Paolo Sorrentino, Serralunga d’Alba, CN, Italia, Fondazione Mirafiore – Foto: Paolo Benegiamo – Licenza: CC BY-NC-ND 2.0 da Flickr
Paolo Sorrentino, napoletano, classe 1970, è uno dei registi più affermati dell’epoca contemporanea.
Il debutto nel 2001 e la storica collaborazione con Servillo
Paolo Sorrentino, nato il 31 maggio 1970 a Napoli, è uno dei più influenti registi degli ultimi anni. Con una carriera cinematografica costellata da numerosi premi e riconoscimenti, fin da giovane ha subito mostrato uno spiccato interesse per il mondo del cinema prestando la sua collaborazione in diversi cortometraggi.
La sua carriera è iniziata con il film L’uomo in più (2001), accolto dalla critica in maniera immediatamente positiva, con il quale si è avviata la sua duratura collaborazione con l’attore napoletano Toni Servillo. Nel 2004, Sorrentino ha diretto Le conseguenze dell’amore, un dramma psicologico con protagonista lo stesso Toni Servillo che ha ulteriormente messo in luce la sua bravura nel creare storie stilisticamente raffinate. Nel 2006, con L’amico di famiglia, ha approfondito i due temi già presenti nel suo lavoro precedente: la solitudine e la redenzione. Questa volta il protagonista è Geremia, un usuraio cinico e spietato interpretato dall’attore Giacomo Rizzo. Nel 2008 ha scritto e diretto Il Divo, un biopic su Giulio Andreotti, esponente di spicco della Democrazia Cristiana nonché una delle figure più controverse della politica italiana. Il film, in concorso al festival di Cannes, ha ricevuto il premio della giuria, consolidando ulteriormente la fama internazionale del regista. Nel 2011, Sorrentino ha diretto This Must Be the Place, un dramma con protagonista l’attore americano Sean Penn nei panni di una rock star in cerca di redenzione. Il titolo del lungometraggio è tratto dall’omonima canzone dei Talking Heads, gruppo rock statunitense la cui musica, come dichiarato più volte dallo stesso Sorrentino, è per lui fonte di grande ispirazione.
I premi ottenuti con La grande bellezza e Youth – La giovinezza
Nel 2013 Sorrentino scrive e dirige il suo film più celebre: La grande bellezza con cui otterrà l’Oscar per il miglior film straniero, consolidandosi come uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo. La pellicola, chiaramente ispirata a La Dolce vita del regista italiano Federico Fellini, esplora la bellezza e la decadenza della società borghese romana attraverso gli occhi di Jep Gambardella, un affermato giornalista e critico teatrale, che trascorre la gran parte del suo tempo a partecipare ad eventi mondani. Roma, da una parte ricca di storia e bellezza, viene messa in contrapposizione con la vacuità e la superficialità dei protagonisti. Vacuità, peraltro, di cui Jep Gambardella, interpretato da un magistrale Toni Servillo, è del tutto consapevole.
Toni Servillo e Paolo Sorrentino, Cannes Film Festival 2013 – Foto: Images Collection Alan Schoenauer Patrick Mascaraque – Licenza: CC BY-SA 2.0 da Flickr
Nel 2015 Sorrentino dirige Youth – La giovinezza, analizzando i temi della vecchiaia e dell’amicizia attraverso le vite di due artisti in pensione, interpretati da Michael Caine e Harvey Keitel. La pellicola ha ricevuto numerosi premi, tra cui l’European Film Award per il miglior film e per il miglior regista del 2015.
Dalle serie sul potere papale alla “mano di Dio” e Parthenope
Il 2016 ha segnato l’inizio di una nuova fase della carriera di Sorrentino che, abbandonando momentaneamente il grande schermo, si dedica alla serie televisiva The Young Pope, con protagonista Jude Law nel ruolo di un giovane papa carismatico e controverso. La fiction, seguita da The New Pope nel 2020, ha esplorato i temi del potere, della fede e della corruzione, mantenendo il tipico stile visivamente ricco e provocatorio di Sorrentino.
Nel 2018 ha diretto Loro, un film diviso in due parti che racconta la vita dell’ex presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Questo progetto, sicuramente molto ambizioso, ha mostrato ancora una volta la capacità di analisi di Sorrentino e il suo modo peculiare di trattare personaggi complessi e controversi con una profondità psicologica unica già visibile nel Il Divo, ma stavolta con un approccio alla regia sicuramente molto più maturo e sofisticato.
Nel 2021 scrive e dirige È stata la mano di Dio, un’opera fortemente autobiografica ambientata nella Napoli degli anni ’80. Stavolta il registro cambia drasticamente; il film, che ha visto la partecipazione del giovane attore Filippo Scotti, tratta alcune tematiche molto vicine al regista tra cui la solitudine, la perdita e la ricerca di sé stessi. Il protagonista, Fabietto, perde entrambi i genitori a causa di una fuga di gas nella loro casa di montagna, avvenimento realmente accaduto a Sorrentino. Da quel momento egli inizia un percorso travagliato verso la ricerca di un senso da dare a ciò che è accaduto e da dare, soprattutto, alla sua vita per sempre stravolta. La pellicola, candidata all’Oscar nella categoria miglior film straniero, ha ricevuto numerosi elogi per la sua narrazione personale e commovente.
Il suo ultimo film, uscito lo scorso 24 ottobre, racconta la storia di Parthenope, una donna che porta il nome antico della città di Napoli, ma non è né sirena, come la leggenda vuole, né creatura mitologica. La trama si sviluppa seguendo le vicende della vita della protagonista in un arco narrativo molto ampio, dagli anni ‘50 ai giorni nostri, tra Napoli e l’isola di Capri.
Tradizione italiana e originalità nello stile di Sorrentino
Paolo Sorrentino è noto per il suo stile registico distintivo, caratterizzato da un uso elaborato della cinematografia, inquadrature esteticamente ricche e movimenti di macchina fluidi. I suoi film spesso esplorano temi quali la solitudine, il potere, la decadenza e la bellezza, unendo un senso di lirismo ad una sottile ironia. Sorrentino utilizza spesso colonne sonore evocative, che spaziano dalla musica classica, come nel film La grande bellezza, a brani contemporanei, come nel caso di This Must Be the Place. Il suo stile registico è influenzato dai grandi maestri del cinema italiano, primo tra tutti Federico Fellini; ciononostante, egli è riuscito a sviluppare un suo spazio ben definito che lo rende riconoscibile e apprezzato a livello internazionale. I suoi lavori sono caratterizzati da una visione artistica audace e da una capacità di combinare introspezione personale ed osservazioni sociali acute.
Specifiche foto:
Titolo: Paolo Sorrentino, Serralunga d’Alba, CN, Italia, Fondazione Mirafiore
Autore: Paolo Benegiamo
Licenza: CC BY-NC-ND 2.0 da Flickr
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Foto modificata
Titolo: Cannes Film Festival 2013 ITALIE PAOLO SORRENTINO TONI SERVILLO
Autore: Images Collection Alan Schoenauer _ Patrick Mascaraque
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