Le locandine dell’evento – Foto: Paola Germana Martusciello

Inaugurata martedì scorso presso “Il Clubino” a Napoli la mostra del maestro partenopeo.

Opus è il racconto dell’Alchimia attraverso le opere del maestro Sergio Spataro, esibito in una personale raffinatissima, oltre che enigmatica, ma allo stesso tempo ricca di suggestioni liriche, presso “Il Clubino” a Napoli, inaugurata il 14 gennaio e visitabile fino al 20 su appuntamento. Il processo narrativo dell’artista si snoda tra forti sinergie dialoganti, tra ricerche segniche e materie dense, finemente realizzate da strati di colori, in cui si inseriscono misteriosi codici kabbalistici attraverso i quali l’artista insegue il riscatto dell’Io nella sua dimensione esistenziale postmoderna. Spataro ci parla di un ritorno alla pietra filosofale in una estensione che valica ogni confine temporale. Infatti, in questi spazi immaginati, l’artista vi inserisce i simboli della “Grande Opera”, collocando figure sacerdotali di significato mistico, ma non religioso, che interpretano il ruolo di sciamani celebranti la storia dell’uomo, quello intriso di antropocentrismo, il cui essere trova riscontro contemporaneamente nella sua grandezza, ma anche nel suo limite.

‘Codice sacro’ – Foto: Paola Germana Martusciello

In questa prospettiva affiora la visione Heideggeriana del “dasein” cioè la ricerca dell’“esserci” inteso come presenza consapevole, che ci introduce all’esperienza che gli uomini hanno dell’essere nella loro esistenza. D’altra parte Magnum Opus è proprio l’itinerario alchemico dove la fase di lavorazione e trasformazione della materia prima finalizza a realizzare la pietra filosofale. Infatti, l’artista predilige, come materiali, legni affumicati, catrame, polvere d’oro, sacchi sfilacciati di liuta supportati da formule alfanumeriche misteriose dal carattere arcano, cifre stilistiche che inquietano le logiche delle visioni  semplicistiche del mondo che ci circonda, per ricondurci a quei preziosi dettagli  ricorrenti nei linguaggi artistici del mondo medio orientale mediterraneo, per scoprire il mistero della materia, il vero contenuto delle cose, ed è proprio attraverso questi elementi che si realizza il “passaggio”, la “trasmutazione”.

‘Codice cosmico’ – Foto: Paola Germana Martusciello

Una considerazione e approfondimento va svolta, a mio avviso, su l’invenzione di opere come i sudari, straordinari oggetti in cui si concentrano e si fondano tecniche diverse come scultura e pittura: lenzuoli materici ispirati alla ricerca di Alberto Burri, un ricordo visivo che accompagna il maestro anche attraverso la ripetizione del colore rosso, il nero dialogante con il bianco.

Studi ‘Sudario’ – Foto: Paola Germana Martusciello

In queste impalcature segniche affiorano stesure di colore che assumono il valore visivo di colate materiche, simili alle lave di fuoco che scivolano veloci dai vulcani pronte a ricordarci gli effetti che queste azioni purificatrici rappresentano: i sacri passaggi che necessitano per poter riportare il “logos” e la “forma” dove prima c’era il caos. La densità della materia, dunque, diventa ispessimento cromatico, il colore agisce nelle spaccature, nelle profondità dell’essere ritrovando le sue ombre imperfette, ma necessarie, per divenire esso stesso epifania della forma, una nuova forma rigenerata da questo misterioso processo alchemico. Ecco realizzarsi l’Opus, la trasformazione dell’oro alchemico, la necessità di scoprire, ma soprattutto comprendere, il significato celato in quella pietra, che raccoglie in sé tutte le memorie dell’evoluzione dell’essere ma, forse, proprio il suo DNA spirituale: dalle prime forme di arte come il trilite, i menhir di Stonehenge, tutto custodito nella coscienza dell’Io, che è la pietra stessa, l’unica possibilità del futuro, il raggiungimento dell’immortalità. “E forse l’immortalità può essere questo?” Sembra chiedersi il maestro, un’idea, non in senso religioso o mistico, ma un gesto, quello più ampio e significativo che possa esprimere l’uomo, quello individuabile come atto creativo eseguito dall’artista/mago, che può renderlo libero e quindi immortale: il suo riconoscimento attraverso la Bellezza.

‘Sudario’ e ‘Ultima nave’ – Foto: Paola Germana Martusciello

Nessuna creazione può essere completa se trascura quella scissione della consapevolezza che permette all’artista di vivere in due mondi, di sentire ciò che è reale e di fingere di sentirlo, così conferendo ai fatti l’autorevolezza della finzione, in modo che gli altri possano parteciparvi ed acquisire magari una consapevolezza “dell’esserci”. I sudari possono essere percepiti, dal fruitore dell’opera, come vestiti da un velo di malinconia, invece, secondo la mia personale visione, rappresentano il fantasma di questa pietra, l’Opus che aleggia silenzioso, ma vivo, davanti al nostro sguardo per restituirci questo regno di materia in cui siamo calati, un regno di ambiguità per trasportare il discorso pittorico in sede estetica, quel luogo sacro che, invece, conduce alle Verità assolute e non mediate dal pensiero logico: una ambiguità preziosa che Baudelaire considerava qualità indispensabile e imprescindibile propria dell’Arte.

Paola Germana Martusciello

Di admin

22 pensiero su ““Opus”: l’arte di Sergio Spataro nel processo alchemico”
  1. Raffinata escursione da parte della Dott.. P. Martusciello nelle pieghe narrative della mia pittura, che tra stesura della materia pittorica e contenuto filosofico propone una riflessione alla ricerca di se stessi. Brava la Martusciello e un plauso al direttore di Naos sensibile e disponibile nel presentare tutto ciò.

  2. Analisi cristallina e una descrizione molto accattivante con riferimenti alla filosofia Heideggheriano che è alla base della comprensione dell’arte contemporanea perché ne raccoglie i capisaldi della dimensione esticaced esistenziale dell’uomo contemporaneo. Complimenti vivissimi alla professoressa Paola Martusciello e grazie sempre ad una rivista così ricca come Naos

    1. Le foto (belle!) ben rendono le colorazioni “liquide” e luminose. Questi colori mi attraggono per la loro trasparenza e sono la cifra della maestria dell’ autore. I soggetti a me semplice fruitore sembrano sottendere citazioni di tele della scuola napoletana e in me napoletano evocano scorci e visioni posillipine scritte nella mia mente.

  3. Opere pittoriche ambiziose che collegano arte pittorica, manipolazione, filosofia e spiritualità… Complimenti alla profonda descrizione della prof.ssa Martusciello

  4. La Dott.ssa Paola Germana Martusciello, col suo articolo, è andata a fondo nella poetica e nel lavoro di Sergio Spataro in modo esaustivo e puntuale. Non mi resta che ricordare, nel sodalizio con Sergio nello studio di via Santa Chiara, i fumi e i lampi di fuoco che intravvedevo, non senza apprensione, nel suo laboratorio alchemico/pittorico!… Che tempi!

  5. In un’epoca dove vige la compressione spazio-temporale, Spataro ci immerge in una dimensione alternativa, dilatata e mistica dove la conoscenza è immersa nel tempo. L’obiettivo attento della Prof.ssa Martusciello ci immerge in una condizione esistenziale che rende possibile la conoscenza pura e coglie l’essere nella dimensione trascendentale.

    1. Opere di grande suggestione. Complimenti alla professoressa Martusciello per l’ accurata e profonda analisi.

    2. “La vita è reale solo quando Io Sono” direbbe G.I.Gurdjieff…
      L’unica vera alchimia spirituale è quella di abitare il Presente. Esserci è la porta stretta verso l’eternità. Non scappare ma rimanere, abba-n-donarsi…donarsi a ciò che è più alto e inconoscibile.
      Condividere l’essere è la più alta forma di arte, il presente è l’unico tempo in cui “Io sono, Io posso”, il gesto pittorico diventa corrispondente ad un gesto Interiore che inverte il flusso dell’attenzione da ciò che sta fuori di noi a ciò che sta dentro di noi nella grotta che custodisce il Vivente. È un mettersi alla ricerca di ciò che esiste già dentro di noi, verso ciò che si può solo intuire e che non è scritto su nessuna mappa ma viene indicato solo da una stella che appare solo quando ci mettiamo in cammino e accettiamo il rischio e il pericolo…

      Grazie dottoressa Paola Martusciello per aver scritto un bellissimo articolo che ha suscitato in me un momento di Presenza Viva …

      1. Come sempre sempre la professoressa Martusciello ci porta a riflettere su opere d’arte toccanti è sempre attuali. È la volta del lavoro pittorico di Sergio Spataro: un maestro che da più di 40 anni parla agli altri attraverso le proprie opere pittoriche. L’autore trasferisce su tela , i cosiddetti”sudari”, la propria ricerca di una spiritualità che, come egli stesso dice, nasce dal caos. Le tele sono ricche di colori, di materiali diversi, ricche di emozioni che attraverso il bianco, il rosso e il nero ci colpiscono e ci fanno riflettere. Grazie alla professoressa Martusciello che, attraverso questo lungo e dettagliato articolo ci accompagna nella percezione e nella interpretazione delle opere… emozionandoci!!!

  6. Analisi accurata e rivelatrice di arcane dimensioni quella della Prof Paola Germana Martusciello su uno dei più intriganti Artisti dell’Arte Contemporanea italiana ed europea. Un escursus sia tecnico che spirituale alle origini della mago/pittura del maestro Sergio Spataro.

  7. La prof Paola Martusciello ha centrato in pieno la poetica dell’artista Sergio Spataro. Continuiamo ad apprezzare molto gli scritti della cara prof. sull’arte e gli artisti contemporanei.

  8. Per tutti noi, specialmente in questo momento storico, la riflessione sull’esistenza, la vita, la morte sono molto presenti. Le opere di questo artista ci aiutano a focalizzare questi problemi. Grazie.

  9. L’ Arte ed in particolare quella Sacra raffigura attraverso i suoi simboli e le sue immagini il pensiero filosofale
    Come ogni simbolo così l’immagine lascia a chi la osserva di trarne il personale significato .
    Significato che sarà diverso da ognuno , per la particolarità ed unicità del proprio percorso
    Bellissime immagini , bellissime parole non dette

  10. L’Espressionismo Astratto, diventato, poi, Informale, è l’istinto, la casualità e la gestualità dell’uomo che diventa colore, materia; opera d’arte. Ed ecco che, come nell’ alchimia il ferro diventa oro, così, nelle opere di Pollock, la materia diventa espressione dell’anima. Probabilmente, quando un artista, un uomo, è sottoposto ad un lavoro fisico o intellettivo, quel pezzo di stoffa (nel caso degli artisti dove si puliscono i pennelli), diventa il sudario dell’arte. Certamente, quando la Veronica asciuga il volto sudato del Cristo che porta la croce, quel fazzoletto ha un valore religioso, di fede, simbolicamente diverso.
    Se tutti questi elementi si “mischiano” e non gli vengono dati i giusti valori, si crea il caos: Un caos molto attuale e contemporaneo dove i valori sono stati “mischiati” e, in alcuni casi, capovolti. in tutto questo io vedo, come una denuncia sociale, l’attualità degli “avvenimenti” artistici creati dal maestro Spataro. Certamente, dopo tutta la significativa e giusta analisi fatta da Martusciello, che ha saputo dare l’esatto valore a tutti gli aspetti dell’opera di Spataro, la mia osservazione è una misera “aggiunta” ad un grande lavoro artistico fatto da un grande artista come Sergio, al quale rivolgo il più sincero augurio di grandi successi e affermazioni.

  11. Molto esaustivo l’articolo di Paola Germana Martusciello sulla mostra del M° Spataro, un attento excursus ad ampio raggio che spazia dalla realtà pittorica delle sue opere ai contenuti filosofici e spirituali invitando lo spettatore anche ad un’analisi introspettiva del sé.

  12. Un vivido apprezzamento all’articolo della professoressa Martusciello che con la sua capacità di entrare nel profondo delle opere artistiche ce ne restituisce tutta la complessità ed anche il non percepito ,
    educando così ad una maggiore capacità di essere non solo spettatori.

  13. Un articolo di grande interesse che illustra le opere di un artista che indaga, attraverso la pittura, il processo alchemico della Pietra Filosofale… nella sua complessità la dottoressa Martusciello ha calibrato, con linguaggio alto, una spiegazione delle opere con grande capacita di analisi

  14. Ancora una profonda ma chiara disamina, della dottoressa Paola Germana Martusciello, sul linguaggio espressivo di un artista alla ricerca continua delle “Magna Opera”, come giusto che sia per chi travalica, nell’arte pittorica il mero segno grafico, sia esso lineare che cromatico, e penetra il pensiero filosofico, fondendo, in (con) una (re)azione alchemica, l’esoterico nell’essoterico…
    Brava e complimenti Paola, per la dotta presentazione

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