Michelangelo Buonarroti – La Pietà Bandini (1547-1555) – Firenze, Museo del Duomo – Foto: Giorgio Manusakis
Il gruppo marmoreo fu eseguito da Michelangelo Buonarroti all’età di quasi ottant’anni per l’altare della sua cappella funeraria, prevista in Santa Maria Maggiore a Roma. Al volto di Nicodemo l’artista impresse le proprie fattezze, ben riconoscibili al confronto con i ritratti che di lui rimangono. Il Vasari racconta che, durante il lavoro, lo scultore spezzò il marmo per un “pelo che v’era” (cioè un’imperfezione nella grana), distrusse “un pezzo d’un gomito della Madonna”, il braccio e la gamba sinistra del Cristo e lasciò l’opera mutila e non finita. La scultura fu restaurata da Tiberio Calcagni, dopo che Michelangelo l’ebbe donata all’amico Francesco Bandini, ma rimase comunque “imperfetta per la morte del Bandino, di Michelangelo e di Tiberio” (Vasari). Il Granduca Cosimo III fece giungere il gruppo a Firenze per collocarlo nella cripta di San Lorenzo da dove, nel 1721, passo al coro del Duomo, dietro il dossale dell’altare maggiore, in sostituzione di Adamo ed Eva di Baccio Bandinelli. Negli anni trenta del nostro secolo la Pietà fu sistemata in una delle cappelle della tribuna nord e trasportata nel Museo nel 1982 (fonte: didascalia museo).