Panorama di Napoli dal giardino sociale “Nemeton” – Foto: Matilde Di Muro

“Nemeton” e l’arte di Ludovico Della Rocca si incontrano nella connessione tra l’uomo e tutti gli elementi del pianeta in cui è immerso. Ne abbiamo discusso in questa videointervista con l’artista.

Lo scorso 4 luglio a Napoli, presso il giardino sociale e solidale “Nemeton”, si è svolto un importante e significativo convegno scientifico internazionale sul tema “One Health – Cooperazione e condizione umana nell’epoca dell’intelligenza artificiale”.

L’evento è stato organizzato e promosso dall’associazione scientifica “Nemeton”: un’organizzazione no-profit, laica e aconfessionale – per quanto ispirata all’esempio cristiano e francescano – composta da specialisti medici e psicoterapeuti; volontari che offrono servizi integrati medici e psicoterapeutici gratuiti per tutti, dando priorità ai più fragili, in una sede ambulatoriale presso l’ospedale CTO di Napoli.

L’associazione, inoltre, svolge una serie di attività sociali, culturali e agricole presso “l’Orto sociale solidale condiviso”, dove medici, pazienti e volontari coltivano alberi, frutta, ortaggi e fiori; inoltre, curano la creazione di una biblioteca pubblica, promuovono eventi e organizzano convegni scientifici grazie anche al sostegno e all’aiuto di numerosi simpatizzanti. La gestione di questo splendido luogo naturalistico è totalmente a carico dei membri dell’associazione ed è esempio e testimonianza generosa di tutela dell’ambiente nel rispetto dell’ecosistema che viene, in tal modo, sottratto concretamente all’abbandono e al conseguente degrado.

Un momento dell’evento – Foto: Matilde Di Muro

Proprio presso il giardino sociale e solidale “Nemeton”, una location di particolare bellezza nel cuore della città, immersi in una natura rigogliosa di fronte al bellissimo panorama del golfo di Napoli, si è svolto l’evento citato. Nella circostanza sono intervenuti, tra gli altri: Giuseppe Russo, presidente dell’Associazione Nemeton; Antonio Giordano, docente dell’Università di Siena e Professor of Medicine alla Temple University di Philadelphia dove ha fondato la Sbarro Health Research Organization; Immaculata De Vivo, Professor of Medicine alla Harvard Medical School e Professor of Epidemiology alla Harvard School of Public Health; Roberto Germano, fisico, ricercatore e scrittore, fondatore di “Promete S.r.l.”, spin-off company dell’Istituto Nazionale per la Fisica della materia, e della “Oxhy” S.r.l., nonché membro dei comitati scientifici di IC-MAST (International Conference on Materials and Applications for Sensors and Transducers), “Aquaphotomics” di Kobe (Giappone) e Fondazione “Luc Montagnier” di Ginevra; Gianluca Giannini, ordinario di Filosofia morale all’Università Federico II di Napoli e coordinatore scientifico della task force di Ateneo “Human&Future”; Fortuna Marcuccio, vice-presidente e responsabile medica dell’associazione “Nemeton”, responsabile dell’unità ambulatoriale di riabilitazione/CTO dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.

L’iniziativa è stata patrocinata moralmente dal Comune di Napoli, dal Dipartimento di veterinaria dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, dall’Azienda ospedaliera specialistica dei Colli “Monaldi – Cotugno – CTO”, dall’ADOC-Associazione Difesa Orientamento Consumatori e dal CSV, Centro Servizi per il Volontariato della città metropolitana di Napoli.

Sotto vari punti di vista e attraverso diverse competenze, si è discusso della necessità del saper vivere in “risonanza” e di come migliorare la responsabilità e le condizioni di vita personali e del pianeta attraverso “cooperazione” e non “competizione”. È soprattutto dal mondo vegetale, che è preesistente all’umano, che è possibile apprendere il saper vivere cooperante, oltre che attraverso l’aiuto della fisica quantistica e la collaborazione scientifica tra discipline diverse. Questo tipo di approccio è la strategia One Health, ufficialmente riconosciuta dallo Stato italiano, dalla Commissione Europea e dalle principali nazioni e organizzazioni internazionali che partecipano alla realizzazione del programma per la salute e la salvaguardia di ogni forma di specie vivente sul nostro pianeta attraverso le competenze delle diverse discipline coinvolte: mediche, veterinarie, ambientaliste, economiche, sociologiche. Purtroppo, come anche è emerso dai lavori del convegno, interessi economici troppo spesso miopi dell’attuale sistema di produzione mondiale, di sviluppo e di potere, di fatto non hanno permesso di andare molto oltre i vari proclami, a cui si aggiungono le ultime raccomandazioni europee per il controllo e il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale.

A testimonianza del rilievo dato alle varie forme di espressione artistica, ritenute necessarie all’elevazione dell’essere, i lavori del convegno sono stati accompagnati dall’esibizione dei piccoli allievi dell’antico Conservatorio di Napoli dei poveri di Gesù Cristo che opera presso Santa Maria della Colonna, dalle interpretazioni poetiche dell’attore napoletano Umberto Tommaselli e dall’esposizione di opere d’arte, curata da Matilde di Muro, dell’artista Ludovico Della Rocca.

Alcune delle opere in esposizione – Foto: Matilde Di Muro

Luigi Russo, in arte Ludovico Della Rocca, il quale ha gentilmente rilasciato una videointervista ai nostri microfoni, è un artista napoletano di formazione accademica e con più di 40 anni di attività artistica che gli hanno permesso di sviluppare una straordinaria abilità pittorica, palesemente espressa nelle sue raffinate opere figurative che catturano l’attenzione e inducono lo spettatore ad immergersi in un mondo reale e, allo stesso tempo, immaginario. In questa prestigiosa occasione le sue opere hanno avuto una collocazione del tutto inconsueta, al di fuori dei soliti spazi espositivi, quali gallerie o musei, e sono state immerse in una cornice naturale particolarmente esclusiva ma allo stesso tempo accogliente ed esaltante.

Protagonisti delle sue opere sono: oggetti di varia natura, apparentemente posti in maniera casuale, che sembrano dialogare con gli splendidi paesaggi in cui sono, il più delle volte, immersi; la figura femminile, seducente e viva, come elemento generante e creativo; infine “la maschera”, quel qualcosa che, inconsapevolmente, ci appartiene, che nasconde l’apparenza ma, allo stesso tempo, rivela l’essenza delle cose in maniera simbolica e polivalente. Tutto è sapientemente mescolato e calibrato lasciando allo spettatore il compito ed il piacere dell’interpretazione. Colpisce l’uso magistrale del colore, una luce vibrante che vivifica ogni cosa, e poi le ombre che ne esaltano la consistenza ma che, talvolta, rivelano misteriose presenze e ci trasportano in un continuo gioco di rimandi, tra eccezionale realismo e misterioso simbolismo.

Alcune delle opere in esposizione – Foto: Matilde Di Muro

È tutto frutto di una continua ricerca e di una personale indagine introspettiva che permettono all’artista di accedere a un livello di percezione particolare e di restituire, attraverso il linguaggio artistico, armonia e bellezza. In opere come I doni di Plutone, La Sibilla con bocca folle o Lo sguardo dell’abisso, si riscopre il mito come storia senza tempo che parla all’umano, oggi come allora. È una vera e propria ricerca di connessione con le memorie di un passato fortemente identitario del territorio partenopeo e di una cultura millenaria in cui affonda le radici la nostra umanità. L’artista riesce a interpretare e trasmettere queste memorie attraverso la forza espressiva del linguaggio contemporaneo e, allo stesso tempo, ci induce a compiere un viaggio in discesa nel nostro personale “profondo” per poi fare luce. Di fatto emerge un certo andamento lento, accogliente e pacatamente riflessivo, indice di saggezza e di taluni ritmi napoletani tendenti ad andare oltre, a cogliere il dettaglio visibile con un rimando delicato e suggestivo ad altro. Ludovico Della Rocca si inserisce, quindi, a pieno titolo nel solco della grande tradizione dell’arte figurativa napoletana coniugando, in modo iconico, antichi miti e umane inquietudini in chiave moderna e contemporanea.

Alcune delle opere in esposizione – Foto: Matilde Di Muro

L’associazione “Nemeton”, che considera fondamentale per l’esistenza la gentilezza e l’arte, ha accolto con piacere le opere di Ludovico Della Rocca come occasione di risonanza, cooperazione e intima connessione tra l’uomo, la natura e l’indicibile, specialmente in questo tempo in cui l’umano vede ulteriormente in pericolo la propria esistenza a causa di un competitor invadente, potente ed inquietante quale può essere l’intelligenza artificiale. L’arte ha ancora una volta mostrato come, attraverso molteplici forme di linguaggio, sia possibile dialogare e partecipare ad un nuovo umanesimo. Ed è solo grazie al dià- lògos, in cui ci si lascia vicendevolmente attraversare, che è possibile quell’umano ĭn-cŏntro del quale c’è urgente bisogno e che è il senso più intimo e vero di questo evento e di tutte le attività, caratterizzate dal prendersi cura della condizione umana come “dono gratuito”, svolte dall’associazione scientifica “Nemeton”. All’evento è giunto il saluto del direttore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli Anna Iervolino, mentre il vescovo ausiliare di Napoli, eccellenza Francesco Beneduce, ha divulgato il messaggio di solidarietà di sua eccellenza l’arcivescovo Domenico Battaglia e di tutta la Chiesa di Napoli; il vescovo emerito di Tempio Ampurias, eccellenza Sebastiano Sanguinetti, ha testimoniato personalmente un’amicizia autentica e consolidata negli anni; Dorota Gertig della University of Melbourne (Professor e Medical director del “National Cancer Screening Register” Australia e della Melbourne School of Population & Global Health) e Anna Rea, presidente ADOC, hanno portato il loro saluto personale e delle loro organizzazioni; Domenico Maggi, direttore dell’associazione “Insieme” di Potenza, ha testimoniato la creazione di una realtà di efficace aiuto, integrazione e cura delle dipendenze.

Un pensiero su ““One Health”: quando arte e scienza si incontrano per il bene dell’uomo”

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