Giovanni Paolo II all’interno dell’Arcivescovado di Cracovia – autore: Itto Ogami; licenza: Wikimedia Commons

Il 2 aprile la Chiesa Cattolica ricorda la nascita al cielo di Papa Giovanni Paolo II, morto nel 2005 la sera del sabato precedente la festività della Divina Misericordia, istituita dallo stesso pontefice in memoria di Santa Faustina Kowalska e ricadente ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua.

In questo articolo ricostruiamo in breve la vita di un grande e amatissimo Papa, considerato indubbiamente come uno dei personaggi storici più importanti del secolo scorso e dei primi anni del nuovo millennio.

Un’infanzia non facile, segnata da due lutti

Karol Wojtyla, nome originario di papa Giovanni Paolo II, nacque a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920. La sua infanzia fu segnata dalla perdita di due persone care. Oltre alla scomparsa della madre, affetta da problemi renali e cardiaci, il futuro pontefice subì anche quella del fratello medico Edmund a causa della scarlattina. Nel 1938 Wojtyla si trasferì con il padre a Cracovia, dove iniziò gli studi universitari. Tale percorso accademico, tuttavia, non fu portato a termine a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1942, il giovane Karol, in seguito alla morte del padre, prese la decisione di entrare in seminario. A questo periodo della sua vita, segnato dalla violenza del conflitto ancora in corso, risale un particolare episodio: il futuro papa fu investito da un camion, riportando però solo un forte trauma cranico ed una ferita alla spalla. Tale evento sarebbe rimasto sempre ben impresso nella memoria di Wojtyla poiché fu interpretato come segno di protezione divina. 

Dal sacerdozio all’elezione al soglio pontificio

Subito dopo la guerra, nel 1946, fu ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo trascorso a Roma per completare gli studi di Teologia, il futuro papa ritornò in Polonia, nello specifico a Cracovia, dove ricoprì vari incarichi: in ordine cronologico, divenne prima docente di Teologia Morale ed Etica presso il locale seminario; poi, nel 1958 fu nominato Vescovo ausiliare, nel 1964 Arcivescovo e nel 1967 Cardinale. Grande fu il suo contributo nella divulgazione di testi cattolici in un Paese che rientrava politicamente nell’orbita sovietica.

Nell’agosto 1978 Wojtyla fece parte del Conclave che elesse come successore di Paolo VI il Cardinale Albino Luciani, il quale scelse di chiamarsi Giovanni Paolo I. Tuttavia, poco più di un mese dopo quella circostanza, in seguito alla prematura scomparsa del pontefice italiano appena eletto, il cardinale polacco fece nuovamente ritorno a Roma per prendere parte ad una nuova assemblea, dalla quale non avrebbe mai immaginato di essere nominato papa. Con l’ottavo ed ultimo scrutinio del 16 ottobre 1978, sarebbe dunque iniziato uno dei pontificati più lunghi della storia della Chiesa Cattolica.

Nominato successore di Pietro a soli 58 anni, Wojtyla si fece apprezzare sin da subito dai fedeli per la sua dolcezza e la sua spontaneità. Celebri divennero alcune delle sue prime frasi pronunciate in pubblico, dal “Se sbaglio mi corrigerete!”, durante il suo breve discorso successivo all’elezione dalla loggia della Basilica di S. Pietro, all’”Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!”, nell’omelia della prima Messa da pontefice.

L’attentato del 1981

Il 13 maggio del 1981, in quello stesso luogo che circa 3 anni prima lo aveva accolto con grande giubilo, Giovanni Paolo II fu vittima di un attentato da parte del terrorista turco Alì Agca. Il pontefice, ferito con tre colpi di pistola, si salvò grazie al pronto intervento dei soccorritori. In realtà, a detta dello stesso Papa, sarebbe stato il provvidenziale intervento della Madonna a strapparlo dalla morte. In quel giorno, infatti, si celebrava la Solennità di Nostra Signora di Fatima, in ricordo della prima miracolosa apparizione della Vergine nel 1917 a tre giovani pastori abitanti nell’ormai rinomata località portoghese. Ancora oggi, molti esperti e studiosi ritengono che questo evento sarebbe stato profetizzato in uno dei cosiddetti “segreti” rivelati dalla Madonna ai piccoli Francisco, Jacinta e Lucia. 

Nonostante questo ed un altro attentato sferrato nel maggio 1982 a Fatima (il pontefice, in questa occasione, fu solo sfiorato da un colpo di baionetta sparato da un sacerdote spagnolo contrario ai contenuti del Concilio Vaticano II), Giovanni Paolo II portò avanti con grande fede e coraggio il suo mandato, difendendo sempre il valore della vita e della dignità dell’uomo in quanto “immagine e somiglianza di Dio”.

Eventi, attività e riforme del lungo pontificato

Nell’arco di oltre un quarto di secolo, tante sono state le attività e le iniziative messe in atto da Wojtyla. Tra le più significative, si ricorda senz’altro l’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù, la cui prima edizione si tenne a Roma il 31 marzo 1985. Inoltre, ammontano a circa 1160 le Udienze del Mercoledì in cui il Santo Padre ha incontrato oltre 17 milioni e mezzo di fedeli provenienti da ogni angolo del mondo, mentre sono oltre 700 gli incontri privati con Capi di Stato e di governo. Furono 104, invece, i viaggi apostolici, finalizzati alla costruzione di legami sempre più forti con le nazioni, cattoliche e non.

Come riforme interne alla Chiesa, Giovanni Paolo II, mediante la rimozione della figura del promotore della fede, snellì notevolmente le procedure di beatificazione e canonizzazione. Pertanto, durante il suo lungo pontificato, i nuovi santi riconosciuti dalla Chiesa furono poco meno di 500, una cifra record se si pensa che nei 400 anni precedenti i predecessori del papa polacco ne avevano nominati solo 300. Tra i nuovi beati e santi designati da Wojtyla, sicuramente il più noto è Padre Pio da Pietrelcina, che il futuro Giovanni Paolo II, da poco divenuto sacerdote, ebbe modo di conoscere nel 1947 recandosi a San Giovanni Rotondo insieme ad un suo compagno di seminario. Nel 1962, l’allora Vescovo Wojtyla intrattenne una corrispondenza epistolare con il frate cappuccino, chiedendogli, in particolar modo, di pregare per la guarigione di una sua amica affetta da una grave malattia. La donna, alcuni mesi dopo questo scambio di lettere, guarì, a giudizio dei medici che la seguivano, in maniera inaspettata e miracolosa.

Sempre ferma fu l’opposizione di Giovanni Paolo II, tramite scritti e discorsi, nei confronti di quella che definì come “cultura della morte”, i cui elementi costitutivi furono identificati perlopiù nell’aborto, nell’eutanasia e nei matrimoni omosessuali. Inoltre, il pontefice, attraverso il nuovo testo del Catechismo approvato mediante la lettera Laetamur Magnopere del 15 agosto 1997, espresse il suo dissenso verso la pena capitale.

Gli anni giubilari del 1983 e del 2000

A Giovanni Paolo II, infine, si legano due Giubilei. Il primo fu quello indetto tra il 25 marzo 1983 ed il 22 aprile 1984, in occasione dei 1950 anni dalla data convenzionale della morte e resurrezione di Cristo. Tra gli eventi più significativi vissuti dal pontefice durante tale speciale ricorrenza si ricorda la visita in carcere al suo attentatore Agca, al quale concesse il suo perdono e con il quale si intrattenne in un lungo colloquio, i cui contenuti sono sempre rimasti riservati.

Il secondo Giubileo fu quello del 2000, che iniziò in realtà il giorno della Vigilia di Natale del 1999 e si concluse il 6 gennaio 2001. Tra le varie cerimonie svolte, molto sentite dai fedeli e dall’opinione pubblica furono l’apertura della Porta Santa della Basilica di S. Paolo fuori le Mura, avvenuta il 18 gennaio ed a cui presero parte anche rappresentanti di altre Chiese Cristiane; la Giornata del Perdono, celebrata il 12 marzo in occasione dell’inizio della Quaresima, concepita dal pontefice come atto di riparazione per alcuni grandi peccati commessi dalla Chiesa nel corso della sua storia (dagli errori verso i “fratelli maggiori Ebrei” alle dure punizioni inflitte agli eretici dal Tribunale dell’Inquisizione); la XV edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, il cui momento culminante fu la Messa celebrata a Roma il 20 agosto nel Campus Universitario di Tor Vergata. Uno straordinario evento, quest’ultimo, durante il quale il Santo Padre, già provato da condizioni di salute non ottimali ma visibilmente emozionato, sulle note del canto “Jesus Christ, You are my life” alzò le braccia a ritmo di musica insieme ad una folla oceanica di ragazzi e ragazze.

Papa Giovanni Paolo II e il Prof. Dal Lago durante l’udienza generale, 1983, Città del Vaticano – autore: sconosciuto; licenza: Flickr

Dalla morte alla canonizzazione

Il morbo di Parkinson, da cui Giovanni Paolo II in realtà era affetto già dai primi anni Novanta, si evolse ulteriormente nel corso del 2003. Nel febbraio 2005 i collaboratori del pontefice annullarono tutti gli impegni ufficiali in programma. Ciononostante, la mattina del 27 marzo di quell’anno, domenica di Pasqua, il Santo Padre, pur non avendo più la forza di parlare a causa della malattia, volle affacciarsi dalla finestra del suo appartamento per rivolgere ai fedeli in Piazza San Pietro ed a tutto il mondo la sua benedizione. Fu quella la sua ultima apparizione in pubblico. La morte sarebbe sopraggiunta, difatti, la sera del sabato seguente, 2 aprile, vigilia della festività della Divina Misericordia, da lui stesso istituita in memoria di Santa Faustina Kowalska. 

La salma del pontefice fu esposta per alcuni giorni alla venerazione di circa 3 milioni di fedeli all’interno della Basilica di San Pietro. I funerali furono celebrati la mattina dell’8 aprile dal Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, il quale, circa dieci giorni dopo, sarebbe stato eletto successore di Wojtyla con il nome di Benedetto XVI. Durante lo svolgimento della cerimonia, dalla gremitissima Piazza San Pietro, in segno di affetto verso il compianto papa, si alzò più volte il grido “Santo Subito!”. Una richiesta, spontanea e sincera da parte della folla, che sarebbe stata accolta e soddisfatta in meno di un decennio.

Il 27 aprile 2014, infatti, Giovanni Paolo II è stato proclamato santo da Papa Francesco. Nel processo di canonizzazione, uno dei due miracoli attribuiti al pontefice è rappresentato dalla guarigione di una donna costaricana, Floribeth Mora Diaz, dalle conseguenze derivanti dalla rottura di un aneurisma, ritenute irreversibili dai medici. La devota, ritornata a casa dopo il ricovero ospedaliero, ricorda di essersi addormentata mentre assisteva alla trasmissione televisiva della Messa di beatificazione di Papa Wojtyla celebrata il 1 maggio 2011, domenica della festività della Divina Misericordia. Il pontefice le sarebbe, dunque, apparso in sogno, invitandola ad alzarsi dal letto. La donna, una volta risvegliatasi, non solo avrebbe riacquistato la capacità di deambulazione ma avrebbe riscontrato, tramite accertamenti, la totale scomparsa dell’aneurisma. 

Giovanni Paolo II, forse il più noto ed importante, insieme a Madre Teresa di Calcutta, tra i santi proclamati da Papa Bergoglio, è sepolto presso la Cappella di San Sebastiano della Basilica di San Pietro ed è commemorato nel calendario della Chiesa Cattolica il 22 ottobre, data di inizio del suo storico pontificato. 

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