Gabinetto della Venere con Venere Capitolina – Copia romana di originale greco del II sec. a.C. – Marmo – Musei Capitolini, Roma – Foto: Giorgio Manusakis
La piccola sala poligonale, realizzata nei primi decenni del XIX secolo, crea una suggestiva ambientazione ad una delle sculture più rappresentative del museo, la Venere Capitolina.
La scultura, di dimensioni leggermente superiori al vero, fu rinvenuta tra il 1667 e il 1670 nei pressi della basilica di San Vitale tra il Quirinale e il Viminale e donata ai Musei Capitolini da Benedetto XIV nel 1752.
La dea è nuda, ritratta in un gesto sensuale e pudico, con le braccia disposte a celare alla vista dello spettatore le armoniose forme del corpo. Gli oggetti ai suoi piedi, la nudità e la pettinatura alludono al bagno lustrale della divinità. Si tratta di una variante della statua di Afrodite creata da Prassitele nel IV secolo a.C. per il santuario della dea a Cnido.
Il numero di copie e varianti conosciute testimonia il successo dell’opera nel mondo romano. Il valore attribuito a questa scultura è documentato anche dal suo ritrovamento dietro un muro, dove l’antico proprietario la nascose per difenderla da un imminente pericolo. (fonte: didascalia museo)