Foto: Stefania Rega
Il romanzo Dracula di Bram Stoker è la reazione dell’Inghilterra vittoriana all’avvento del male.
Le premesse del genere vampiresco
La figura del vampiro, così come la cultura occidentale l’ha proposta negli ultimi due secoli circa, si sviluppa nell’area balcanica e più in generale nell’Europa dell’est. È lì che queste figure demoniache diventarono così presenti e vivide nella cultura popolare da far nascere una gran quantità di superstizioni e leggende. Dalla tradizione orale le storie vampiresche giunsero poi a ispirare trame romanzesche, fino a creare un vero e proprio genere letterario: quello appunto vampiresco, che può essere considerato un sotto genere del gotico.
Il primo romanzo di questo tipo a lasciare un segno evidente fu Il vampiro, pubblicato da John Polidori in Inghilterra nel 1819. Ma bisognerà attendere ancora quasi 80 anni per poter leggere il più influente e famoso libro del genere nella storia della letteratura, ovvero Dracula, dello scrittore irlandese Bram Stoker, pubblicato nel 1897. La storia è nota non solo per il grande successo che ottenne ma anche per l’infinito seguito che le fu tributato. Dal cinema alla televisione, dai fumetti ai musical, i personaggi e le vicende del conte Dracula sono stati rivisti, rimaneggiati e riproposti in una lunga serie di contesti e linguaggi diversi che arriva fino ai nostri giorni.
Vlad III: modello ispiratore per il Dracula di Stoker
Ma come è nata questa storia gotica nel cuore della rigida età vittoriana? Bram Stoker era un personaggio piuttosto eclettico. Nacque a Dublino nel 1847; studiò storia, letteratura e fisica ma finì per laurearsi in matematica. Lavorò come giornalista e critico teatrale e fu segretario personale di un notissimo attore dell’epoca, John Irving, grazie al quale fu nominato direttore del Teatro Lyceum di Londra. La scintilla per le storie di vampiri scoccò grazie all’incontro con il professore ungherese Ármin Vámbéry, grande viaggiatore e profondo conoscitore delle lingue e delle culture della zona balcanica e medio orientale. Fu quest’ultimo che introdusse Bram Stoker allo studio di Vlad l’Impalatore.
Vlad III di Valacchia, detto l’Impalatore per la sua discutibile abitudine di condannare a tale crudelissima pratica i suoi nemici, fu principe dell’attuale Romania – allora era denominata appunto Valacchia – intorno alla metà del XV secolo.
Per quanto possa sembrare stupefacente, secondo alcuni studiosi italiani la sua tomba potrebbe trovarsi molto vicino a noi, vale a dire nella chiesa di Santa Maria la Nova di Napoli. Nel suo chiostro, infatti, possiamo ancora oggi ammirare il sepolcro di tale Matteo Ferrillo, realizzato nel 1499. Tuttavia, basandosi sull’analisi delle decorazioni che abbelliscono la tomba – un drago e alcuni simboli di matrice egizia – si ritiene che all’interno vi sia, appunto, non quest’ultimo ma Vlad l’Impalatore, portato a Napoli dalla figlia Maria, data in adozione proprio ad una famiglia del posto.

Napoli, convento di Santa Maria la Nova, sepolcro di Matteo Ferrillo, presunta tomba di Vlad III di Valacchia – Foto: Mentnafunangann – Licenza: CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons
Un misterioso conte della Transilvania, in cerca di un’abitazione a Londra…
Il principe di Valacchia catturò a tal punto la fantasia di Bram Stoker da diventare il suo modello per la creazione di uno dei personaggi più affascinanti e longevi della storia della letteratura. La complessa storia di Dracula inizia quando Jonathan Harker, un giovane londinese che lavora per un’agenzia immobiliare, viaggia fino alla Transilvania per incontrare un misterioso conte che vorrebbe acquistare una casa nella capitale inglese. Una volta giunto al castello, luogo dallo spiccato sapore gotico, egli lentamente si rende conto che il padrone di casa non è un uomo come tutti gli altri e che la sua permanenza in quel luogo è diventata una prigionia. Intanto a Londra la sua fidanzata, Mina Murrey, assiste al lento deperire della sua migliore amica, Lucy. A curarla ci prova il dottor Seward, ma i miglioramenti tardano a manifestarsi. Il medico si rivolge, allora, al suo amico e maestro Abraham Van Helsing, eminente professore danese che lo raggiunge a Londra. Questi sembra capire quale sia il vero male della povera ragazza, intuendo di essere di fronte a una forza disumana e malvagia. Tuttavia, non riesce a salvare Lucy, che di lì a poco muore.
Il significato della ‘battaglia’ fra Dracula e i suoi avversari vittoriani
Mina riceve la notizia che Jonathan si trova a Budapest, dopo essere riuscito a scappare dal castello di Dracula, e si precipita nella capitale ungherese per riportarlo finalmente a casa. Una volta a Londra, la coppia si unisce ai due medici e, analizzando una lunga serie di indizi insieme, deducono che il conte è arrivato in città. È così che inizia la battaglia. Da un lato, il conte e le sue arti magiche e malefiche – trasfigurazioni, delitti, sparizioni, vampirizzazioni –, dall’altro Jonathan, Mina, il dottor Seward e il professore Van Helsing: vale a dire l’amore e la scienza vittoriana. Il primo cerca di prendere fisicamente posto nel mondo degli uomini e di installarsi nel cuore dell’impero britannico portandovi il male supremo e fine a sé stesso. Gli altri, in nome dell’umanità e del Dio in cui si riconoscono, ingaggiano una ardua lotta per fermarlo e garantire all’umanità intera – che per un vittoriano era rappresentata senza dubbio dal popolo inglese – il godimento del bene supremo: la vita.
Da bravo scrittore vittoriano, Stoker testimoniò tutto il rigore formale e il sistema di valori della sua epoca. Dracula è un romanzo che affronta senza mezzi termini il tema del male e della sua contrapposizione al bene, e che non lascia dubbi circa il limite netto e inequivocabile che divide queste due enormi forze antagoniste. Il conte è naturalmente l’incarnazione della malvagità, beve il sangue degli esseri umani, li uccide con crudeltà, non mostra né rimorsi né compassione. Non ha un motivo che lo spinge alla crudeltà, è per sua natura dedicato e fedele al male. A differenza dei vampiri che lo hanno preceduto, Dracula – il conte Dracula, anzi – ha modi eleganti e cortesi, è colto, vive in un grande castello ed è incredibilmente ricco. Queste caratteristiche positive sono la vera novità del vampiro di Stoker e in gran parte sono l’eredità del modello di Polidori, il quale sembra si ispirasse addirittura alla figura di Lord Byron, di cui egli era medico personale. In ogni caso, l’aspetto elegante del conte Dracula è il perfetto contrappeso della sua interiore malvagità.
A tale crudeltà Stoker oppose la parte migliore della società vittoriana. L’amore solido e sincero di Mina e Jonathan è il primo baluardo contro il contagio del male. Durante la prigionia nel castello di Dracula, il giovane inglese si appella continuamente alla sua virtuosa fidanzata e al sentimento che li lega. Di contro, Mina non dispera mai di ritrovare in vita il suo fidanzato, anche quando sembra sparito nel nulla, e si lancia in un lungo viaggio da Londra a Budapest, da sola, pur di salvarlo. L’altro scudo è la scienza: il dottor Seward e il professor Van Helsing sono l’emblema della fiducia vittoriana verso di essa. I due uomini sono diversi per età, nazionalità, temperamento e persino formazione. Il dottor Seward è un medico che conosce e cura il corpo umano, mentre Van Helsing aggiunge alla scienza la conoscenza di un’ulteriore dimensione dell’umano, vale a dire la possibilità di acquisire ed esibire poteri di straordinaria forza e crudeltà. Costui è il primo a capire chi sia veramente l’essere che stanno inseguendo e cercando di stanare, in quanto ha già incontrato e affrontato creature di quel genere. È colui che sa fino a quale punto la forza del male può travalicare i confini dell’umano e che ha dimestichezza con tutti gli espedienti, anche quelli semplici e tradizionali – ovvero che affondano le proprie origini nella cultura orale e popolare – in grado di fermarne la propagazione. Van Helsing e Seward sono un’accoppiata quanto mai efficace per affrontare un nemico oggettivamente più potente di ciascuno di loro.
Mina Murray: la vera eroina del romanzo di Stoker
L’abilità di Stoker nel creare personaggi è davvero notevole. A tale proposito, merita una riflessione ulteriore la splendida figura di Mina Murray, la quale non è solo la devota fidanzata di Jonathan, la perfetta borghese vittoriana colma di virtù. Mina è soprattutto un’eroina moderna. Non solo, è lei che salva il fidanzato a un passo dalla morte e lo riconduce alla vita, capovolgendo i ruoli tradizionali. Mina ha competenze nuove e fondamentali per l’avventura del gruppo di eroi. Tiene un dettagliato diario in cui annota le sue esperienze – in particolare la vicenda dell’amica Lucy, vampirizzata da Dracula – e sarà in gran parte attraverso le sue note che Van Helsing riconoscerà l’identità del vampiro. Sa battere a macchina e usa questo nuovo apparecchio per rendere più leggibili le testimonianze di altri personaggi che hanno incontrato il conte. Viaggia da sola e organizza rapidamente gli spostamenti in treno dei compagni di avventura. Vampirizzata come Lucy, affronta con coraggio e fiducia nella scienza e negli amici la prova a cui il destino la sottopone. Mina Murray è la vera eroina di questo romanzo. La donna che unisce tradizione e innovazione, sentimento e scienza. Un personaggio riuscitissimo in un romanzo per tanti versi potente, con una grande carica innovativa ed il compendio di un’epoca intera.
Specifiche foto
Titolo: Chiesa di Santa Maria la Nova (Napoli) – Chiostro piccolo
Autore: Mentnafunangann
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