Caravaggio, “Le opere di misericordia” (1607) – Foto: Giorgio Manusakis

Visitabile a Napoli dal 13 giugno al 13 novembre la mostra che unisce Caravaggio e l’arte contemporanea.

Dopo cinque anni di pausa, a causa delle difficoltà che hanno accompagnato la pandemia, prima, e la successiva stentata fase di ripresa, poi, è ritornata l’iniziativa presso il Pio Monte della Misericordia di Napoli che mira a promuovere l’arte moderna, ma anche a sostenere socialmente giovani talenti, con l’erogazione di borse di studio.

Giovedì 13 giugno scorso è stata inaugurata la mostra “Sette opere per la Misericordia”, con l’esposizione di sette opere donate da sette artisti contemporanei internazionali e ispirate, secondo il proprio stile, al tema della misericordia. Le produzioni di Beatrice Caracciolo, Edgar Honetschläger, Andrew Huston, Mariko Mori, Carsten Nicolai, Serena Scapagnini e Juergen Teller fanno da contorno, nella bellissima chiesa, al capolavoro di Caravaggio e degli altri maestri dell’epoca, rimanendo esposte sino al 13 novembre di quest’anno. Successivamente le realizzazioni artistiche entreranno a far parte della collezione di arte contemporanea nella sezione della Quadreria ad essa dedicata, con la dicitura “dono dell’artista”. Della raccolta fanno parte anche le 42 opere donate nelle precedenti edizioni.

Una delle opere in esposizione – Foto (modificata) da comunicato stampa

Nel giorno della presentazione dell’iniziativa alla stampa, alla presenza di Alberto Sifola, governatore della secolare istituzione, di Maria Grazia Leonetti Rodinò, ideatrice e responsabile del progetto, e degli artisti Edgar Honetschläger e Andrew Huston, la soprintendente del Pio Monte, Fabrizia Paternò di San Nicola, ha sottolineato come la mostra rappresenti ulteriormente la vocazione dell’istituzione verso l’arte e la bellezza.

Paternò ha tenuto, però, anche a rimarcare con forza l’attenzione che l’istituzione ha verso i giovani talenti, come dimostra il concorso bandito nell’ambito del progetto che assegna sette borse di studio ad allieve e allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli. La missione del Pio Monte è quella di fare avvicinare i giovani all’arte, accoglierli, farli crescere e sostenerli, perché rappresentano il futuro, importante, della nostra società. Insomma grandi artisti sensibili e generosi e giovani talenti uniti per assicurare un futuro all’arte.

Maria Grazia Leonetti Rodinò, storica dell’arte e già governatore dei beni culturali del Pio Monte, che con tanta passione sta portando avanti il progetto dal 2011 con Mario Codognato, già curatore capo del Museo Madre, ha ribadito come l’obiettivo sia quello di rinnovare la missione culturale e sociale dell’istituto portando sempre più arte contemporanea nella struttura museale. Ha quindi sottolineato come tale iniziativa sia perfettamente in linea con il percorso tracciato dai fondatori che quattro secoli fa sostennero artisti coevi come Caravaggio, Battistello Caracciolo e altri maestri dell’epoca. Ha ribadito, inoltre, che la ricerca del bello, con le generose donazione degli artisti, va di pari passo con un’altra importante finalità perseguita dall’istituto che è quella del sostegno ai giovani artisti, il cui cammino non è per nulla agevole se non supportato; da qui il motto “dal bello, il bene”. Grazie alla erogazione negli anni delle decine di borse di studio agli studenti dell’Accademia di Belle Arti e a quelli del Conservatorio San Pietro a Majella, diversi ragazzi hanno potuto continuare ad alimentare il fuoco artistico che hanno dentro e alcuni di loro hanno raggiunto anche importanti obiettivi, per cui lo stimolo è quello di continuare in questo felice trend. Concludendo, ha evidenziato che l’implementazione dello spazio dedicato all’arte contemporanea significa una maggior visibilità e il conseguente allargamento della platea dei visitatori del Pio Monte che, con maggiori entrate, potrà meglio perseguire la sua missione che è la beneficenza e l’assistenza a chi ha bisogno.

Alberto Sifola, Maria Grazia Leonetti Rodinò, Fabrizia Paternò di San Nicola, Edgar Honetschläger, Andrew Huston – Foto (modificata) da comunicato stampa

Dopo due brevi interventi di Honetschläge e Huston, che hanno illustrato le opere donate, è intervenuto Alberto Sifola il quale, riprendendo quanto detto da Grazia Leonetti, ha sottolineato che il museo non è solo un luogo d’arte ma anche un opificio, un posto dove si lavora e dietro ogni opera d’arte che viene ammirata c’è un fermento per aiutare gli altri, per poter progredire, per andare oltre i quattrocento anni trascorsi. Il Pio Monte entra nel quinto secolo dalla fondazione grazie ai nuovi artisti e a persone come Mario Codognato, altrimenti resterebbe fermo ai fondatori del passato. Con il progetto “Sette opere per la misericordia” è stato fatto un passo verso il futuro, perché è stata portata avanti un’idea che attira sempre più persone, attratte non solo da Caravaggio ma anche da produzioni moderne di artisti contemporanei di livello internazionale e sarà proprio grazie a loro che verrà poi alimentato il benessere di tanti altri.

Inaugurata nel 2010, la sezione dedicata all’arte contemporanea del Pio Monte è allestita al primo piano del palazzo di via Tribunali e rappresenta oggi un’offerta culturale nuova e originale, che attrae un numero crescente di visitatori. Grazie soprattutto al progetto “Sette opere per la Misericordia”, il Pio Monte ha progressivamente accolto importanti lavori di artisti apprezzati dalla critica internazionale.

Sono a oggi 60 le opere esposte di importanti artisti, italiani e internazionali, tra cui, per citarne alcuni, Anish Kapoor, Mimmo Jodice, Mimmo Paladino, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Giberto Zorio, Francesco Clemente, Antonio Biasiucci, Marisa Albanese, Douglas Gordon, Jimmie Durham, Michal Rovner, Paul Thorel.

Una delle opere in esposizione – Foto (modificata) da comunicato stampa

Il progetto “Sette opere per la Misericordia, gli artisti e le opere in mostra nell’edizione 2024, sono ben raccontati in un elegante catalogo pubblicato da Artem che raccoglie testi di Fabrizia Paternò di San Nicola, Alberto Sifola di San Martino, Maria Grazia Leonetti Rodinò, Mario Codognato, Giuseppe Gaeta, Maria Cristina Antonini e Erika Torlo. La pubblicazione riporta, altresì, la storia del progetto e i nomi di tutti gli autori e artisti che hanno partecipato alle sette edizioni, con l’elenco dettagliato delle opere donate che oggi fanno parte del patrimonio dell’istituzione secolare.

All’aspetto strettamente artistico e culturale si accompagna parallelamente, come accennato, l’iniziativa finalizzata a sostenere e valorizzare giovani talenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Al bando di concorso di questa VII edizione hanno partecipato 23 giovani che, come gli artisti più famosi, hanno scelto diverse tecniche per le loro opere ispirate al tema della misericordia. Tutte le produzioni rimarranno in esposizione presso la Quadreria fino al 20 giugno, mentre i sette vincitori riceveranno una borsa di studio del valore di 1.000 euro ciascuna, insieme al viaggio premio di formazione presso la Biennale di Venezia.

L’inaugurazione della mostra è stata, inoltre, l’occasione per annunciare altre due importanti novità del palazzo del Pio Monte: l’apertura della Buvette Sette Cafè, il nuovo cafè situato nel cortile del Monte, gestito da P.a.n. – People Around Naples e Impresa sociale – ets, e il nuovo bookshop, gestito da Artem, che propone diverse novità di prodotti di merchandising ispirati al mondo di Caravaggio. A distanza di oltre 420 anni, ancora oggi il Pio Monte della Misericordia si adopera, con grande dispendio di risorse e di energie, nel campo dell’assistenza e della beneficenza, mission della sua politica economica e culturale; al servizio del proprio mandato ha messo l’intero patrimonio immobiliare, artistico e archivistico, che acquista dunque un forte valore sociale, diventando lo strumento per poter esercitare le opere a favore delle persone e della comunità.

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