Il conferimento della laurea honoris causa – Foto: Giorgio Manusakis

Nella mattinata di giovedì 23 novembre, presso la Cappella del Tesoro di S. Gennaro, nel Duomo di Napoli, si è verificato inaspettatamente il miracolo della liquefazione del sangue del martire, patrono della città, tra le mani del patriarca ecumenico ortodosso Bartolomeo. Il presule, accompagnato dall’arcivescovo Domenico Battaglia, si trova nel capoluogo partenopeo per la consegna del dottorato honoris causa presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale

Le consuete date del miracolo e il suo significato nella pietà popolare

Nel corso dell’anno sono tre le date in cui è atteso il miracolo dello scioglimento del sangue di S. Gennaro. Oltre a quella del 19 settembre, corrispondente al dies natalis, ossia il suo martirio presso la Solfatara di Pozzuoli, il prodigio si verifica solitamente anche il sabato che precede la prima domenica di maggio, in cui si commemora la traslazione delle sue reliquie dall’Agro Marciano a Capodimonte, e il 16 dicembre, allorquando, nel 1631, il santo protesse i napoletani dalla lava del Vesuvio. Secondo la devozione popolare, la mancata liquefazione del sacro liquido, in queste giornate, è presagio di eventi nefasti; viceversa, se le attese vengano soddisfatte, il miracolo rappresenta un segno di prosperità e di benevolenza verso la città da parte del suo patrono.

I motivi dell’eccezionalità del prodigio

In realtà, per quanto ciò sia avvenuto di rado in passato, non è la prima volta che il sangue di San Gennaro si scioglie in una circostanza diversa dalle tre suddette. Nel marzo 2015, infatti, in occasione della visita di papa Francesco, il liquido contenuto nelle ampolle tenute in mano dal pontefice si sciolse per metà. Il processo, poi, secondo quanto riferito dai canonici della Curia, si sarebbe comunque completato nei minuti seguenti. Tuttavia, l’eccezionalità dello scioglimento del 23 novembre 2023 emerge da due considerazioni: in primis, tale segno non fu riscontrato nemmeno in occasione delle visite di illustri papi come Pio IX, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; in secondo luogo, esso si è verificato nuovamente tra le mani di un presule della Chiesa Ortodossa. Difatti, prima di Bartolomeo, il patriarca di Cipro, Chrysostomos, il 18 giugno 2007 constatò insieme all’allora cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, l’avvenuta liquefazione del sacro liquido.  

“Siamo benedetti!”: le parole di gioia dell’Arcivescovo Battaglia

“Siamo benedetti!”. Con queste poche ma semplici e significative parole l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, ha espresso la sua gioia, rimarcando poi l’importanza dell’evento che ha particolarmente emozionato il patriarca Bartolomeo. Il presule, dopo aver visitato nella mattinata del 23 novembre anche la locale comunità greco-ortodossa presso la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, situata a pochi passi da via Toledo, nel pomeriggio ha presenziato all’inaugurazione dell’anno accademico 2023/24 presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Capodimonte dove, alla presenza di numerose personalità tra cui il cardinale Sepe, l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia e il sindaco della città, Gaetano Manfredi, ha ricevuto il dottorato honoris causa. Tra i meriti che giustificano tale conferimento vi sono il suo grande impegno “per il dialogo interreligioso e la difesa dell’ambiente, della giustizia sociale e della pace”.

Un momento della cerimonia con l’intervento del sindaco Gaetano Manfredi – Foto: Giorgio Manusakis

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