Roberto Sanchez, ‘I due poli’
Si è appena conclusa a Napoli l’esposizione fotografica.
Presso lo spazio artistico/letterario ‘Il Clubino’, sito a Napoli in via Luca Giordano, luogo di raffinata cultura e di iniziative originali, si incontrano, attraverso rendez vous, le forme di svariati linguaggi che descrivono la storia dell’arte contemporanea, generando confronti e dibattiti tra gli stessi artisti e il selezionato pubblico partecipante. Infatti, proprio nell’ambito degli incontri Penne e pennelli, Roberto Sanchez, artista di evidente spessore e notorietà, ha esposto i suoi stimolanti lavori fotografici dal 19 al 26 novembre. L’autore, per diversi anni, insegue, come pittore, un percorso che ruota intorno ad un concetto per lui fondante: la rappresentazione della pittura astratta per piani geometrici, attraverso l’utilizzo della tecnica del pastello ad olio; realizza numerose opere, le cui caratteristiche originali vengono colte in modo diverso rispetto agli aspetti più caratterizzanti della corrente dell’Astrattismo. Infatti, nei suoi lavori si coglie, sebbene appena accennata, la rappresentazione del movimento secondo una sequenza rotatoria, quasi circolare, diversamente considerata dalle linee dell’avanguardia artistica del Futurismo, colto, invece, da Sanchez in alcuni aspetti delle sue derivazioni, come quelle sviluppate dall’Aereo pittura di Gherardo Dottori.
Roberto Sanchez, ‘Nido di Vespe’
D’altra parte l’artista, anche nel caso della tecnica fotografica, non abbandona l’idea che il colore dei pastelli possa dare un significato carico di valenze alle sue opere: una di queste, ad esempio, è ricollegare gli aspetti metafisici del suo linguaggio alla realtà scandita da alcune visioni temporali. Infatti, il tempo come oggetto, forse del dialogo che si apre tra le ombre e la luce che sfiorano gli oggetti disposti in queste scene teatralizzate delle sue rappresentazioni fotografiche, è indagato come uno stato dell’essere che oscilla tra le diverse ambiguità della realtà in cui è immerso. Effettivamente le ‘stanze’ di Sanchez sono luoghi dove la memoria, non solo personale, ma anche collettiva, agisce con determinazione nel recupero di quegli aspetti, apparentemente lontani, che hanno inciso sulle personalità di ciascuno di noi. Ma non solo: la rappresentazione dei giochi di infanzia come dadi, lo strummolo o il quadrato magico incastrato negli apparati murari del mondo antico, le citazioni di timpani, colonne o erme, evidenziano il suo rapporto con il linguaggio classico, assorbito dagli studi accademici che lo hanno formato.
Roberto Sanchez, ‘Il quadrato magico’
Un dialogo interiore con i linguaggi più aulici, che emerge riaffiorando negli aspetti più intimi delle sue opere. D’altra parte le stanze vengono interpretate dall’artista anche come l’essenza di un inconscio collettivo in cui si distacca attraverso prospettive di ombre allungate, ma restando in relazione continua, perché l’uomo/artista combina oggetti selezionati in cui il passato, anche quello magico fatto di quadrati, di pezzi di colonne e erme classiche, sono attraversate da quel silenzio che indica, come nelle piazze di De Chirico, la meditazione più alta della storia dei linguaggi artistici.
“L’ombra portata, che un corpo investito dalla luce proietta sul pavimento o sul muro, è una realtà descrivibile, raccontabile, figurativamente tangibile, al contrario di quell’insieme di altri elementi che pure nel quadro (o nella fotografia) di luce o di ombre sono fatti.” (Ernst H.J. Gombrich)
Paola Germana Martusciello
La locandina dell’evento
Ero presente alla presentazione di questa mostra di Roberto Sanchez. Effettivamente, si percepisce, come dice la professoressa Martusciello una dimensione metafisica di spazio senza tempo, o di tempo sospeso. Acute anche le osservazioni riportate nel presente articolo.
Un grazie di cuore alla Dott.ssa Paola Germana Martusciello, redattrice di questa rivista di alto livello culturale ed estetico. Ed un plauso a tutta la Redazione per la costante attenzione al mondo dell’arte.
Articolo che mette a nudo le capacità della Dott.ssa Martusciello di cogliere aspetti simbolici e celati delle opere che prende in analisi.
Sono sempre piacevoli letture e scoperte.
Conosco Roberto dagli anni ’80, quando, artisti della galleria “di San Carlo” di via Chiatamone a Napoli, collaboravamo con Raffaele Formisano, grande e appassionato “mecenate” dei giovani, a realizzare progetti per la diffusione dell’Astrattismo in Campania e in tutto il territorio nazionale. Coerente e fortemente maturato nelle sue convinzioni, Sanchez sviluppa, oggi, una ricerca aniconica innovativa e di profondo respiro spirituale. La sua geometria progressiva è una ricerca che lo porta ad affermare il gusto del “sublime” oltre l’ effimera “bellezza” della composizione “fine a se stessa”. Tra forme serpeggianti nello spazio e colori sfumati e vigorosi, al tempo stesso, si rivela il carattere “signorile” e pagato di un artista che lavora con passione e intelligenza. La prof.ssa Paola Germana Martusciello ha capito bene queste qualità di Roberto Sanchez e le ha giustamente evidenziate. I miei complimenti ad entrambi, nella convinzione che la pittura e la critica dell’arte siano collaborative e non una ragione per affermare un “potere” culturale e una speculazione commerciale.
Meravigliosa l’esposizione fotografica di Roberto Sanchez. La prof.ssa Paola Germana Martusciello focalizza la nostra attenzione su luci ed ombre che si alternano e sulla ricerca di un tempo personale che Sanchez mostra attraverso il richiamo ad oggetti dell’infanzia; ci consente quindi di cogliere gli aspetti più intimi delle sue opere.
Un articolo di grandi effetti stilistici, si sviluppa sinuosamente tra gli aspetti tecnici di una fotografia molto insolita..ma a mio avviso geniale che congiunge vari linguaggi ,complimenti alla curatrice e scrittrice del pezzo
Le ombre possono considerarsi dei veri e propri complementi degli oggetti presenti e rappresentati dall’artista. Complimenti per queste attività divulgative ed espressive.
Ogni giorno una finestra sul mondo dell’arte! Grazie!
Grazie alla dottoressa Paola Martusciello e alla rivista Naòs per tutto l’impegno nel diffondere la cultura ad alti livelli.
La lettura delle opere di Roberto Sanchez da parte della prof.ssa Paola Martusciello,curatrice della mostra,introduce gli osservatori al superamento di quel “limite” presente tra il “qua” e il “la” che in Roberto diventa gioco di ombre in bilico sulla superfice della tela. Opere raffinate per esecuzione nella loro,talvolta,impalpabile consistenza. Un plauso a tutti i partecipanti del confronto/dibattito artistico. Complimenti alla prof. per la competenza.
Mi rammarico sinceramente di non essere stata presente alla mostra di Sanchez perché questi suoi lavori fotografici mi hanno intensamente colpita con il loro senso metafisico evidenziato sapientemente dalla dottoressa Martusciello Complimenti per queste ammirevoli iniziative.
Interessante articolo sulla fotografia, di un artista che produce opere originali, in cui i linguaggi delle avanguardie si fondono lasciando spazio ad un bellissimo dialogo tra le ombre. Bravissima la dottoressa Martusciello
Testo scorrevole ed esaustivo sulla tematica di Sanchez che pur nella sua complessità viene descritta con chiarezza sia per le foto che per le opere pittoriche. Complimenti ad entrambi.
Sempre acuta e profonda l’esposizione della professoressa Martusciello che con grande maestria ci guida in meravigliosi viaggi artistici.
In questo dialogo delle ombre c’è qualcosa di metafisico, non a caso vengono citate le piazze di Giorgio De Chirico, non a caso le ombre sono relazione tra l’oggdetto e lo spazio. L’articolo, poi è congeniale, è luce che proietta chiavi di lettura.
Ottimo ed esauriente articolo.
Eleganza nell’uso del colore e delle sue figure .