizzata grazie all’Archivio Cavellini di Brescia che ha collaborato e fornito le opere esposte. GAC, in mostra virtuale sino al 2 luglio 2024, è stato il secondo protagonista, dopo Ray Johnson, a raccontarci del percorso compiuto dagli artisti marginali e “stranieri ovunque”. Vi invitiamo a seguire lo svolgersi di questa storia che continuerà con Ryosuke Cohen dal 3 al 10 agosto 2024, Reid Wood dall’11 agosto al 14 settembre 2024, Gabi Minedi dal 15 settembre al 19 ottobre 2024 e, infine, Raffaele Boemio dal 20 ottobre al 24 novembre 2024. Un viaggio estremamente interessante ed originale da percorrere in maniera totalmente eco-sostenibile stando comodamente davanti allo schermo del proprio pc, tablet o smartphone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *