Una delle opere in esposizione – Foto: Paola Germana Martusciello

Inaugurata nel Museo Cappella Sansevero Rags, la personale dell’artista britannico che prosegue con Songbirds and Willows nella vicina galleria d’arte Alfonso Artiaco.

Attraversare la Cappella Sansevero, a Napoli, e sentirsi proiettati nella materia scultorea, che sembra animarsi con l’aiuto di uno sguardo attento e disinibito, per essere trasportati in una dimensione “oltre” e percorrere visivamente ogni sequenza prospettica, la quale si apre intorno a quel sottilissimo velo, libero da ogni peso, che avvolge in maniera magistrale il corpo del Cristo/Uomo per accoglierne i molteplici passaggi di pieghe e divenire struttura stessa di quella materia marmorea, vuol dire entrare in quella idea, altrettanto materico/scultorea: il testamento alchemico del Principe Raimondo di Sangro, che troviamo racchiuso anche nelle particolarissime opere fotografiche di Darren Almond.

Il ‘Cristo velato’ con, alle spalle, una delle opere di Almond esposte – Foto: Paola Germana Martusciello

Si collocano, quindi, in questi spazi scenografici di gusto barocco, le sue opere che, inglobandosi perfettamente con quel significato enigmatico taciuto dai numerosi simboli presenti, aprono dialettiche visive affascinanti tra le diverse forme d’arte per dialogare armonicamente con differenti riferimenti. È un gioco visivo, effettivamente, di rimandi alchemici addensati nelle onde materiche che fluttuano in spazi indecifrabili, da cui si sprigionano, come energie generatrici, forze misteriose per viaggiare nelle profondità dell’essere. Attraverso i dinamismi che si condensano in quelle forme, per poi diramarsi accompagnati da vigorose pennellate, si coglie, nel gesto artistico, l’ausilio del sapiente dominio delle diverse tecniche usate da Darren, ma anche il significato recondito di questa materia. Essa diventa fluida, alleggerendosi in fluttuazioni inconsce, per ritrovarsi, di seguito, e scivolare in quel silenzio taciuto per volontà, in quei profili delle decorazioni scultoree dell’altare; nelle pieghe e nelle increspature delle vesti delle statue, come la Pudicizia, oppure in quella simbolica rete del Disinganno o, ancora, nei numerosi angeli della volta per armonizzarsi, infine, in tutte le presenze artistiche di questo straordinario luogo volto a custodire silenziosamente i segreti della “pietra/materia” scoperti da uno dei più grandi alchimisti della storia del ’700 napoletano. Rags vuol dire stracci, panni sporcati dai colori dei pennelli che sono stati puliti. Darren Almond allestisce la personale nel Museo della Cappella Sansevero per realizzare il suo progetto artistico, illustrandone l’ispirazione e la tecnica utilizzata per realizzare i suoi straordinari quadri: “ho applicato una sorta di sudario, stendendo un velo di pittura e colore sulle tele di stracci.”

Galleria Alfonso Artiaco, due delle opere di Almond esposte – Foto: Paola Germana Martusciello

Il velo, e la materia dunque, sono i veri protagonisti di questa raffinata scenografia che si esibisce in uno spazio evanescente perché senza confini reali. D’altra parte appare spontaneo chiedersi come nasce questa simbiosi tra un luogo come il Museo Sansevero e le opere fotografiche, sulle quali l’artista lavora attraverso diverse fasi fino alla stesura dei ‘veli’ trasparenti, le pennellate ampie e avvolgenti, coloratissime; lo stesso artista svela l’arcano, illustrando i vari passaggi esecutivi e svelandone l’incipit. Le opere di Darren si armonizzano perfettamente con il ritmo evocativo del dialogo vita/morte, del finito e infinito presenti nel programma iconografico della Cappella nella quale il Principe indica la strada per la sublimazione di quella pietra/marmo, come avviene nelle opere di Darren che sembrano giocare con l’attenzione degli spettatori attraverso una danza sacra al ritmo della conoscenza e del dialogo finito/non finito, ma soprattutto vita/morte. Darren scatta fotografie, nello studio dell’artista Lucian Freud, ai panni sporchi di colori, quelli usati per pulire i pennelli dopo aver scrutato le pieghe e le forme degli stracci; stoffe inanimate, che Freud aveva usato per l’ultima volta, prima di morire. L’artista inizia a scattare fotografie incuriosito da quei panni colorati, le sovra dipinge su tele di grandi dimensioni con toni di terra e di polvere, quindi elabora i dettagli ingranditi per descrivere un grande segreto: quello di avere la possibilità di attraversare le “materie” della nostra esistenza per poterle sublimare attraverso l’arte. Il suo fine è raggiungere la Bellezza eterna, ma anche enucleare dal processo artistico il concetto della “presenza e dell’assenza” in forme altre di paesaggio.

L’esposizione, inaugurata il 22 gennaio 2025, potrà essere visitata fino al 17 febbraio 2025 e prosegue, in parte, anche nella galleria di Artiaco, di poco adiacente: una doppia esposizione in cui emergono i caratteri e le cifre stilistiche di un artista di spessore internazionale.

Paesaggio’- Foto: Paola Germana Martusciello

La mostra della Galleria Artiaco, che si intitola Songbirds and Willows, uccelli canterini, è una riflessione sullo scorrere del tempo, sui ritmi delle stagioni, sulla mutevolezza della vita, ma anche e soprattutto una meditazione sulle memorie ingabbiate nella circolarità del tempo.

La natura nelle stagioni: meditazione sui ritmi ciclici – Foto: Paola Germana Martusciello

Le bellissime opere irrompono nello spazio bianco delle pareti: sono tele di grandi dimensioni, che accolgono gocciolature dei pigmenti, dove Darren sperimenta tecniche nuove come quelle delle opere esposte nell’ultima sala, in cui l’artista sembra ritornare all’arte bizantina, quella delle icone sacre, utilizzando metalli preziosi come oro, rame e palladio, lamine di luce evocative del sole e della luna, secondo i cicli di memorie antiche; foglie in erba per la primavera; la figura di un salice che sembra piangere lo scorrere del tempo; rami secchi per l’inverno. Il tutto raccontato attraverso un linguaggio scarno, essenziale, quasi Zen, cifre stilistiche come ideogrammi.

Paola Germana Martusciello

Galleria Artiaco: alcune delle opere in esposizione – Foto: Paola Germana Martusciello

Di admin

20 pensiero su “Un viaggio nel tempo attraverso la materia sublimata nelle opere di Darren Almond”
  1. Articolo interessante sul panorama dell’arte contemporanea scritto con dovizia analitica e ricercatezza del linguaggio critico

  2. Grazie sempre a Paola per il suo articolo che descrive con competenza le opere di questo grande artista che con genialità utilizzando materiali poveri è riuscito ad integrali nella meravigliosa cappella Sansevero.

  3. Interessante riproposizione del velo, come elemento separatore fra il finito e l’infinito. Complimenti per l’articolo.

  4. Un interessantissimo accostamento tra storia del passato e del presente che ci consente di capire, dal testo di Martusciello, il grande livello internazionale di tutto l’evento.

  5. La mia sensazione (mi limito non avendo le competenze) è visiva con una sfumatura quasi tattile mediata dalle belle foto e dal testo che riesce ad attivare la curiosità attenta in chi legge e ad evocare quel che c’è dentro queste opere in una sinergia criptica con la Cappella e il suo simbolismo.
    La sensazione risultante è di opere che trasmettono emozioni attraverso tecniche che l’autore padroneggia anche con citazioni di antica memoria e un linguaggio apparentemente scarno. Siamo in presenza di un autore non banale dall’importante forte spessore.

    1. Presenza-Assenza…
      Manifestare con un tocco pittorico questa spazio interiore è opera dei grandi…
      Grazie a Paola Martusciello per averci ancora una volta descritto magistralmente il lavoro di un grande artista.

  6. Mostra interessante descritta come sempre con attenzione e professionalità dalla Prof. Paola Martusciello.

  7. I “paesaggi mentali” espressi da Darren James Almond, dedicati a Lucian Freud, oggi visitabili a Napoli, sia alla Galleria Artiaco che nella Cappella S. Severo, rendono subliminali, addirittura mistici gli stracci osservati allo studio del grande pittore britannico.
    Con cura e passione, la prof Paola Germana Martusciello ne restituisce una lettura affascinante, accompagnandoci in un viaggio di approfondimento nel concetto di “presenza” e “assenza” nell’opera d’arte.

  8. L’articolo della professoressa Martusciello sviluppa una grande capacità di analisi delle opere di Darren,offre uno sguardo intenso al rapporto tra la materia di marmo presente nella cappella con le bellissime statue e le opere di questo arartista inglese che riporta perfettamente lo spirito del luogo nei suoi lavori “gli stracci”Complimenti alla dott.Martusciello e a questa bellissima rivista che offre articoli di grande attualità

  9. Le opere di Darren esposte in queste due mostre alla cappella Sansevero e alla galleria Artiaco, pur essendo diverse tra loro e differenti nell’ambientazione inducono lo spettatore a immedesimarsi nella grande spiritualità che le accomuna e che è splendidamente offerta dalla analisi approfondita della prof Martusciello. Spiritualità che è perfettamente rappresentata nella bellezza dei luoghi che ospitano le mostre cui danno ampio valore le belle fotografie.

  10. Grazie al curato ed attento commento della prof.ssa Martusciello le opere di Darren trovano un perfetto allineamento in un contesto apparentemente lontano come stile ed epoca proprio della cappella San Severo

  11. Fantastica descrizione che fonde il luogo e l’artista . Non mi abituerò mai a queste presentazioni della professoressa Martusciello che ancora una volta è riuscita a farmi “vedere” qualcosa di nuovo in quello che pensavo di conoscere . Grazie

  12. Darren, artista internazionale, immenso per le sue ricerche visive, approda nel museo cappella San severo per interagire con quella materia svelata presente in quel luogo…. la storica dell arte ha reso in modo esaustivo il racconto segreto nelle opere di Darren…. bellissimo articolo

  13. Una lettura straordinaria delle opere di Darren offerte dalla penna audace della professoressa Martusciello che ci trasporta ,con le sue parole, davanti le opere stesse per farci vivere emozioni fortissime. Complimenti

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