Fiuggi – Lago di Canterno – Foto: Stefania Rega
Fiuggi e i suoi dintorni
Il territorio del Lazio è tra i più ricchi in Italia di fonti termali dalle quali la popolazione ha da sempre tratto benefici. Antichi romani compresi i quali, si sa, avevano una vera e propria passione per le terme. Nel 376 a.C. conquistarono un piccolo agglomerato che sorgeva su uno sperone roccioso, si chiamava Felcia e vantava una sorgente termale che divenne famosa con il nome di “fons Arilla”.
La cittadina non ebbe un grande sviluppo nei secoli seguenti. Bisognerà aspettare il Medioevo per averne notizia, ma con un nome nuovo: Anticoli di Campagna. Sarà feudo di molte famiglie nobili e sarà possedimento dello Stato della Chiesa e solo dopo l’Unità d’Italia assumerà il nome con il quale la conosciamo oggi, Fiuggi, comune della provincia di Frosinone, ad un’ora di auto dalla capitale. Oggi, Fiuggi si compone di una cittadina medievale arroccata sulla cima di un monte e chiamata Fiuggi Città, e una moderna, ricca di negozi e di alberghi chiamata Fiuggi Fonte. Visitare oggi Fiuggi significa addentrarsi nella sua duplice identità, storico-medievale e moderna-turistica.
Fiuggi città – Foto: Stefania Rega
La cittadina medievale, dunque, si sviluppa tutta in altezza e gira intorno al suo cocuzzolo. All’entrata è ancora riconoscibile, con un po’ di attenzione, il sito di una delle antiche porte di accesso alla città, la cosiddetta Porta dell’Olmo, abbattuta ai primi del Novecento per ampliare l’attuale piazza Trieste e Trento. Nonostante la deprecabile opera di demolizione, ancora oggi in quel punto si avverte la sensazione di oltrepassare una soglia, di immettersi all’interno di un luogo chiuso e protetto. È da lì infatti che inizia una strada lastricata in salita, stretta e piuttosto buia, delimitata da enormi palazzi medievali costruiti con grosse pietre e punteggiate da finestrelle strette. Camminare nei vicoli che si rincorrono è decisamente suggestivo. Per i cinefili può sembrare di vivere in un film d’epoca. Per gli storici tornare indietro nel tempo. Per i turisti, visitare un luogo delizioso. Per le stradine si incontra qua e là un palazzo diroccato e sprangato, una antica, enorme porta in legno, archi, scalinate e finestre addobbate con piante e fiori colorati. E d’improvviso, una stradina che dà sulla valle. E allora lo sguardo che si era districato tra spazi minuscoli e poco illuminati si dilata su un territorio estesissimo e verdeggiante.
Nelle stradine si incontrano diversi ristoranti, qualcuno decisamente elegante. La gastronomia laziale classica, tipo cacio e pepe, è affiancata da piatti più tipici della zona: cacciagione e soprattutto salumi e tartufo, sia bianco sia nero. Da annaffiare con uno dei tanti vini locali.
Con circa dieci minuti di auto si arriva a Fiuggi Fonte, la parte moderna sorta, come accade sempre in questi casi, nella zona pianeggiante. È un agglomerato piccolo con una chiarissima impronta turistica. La strada principale è tutta costellata di negozi dove si può comprare di tutto, dai classici souvenir ai saggi di leccornie locali ai prodotti di artigianato. Tantissimi sono anche i bar, i ristoranti e soprattutto gli alberghi. La capacità ricettiva di Fiuggi è elevatissima in rapporto all’estensione del suo territorio. E in molti casi si tratta di alberghi di grande prestigio, con terme interne, insediati in palazzi d’epoca. Non a caso a Fiuggi vengono spesso ospitati congressi e convegni di respiro nazionale. A Fiuggi Fonte sorgono anche le famose terme di Bonifacio VIII. L’opera fu realizzata in stile liberty all’inizio del Novecento e rappresentava un ottimo tentativo di integrazione tra architettura e natura. Nei primi decenni di attività il luogo ha attratto personalità di spicco della società italiana, tra cui addirittura i reali d’Italia. Curarsi con le acque delle terme di Bonifacio VIII era una medicina preziosa per la propria salute e anche una sorta di status symbol. Oggi resta solo la facciata di quell’opera liberty e il sito è costituito da un affascinante giardino dove è possibile bere dalle numerosissime fontanelle disponibili lungo i percorsi.
Fiuggi – Lago di Canterno – Foto: Stefania Rega
Fiuggi è immersa nel territorio dei monti Ernici, una breve catena montuosa che divide il Lazio dall’Abruzzo. Subito fuori dal paese le strade si inoltrano lungo dolci colline che a tratti si innalzano alla statura di montagne, una vegetazione rigogliosa fatta di castagneti e faggeti e, naturalmente, molti corsi d’acqua. E per non farsi mancare proprio nulla l’area ospita anche un piccolo, meraviglioso gioiello naturalistico: il lago di Canterno, cuore della riserva naturale omonima, un’area protetta che lambisce il territorio di diversi comuni circostanti. Si tratta di una zona con una flora e una fauna molto ricche, vi si trovano ad esempio uccelli acquatici come il cormorano, l’airone cenerino e l’airone bianco, rapaci come lo sparviero, il falco pecchiaiolo e il nibbio bruno. E poi tanti mammiferi, come la volpe, lo scoiattolo e il cinghiale. Tra la flora, boschi misti di latifoglie, di salici e pioppi.
Fiuggi – Lago di Canterno – Foto: Stefania Rega
Ma ciò che incanta è la bellezza cristallina del lago. Le acque ferme riflettono le sponde addobbate dalla vegetazione ricca e colorata, il disegno sinuoso della conca regala un’atmosfera di piacevole tranquillità. Non si può lasciare questa zona senza fermarsi almeno qualche minuto sulle sponde di questo meraviglioso, piccolo lago, magari sedersi su una panchina e godere del silenzio, dell’aria pura e della sensazione di essere anche noi, evoluti esseri umani, parte della grande Madre Terra.
Fiuggi – Lago di Canterno – Foto: Stefania Rega