Un momento dell’evento – Foto: Matilde Di Muro
A Napoli una serata musicale con oltre cento giovani musicisti nel ricordo di Giogiò.
“La bellezza contro la violenza”: questo, che può sembrare uno slogan come tanti, stavolta la città di Napoli lo ha fatto diventare un gesto concreto dedicato alla memoria di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista brutalmente ucciso il 31 agosto 2023. Il tragico evento della morte del musicista cornista, affettuosamente chiamato Giogiò da familiari e amici, ha colpito duramente la città ma, allo stesso tempo, ha generato un percorso di consapevolezza e di crescita che passa anche attraverso la musica.
Di questo moto di rinascita è protagonista l’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, istituzione fondata da Enzo De Paola e diretta da Giuseppe Mallozzi, che nasce in un territorio segnato dal disagio sociale ma che, sin dal momento della sua fondazione, si è preoccupata di accogliere i giovani offrendo loro un’opportunità di crescita attraverso l’esperienza del costruire bellezza coltivando l’amore per la musica e diventando così una solida realtà musicale. A sette mesi dal tragico evento della morte di Giogiò, nella serata dello scorso 25 marzo 2024 si è svolto un grande concerto–evento gratuito messo in opera grazie alla partecipazione di oltre 100 musicisti. Naòs – Nel cuore dell’arte e del sapere ha ricevuto l’invito a partecipare e ringraziamo di ciò il primo governatore della Reale Arciconfraternita del Monte del Santissimo Sacramento dei Nobili Spagnoli, Giuseppe de Vargas Machuca, e la prof.ssa Francesca Avolio. Con la nostra partecipazione diamo testimonianza e voce a chi lavora ogni giorno a favore di un futuro di pace e di rinascita per la città di Napoli.
L’evento musicale si è svolto nella Pontificia Reale Basilica di S. Giacomo degli Spagnoli, nella quale recentemente è stato svelato il restauro del prestigioso sepolcro di Don Pedro de Toledo, di cui abbiamo scritto sulla nostra rivista.
Le esibizioni sono avvenute grazie alla suddetta Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, diretta da Giuseppe Mallozzi, e al Coro della Pietrasanta, guidato dal maestro Rosario Peluso. Ospite d’onore è stato il flautista Tommaso Rossi, eccelso musicista e direttore artistico dell’Associazione Alessandro Scarlatti, il quale è intervenuto come partner della manifestazione insieme a due istituti scolastici napoletani: il liceo musicale ‘F. Palizzi’ e l’I. C. ‘D’Aosta–Scura’ di Napoli, affiancati per l’occasione dal liceo musicale ‘D. Cirillo’ di Aversa.

Un momento dell’evento – Foto: Matilde Di Muro
Essendo la monumentale basilica riconosciuta come chiesa nazionale di Spagna, il programma della serata è stato diviso in due sezioni: la prima dedicata all’Italia, la seconda alla Spagna.
L’evento ha avuto inizio con l’esibizione di Tommaso Rossi come solista del Concerto per flauto dolce, archi e continuo, e di Giuseppe Baldassarre Sammartini. Splendide melodie settecentesche si sono librate nell’aria riecheggiando antiche memorie di cui la Basilica di S. Giacomo degli Spagnoli fu evidentemente protagonista, come testimonia lo splendido organo opera di Domenico Antonio Vaccaro.

L’organo di Domenico Antonio Vaccaro – Foto: Matilde Di Muro
Hanno fatto seguito le esibizioni congiunte di Coro e Orchestra nell’esecuzione di quello che poi è da considerarsi il vero tributo alla memoria del musicista Giovanbattista Cutolo. La pagina accorata è stata preceduta dall’esecuzione di una revisione del maestro Dario Ascoli de l’Ouverture tratta da L’infedeltà Fedele di Domenico Cimarosa, scritta dall’autore nel 1779 per inaugurare l’odierno Teatro Mercadante.
Poi è stata la volta dell’esecuzione della prima assoluta di un’opera composta dal maestro Dario Ascoli nelle ore immediatamente successive all’assassinio del giovane musicista: In Memoriam Ioannis Baptistae, pro Pulchritudine contra Violentiam.
L’opera si compone di ben quattro sezioni: Kyrie, Libera me, Domine, Requiem aeternam e Amen. Come lo stesso maestro Ascoli ci ha raccontato dialogando in un’intervista, ciascuna delle quattro sezioni termina con una nota del corno in assolo rispetto all’orchestra, quasi come l’ultimo respiro concesso a Giovanbattista Cutolo prima di quella morte assurda. Infatti, alla notizia dell’omicidio del cornista, il compositore Dario Ascoli ha scritto di getto, in poche ore, questo requiem per il giovane Giogiò. Nella composizione, che sembra una vera e propria narrazione, nel racconto degli attimi che precedono la fine della vita, orchestra e coro sembrano rincorrersi come in una ‘fuga’ che incalza nell’Amen finale quasi a segnare il momento in cui tutto è compiuto.
La parola chiave nella terza sezione è “dona”, come un’accorata invocazione affinché l’anima possa trovare pace ma, soprattutto, affinché il sacrificio della vita di Giogiò possa tramutarsi in ‘dono’ di luce e rinascita.
L’espressione intensa Libera me, che sottolinea l’ultimo soffio di vita, è accompagnata dal rullare dei timpani che simulano il fragore degli spari e, allo stesso tempo, sono presagio del giudizio universale.
Le ultime note sono affidate al solo suono del corno, come senso di tutta la composizione e a memoria del profondo ed eterno amore di Giogiò per la musica.
Nella seconda parte della serata-evento, quella dedicata alla Spagna, sono state eseguite magistralmente le quattro versioni originali della Ritirata Notturna di Madrid di Luigi Boccherini, sovrapposte e trascritte per orchestra da Luciano Berio nel 1975. In questa esibizione l’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, confrontandosi con la composizione del ‘900, ha dato prova di un notevole percorso di crescita che ha reso i suoi giovani musicisti perfettamente in grado di affrontare anche complesse composizioni contemporanee.
Infine, la gioiosa chiusura con il Danzon n. 2 di Jesús Arturo Márquez Navarro ha suggellato la speranza di rinascita e di ritrovare la gioia attraverso la musica.
A tal proposito il maestro Mallozzi, in chiusura di serata, dopo aver opportunamente ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questo bellissimo evento, ha aperto la strada ad una proposta nella speranza che possa realizzarsi quanto prima: quella di incoraggiare la partecipazione dei giovani alla vita culturale della città con la creazione di un’orchestra in ogni suo quartiere.
“Bisognerebbe ricordare alla gente che cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla, è importante la bellezza, da quella scende giù tutto il resto”. Queste le parole pronunciate da Peppino Impastato e ricordate in questa serata tanto intrisa di bellezza, una serata i cui protagonisti sono stati giovani e giovanissimi musicisti che hanno dimostrato che la musica può aprire il futuro a nuovi orizzonti.
La musica è quel linguaggio universale che ha il potere di illuminare le coscienze opponendosi alla brutalità della violenza.

Un giovane musicista che ha partecipato all’evento – Foto: Matilde Di Muro