La fortezza ‘Palamidi’ e la spiaggia ‘Arvanitià’ – Foto: Giorgio Manusakis

Dici che non esiste il paradiso. Eppure…io abito a Nauplia” in queste poche parole il poeta greco Christos Katsighiannis racchiudeva tutta la bellezza della cittadina dell’Argolide, in Grecia. E non fu il solo. In tanti hanno scritto di quanto sia bello passeggiare tra le strade del centro storico di Nauplia o sul romantico lungomare che chiude il suo abbraccio alla città sulla verde spiaggia di Arvanitià. Ma Nauplia è molto più di una romantica cittadina. Come tutta la Grecia, Nauplia è mito: mitica la sua origine, fondata da Nauplio, figlio di Poseidone e Amymone, figlia di Danao. Nel mito troviamo anche suo figlio, Palamede, condannato a morte da un inganno di Odisseo sotto le mura di Troia, dove pronunciò per primo la celebre frase: “O verità, io piango la tua morte che ha preceduto la mia”. Sul monte che porta il suo nome e che sovrasta Nauplia, i veneziani costruirono una grande fortezza, conservata in ottimo stato, da cui si vede un panorama difficile da descrivere con le parole: da un lato il colore rossastro delle ceramiche dei tetti del centro storico arriva fino al porto, dove l’azzurro del mare abbraccia l’altra fortezza della città, il Bourtzi, e si ferma dove inizia la piana di Argo, dove attraccò il mitico re dei re, Agamennone, felice di tornare nella sua Micene dopo la guerra di Troia e inconsapevole del tragico destino che lo attendeva.

‘Nauplia – Lungomare con la fortezza Bourtzi – Foto di Giorgio Manusakis’

Sull’altro versante il grigio delle rocce macchiate dal verde della vegetazione, giunge fino al mare, il cui colore verde smeraldo lascia intravedere il fondale roccioso fino a diventare azzurro laddove si apre e, come un immenso lago, segue la linea costiera che porta fino a Monemvasia. In questa tela naturale dove l’azzurro del mare bacia e si confonde con quello del cielo è facile vedere piccole e grandi vele navigare tra le tante vicine isole, deserte e abitate, meta di numerosi turisti in estate, così come le decine di splendide spiagge, tutte facilmente raggiungibili da Nauplia.

Nauplia – Vista del golfo – Foto: Giorgio Manusakis

La ricchezza del luogo non è solo quella paesaggistica, decantata fin dall’antichità, ma anche culturale. Oltre ai musei, alle due fortezze e altri luoghi storici di cui è ricca la città, nei suoi dintorni troviamo alcuni tra i più importanti siti archeologici del mondo: Micene, con il suo palazzo, le sue tombe e la sua tragedia, Tirinto e le sue mura ciclopiche, Epidavros col tempio di Asclepio, lo stadio e, soprattutto, col suo teatro che ancora oggi, in estate, ospita un importante festival che ha visto tra i protagonisti personaggi del calibro di Maria Callas, Irene Papas, Isabella Rossellini, Gerard Depardieu, solo per citarne alcuni. Nauplia, e più in generale l’Argolide, è un luogo dove storia, mito e bellezza si fondono in modo talmente naturale che spesso se ne è avvolti anche inconsapevolmente. Ci si può abbeverare con le fresche acque della fonte di Aghia Monì, dove sorge un antico monastero, ignorando che in quella stessa fonte, secondo il mito, si dissetava Era, moglie di Zeus, quando voleva tornare vergine. E sono in tanti i turisti che in estate fanno il bagno nel mare verde smeraldo della baia di Antica Asine senza sapere che Omero cita quella spiaggia come luogo di partenza delle navi greche per Troia.

Nauplia vista dal mare – Foto: Giorgio Manusakis

Ma non è solo questa fusione irripetibile di mito, storia e bellezza a rendere unica Nauplia, ma qualcosa di mistico, di atavico di cui si avverte la presenza appena si arriva in zona e che forse d’inverno, lontano dal caos turistico e con l’aria tersa, si percepisce in modo ancora più cristallino. Inutile elencare i tanti luoghi di cultura e le innumerevoli bellezze naturali, difficile descrivere le sensazioni che si provano in luoghi come Nauplia e i suoi dintorni. Ciò che va detto è che quando si va via da posti tanto meravigliosi, partire lascia sempre un gran senso di vuoto interiore. Una sensazione che deve aver avvolto anche François Pouqueville, scrittore francese che visse a cavallo tra Settecento e Ottocento, il quale, andando via da Nauplia, scrisse queste parole: “mi sentivo triste per la prima volta e fissavo gli occhi verso questa città che sembrava allontanarsi da noi. Salutavo questa città antica, così tanto inneggiata, questo posto così bello.

Nauplia – Il centro storico – Foto: Giorgio Manusakis

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