Francesco Filippelli – Le raffigurazioni di Maradona e Maria – Foto: Matilde Di Muro

Inaugurata la mostra presso il Maschio Angioino di Napoli – Ne abbiamo parlato con l’autore, Francesco Filippelli, in una videointervista.

Sette dipinti dell’artista Francesco Filippelli, in mostra presso la Sala dell’Armeria al Maschio Angioino di Napoli, ci invitano a fare un viaggio, nel tempo e nello spazio, attraverso l’evoluzione dell’immagine di Dio.

Il visitatore farà “esperienza” della trasformazione: quella dell’immagine di Dio nel tempo; quella dei dipinti, che mutano sotto i propri occhi per effetto di una particolarissima tecnica brevettata dall’artista, e una possibile trasformazione intima e personale indotta da un’attenta riflessione a cui queste immagini inducono.

Si parte da un “soffio vitale”, che è la vera essenza di Dio: la prima immagine, tratta dalle divinità del mondo antico, è quella di Eolo. Si continua con un excursus dall’antichità all’era cristiana e con l’immagine de La morte di Medusa, che ci invita a cogliere l’attimo e il dramma del passaggio.

I tre protagonisti della cristianità, Giuda, Maria e Cristo, ci parlano poi di un Dio che si fa “dono” e trasforma la morte in vita.

Con l’immagine di Maradona che si trasforma in quella di Cristo flagellato, Filippelli ci parla poi della modernità con le sue nevrosi e le sue dittature alienanti, della divinizzazione dell’uomo e del materialismo assolutista che porta alla negazione di ogni forma di spiritualità.

Parte dell’esposizione – Foto: Matilde Di Muro

Con l’ultimo dipinto che vede l’immagine di Madre Teresa trasformarsi nel volto di Hitler si parla, infine, di bene e male: due caratteri distinti, opposti e di fatto facenti parte della stessa natura umana. Non un’immagine dissacrante, dunque, ma piuttosto una provocazione alla consapevolezza della possibilità di scelta che ognuno di noi possiede.

Questa mostra, quindi, è un percorso aperto, un viaggio che parte da un soffio vitale e con questo soffio ci lascia andare verso ciò che ognuno di noi vuol essere. Ecco l’arte che stimola all’evoluzione, alla trasformazione che contrasta l’appiattimento del materialismo e spinge a riconoscere una nuova Imago Dei in ogni particella dell’essere umano e nella propria capacità di generare il bene, così come in ogni particella dell’universo che esprime bellezza.

Di questo e di molto altro ci parla l’artista, Francesco Filippelli, in questa videointervista rilasciata poco prima dell’apertura della mostra avvenuta sabato 17 febbraio 2024.

Invitiamo caldamente a visitare la mostra che sarà disponibile sino al 16 marzo 2024, dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle ore 18:30 presso la Sala dell’Armeria del Castel Nuovo a Napoli.

Ingresso della mostra – Foto. Matilde Di Muro

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