Corriere dei Piccoli, 1951 – Autore foto: Sailko – Licenza: CC BY 3.0 via Wikimedia Commons
Il 27 dicembre 1908, con la pubblicazione del primo numero del Corriere dei Piccoli, ha inizio la storia del fumetto italiano.
Da supplemento del Corriere della Sera a rivista vera e propria
La storica rivista ha accompagnato generazioni di bambini e ragazzi, plasmando l’immaginario collettivo e contribuendo alla diffusione della lettura del fumetto in Italia. La sua, in realtà, è anche una storia strettamente intrecciata con l’evoluzione della società italiana, dalla Belle Époque fino agli anni ‘90.
Nato come supplemento a pagamento (il costo era 10 cent.) del Corriere della Sera, il Corriere dei Piccoli si proponeva come un’iniziativa innovativa per l’epoca. L’obiettivo era quello di offrire ai giovani lettori non solo storie avvincenti e illustrazioni colorate, ma anche contenuti educativi e formativi, nonché rubriche di posta alle quali i piccoli lettori, poi, scrivevano numerosi.
L’idea originale di scrivere un giornale per i soli bambini fu concepita da Paola Lombroso Carrara (Pavia 1871-Torino 1954), figlia del celebre psichiatra Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, medico e studioso poliedrico che fondò l’antropologia criminale e che da molti è considerato il padre della criminologia.
Paola Lombroso,studiosa di psicologia infantile, scrittrice e giornalista, nonché appassionata di pedagogia, comprese l’importanza di offrire ai bambini letture adatte alla loro età e ai loro interessi. Fu proprio grazie a questa sua visione che prese il via l’iniziativa di creare una rivista dedicata interamente ai giovani lettori. Lombroso collaborava già con il Corriere della Sera, curando una rubrica per ragazzi, e fu così che maturarono i presupposti per la nascita del Corriere dei Piccoli. Tuttavia, Luigi Albertini, direttore della testata, decise di affidare il progetto a Silvio Spaventa Filippi, che divenne anche il primo direttore responsabile del giornale.
Da allora e per quasi 90 anni il Corriere dei Piccoli è stato un punto di riferimento per l’infanzia italiana, influenzando l’immaginario collettivo di generazioni.
Paola Lombroso – Foto: Public domain, via Wikimedia Commons
Un ponte tra educazione e divertimento
Il Corriere dei Piccoli non si limitava a divertire i bambini, ma mirava anche a educarli. Le storie, spesso in rima, trasmettevano valori come l’amicizia, la solidarietà, l’onestà e il rispetto per gli altri. Oltre ai racconti, la rivista proponeva articoli di divulgazione scientifica, avvicinando i giovani lettori a temi come la natura, la storia e la geografia. Infine, uno spazio veniva dedicato anche alla grande letteratura, con adattamenti per ragazzi di classici e opere di grandi scrittori.
Ben presto la rivista diede vita a diversi personaggi ancora oggi indimenticabili:
- Mimmo: nome italiano del personaggio della striscia statunitense Buster Brown. Tra i primi personaggi ad apparire, era un bambino vivace e giocoso, spesso coinvolto in situazioni comiche;
- Fortunello: personaggio creato e disegnato da Frederick Burr Opper, che apparve per la prima volta nel 1899 sul giornale di New York American Journal. Fortunello è un omino caratterizzato dal suo piccolo cappello a cilindro e dalle sue continue disavventure;
- Bilbolbul: creato da Attilio Mussino, è un bambino africano che vive piccole avventure surreali e strane nel suo villaggio;
- Signor Bonaventura: un personaggio bonario e un po’ pasticcione, creato da Sergio Tofano, che viveva avventure divertenti e surreali;
- Pierino e Quadratino: creati da Antonio Rubino, erano due bambini molto diversi tra loro: vivace e impulsivo il primo, più riflessivo e ordinato l’altro;
- Marmittone: un personaggio creato da Bruno Angoletta, caratterizzato da un grande cappello e da un carattere un po’ burbero.
Corriere dei Piccoli prima edizione – Autore foto: Saggittarius – Licenza: Public domain, via Wikimedia Commons
Più recentemente si ricordano:
- Violante: creata da Grazia Nidasio, era una bambina curiosa e avventurosa, sempre pronta a esplorare il mondo che la circonda;
- Valentina Melaverde: altra creazione di Grazia Nidasio, era una bambina amante della natura e degli animali;
- Topo Gigio: noto protagonista dei primi programmi tv per ragazzi agli inizi degli anni ’60;
- Zorry Kid:una parodia del celebre Zorro; un eroe mascherato, creato da Jacovitti (autore dell’indimenticabile Cocco Bill), che combatte l’ingiustizia con la sua spada;
- Lucky Luke: celebre cowboy solitario creato da Morris;
- I Puffi:le piccole creature blu, ideate dal fumettista belga Peyo, sono state ospiti fissi e amatissimi sulle pagine del Corriere per diversi anni.
- La Pimpa: la cagnolina a pois creata da Altan, con la sua semplicità, il suo umorismo e la sua capacità di comunicare.
Lucky Luke – Autore: Jmh2o – Licenza: CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons
Oltre ai personaggi furono le illustrazioni, realizzate da grandissimi disegnatori – da Bruno Angoletta a Francesco Tullio Altan; da Sergio Tofano a Hugo Pratt; da Attilio Mussino ad Antonio Rubino; da Grazia Nidasio a Sergio Toppi; da Dino Battaglia (disegnatore di Topo Gigio) a Jacovitti – a determinare il primato di eccellenza e originalità della testata, divenuta nel tempo un’opera d’arte a portata di mano.
Quanto fosse importante il progetto editoriale portato avanti è dimostrato dal fatto che le sue pagine hanno potuto godere di testi di importanti nomi della nostra letteratura che hanno saputo catturare l’attenzione e la curiosità dei più piccoli. Solo per citare i più importanti ricordiamo:
- Mino Milani: un vero e proprio punto di riferimento per il Corriere dei Piccoli. Ha ideato personaggi indimenticabili e ha curato numerose rubriche;
- Gianni Rodari: il maestro della letteratura per l’infanzia, che non solo ha regalato ai lettori del Corriere dei Piccoli storie fantastiche e divertenti, ma che ha anche curato una rubrica di posta intitolata I punti di Rodari;
- Dino Buzzati: lo scrittore si è occupato alla fine degli anni ‘60 della rubrica intitolata I ‘perché’ di Dino Buzzati. Le domande dei lettori e le risposte ad essi fornite sono state raccolte in un libro pubblicato nel 2018 ed intitolato I «perché». Nonostante siano trascorsi oltre cinquanta anni, in questo volume i giovani dei nostri tempi avranno la possibilità di trarre spunti di riflessione ancora oggi di grande attualità.
Uno specchio di grandi eventi e cambiamenti
Come accennato, per essendo un giornale destinato ai bambini, il Corriere dei Piccoli è stato il riflesso di una società che ha vissuto grandi e traumatici cambiamenti nel secolo scorso. Durante il regime fascista la rivista divenne uno strumento fondamentale per educare le nuove generazioni ai valori del regime. Le sue storie e le sue illustrazioni, un tempo caratterizzate da una certa spensieratezza, si fecero portatrici di messaggi politici chiari e inequivocabili. Comparvero nuovi personaggi, spesso bambini o ragazzi, che incarnavano i valori del fascismo: coraggio, disciplina, spirito di sacrificio, ma anche storie che raccontano di un razzismo che strada facendo si fece più esplicito. In tal senso si ricordano strisce pubblicate fino alla metà degli anni ’30 del secolo scorso che avevano come personaggi il bambino Bilbolbul e Romolino e Romoletto, piccoli balilla in Africa.
Bilbolbul, 1908 – Autore foto: Saggittarius A – Licenza: CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons
Con la fine della guerra, il Corriere dei Piccoli si riposizionò, cercando di riconquistare il favore dei lettori. La rivista tornò a proporre storie più leggere e meno ideologiche, affrontando temi come l’amicizia, la solidarietà e la scoperta del mondo. Negli anni del boom economico, il giornale conobbe un periodo di grande successo grazie anche all’introduzione di nuovi personaggi e di vicende più moderne. Tuttavia, la televisione, sempre più presente nelle case degli italiani, con i cartoni animati e i programmi per ragazzi che attiravano l’attenzione dei più giovani, iniziò a rappresentare una forte concorrenza per le riviste a fumetti.
Il Corriere dei Piccoli cercò di adattarsi ai nuovi tempi, proponendo iniziative innovative e cercando di mantenere vivo l’interesse dei giovani lettori, cambiando anche il nome, nel 1972, in Corriere dei Ragazzi, riuscendo così a sopravvivere fino al 30 gennaio 1996, quando uscì un numero unico, distribuito solo a Milano, che chiuse la sua straordinaria avventura.
Il Corriere, tra nostalgia e prospettiva di rinascita Il Corriere dei Piccoli è stato più di un semplice giornale a fumetti. La rivista, se da un lato, in alcune fasi storiche, ha proposto modelli stereotipati e visioni del mondo semplificate, dall’altro ha contribuito alla diffusione della lettura del fumetto in Italia. Oggi, mentre ricordiamo i suoi 116 anni, non possiamo fare a meno di provare una profonda nostalgia per un’epoca in cui le storie si leggevano sotto le coperte, con un cuore pieno di meraviglia. Oggi, in un mondo sempre più digitale, è più importante che mai riscoprire il valore di un buon libro, di una storia ben raccontata. Forse è arrivato il momento di riportare in vita il Corrierino, magari in una veste moderna, per far sì che nuove generazioni possano a loro volta innamorarsi della lettura e della creatività.
Specifiche foto dal web
Titolo: Giovanni michelucci e altri, biblioteca del centro didattico nazionale, 1937-41 (con integrazioni successive), corriere dei piccoli, 1951
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Titolo: Paola Lombroso
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Titolo: Corriere dei Piccoli prima edizione
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Titolo: Charleroi – Parc (station de métro) – Lucky Luke – l’homme qui tire plus vite que son ombre – céramique – 01
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Foto modificata Titolo: Bilbolbul 1908
Autore: Saggittarius A, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
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