Apollo e Marsia – (1757-1759) – Porcellana – inv.OA 9014 – Dono del gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro al Museo e Real Bosco di Capodimonte – da Londra, Brian Haughton Gallery – Foto: Giorgio Manusakis
La porcellana raffigura lo scuoiamento di Marsia, così come è raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio: il satiro, che aveva osato sfidare il dio in un confronto musicale, e che ne era uscito sconfitto, viene da questi legato ad un albero e scuoiato vivo. Il gruppo plastico va riferito al capo-modellatore della manifattura, Giuseppe Gricci che fin dall’anno di fondazione della manifattura fu posto dal sovrano a dirigervi la Galleria del modello. Dell’Apollo e Marsia si conoscono altre redazioni, realizzate utilizzando la medesima forma (Roma, Musei Capitolini; Milano, già Collezione Pirotta) ma con alcune varianti che permettevano di differenziare gruppi o statuine, identici nella forma, grazie a un differente decoro pittorico o dettaglio plastico. L’inserimento di questi piccoli dettagli di variante, modellati a parte ed applicati sul pezzo già formato, consentiva al capo-modellatore di ottenere pezzi unici, tutti differenti tra loro, anche nel caso di utilizzo ripetuto dello stesso modello. Il gruppo è marcato al di sotto della base con il giglio incusso (emblema araldico dei Borbone) che veniva impresso sui pezzi ancora crudi, utilizzando, come nel nostro esemplare, dei piccoli punzoni circolari. La donazione si inserisce nella scia di una politica di accrescimento del nucleo delle porcellane di epoca carolina (numericamente molto esiguo), già iniziato dai Savoia subito dopo l’Unità d’Italia. (fonte: didascalia museo)