Teatro di San Carlo, Napoli – 1737 – Foto: Angelo Zito (esterne) Giorgio Manusakis (interne)

“La prima impressione è di esser piovuti nel palazzo di un imperatore orientale. Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita…”. Con queste parole Marie-Enrie Beyle, meglio noto con lo pseudonimo di Stendhal, nel suo testo Rome, Naples et Florence scritto nel 1817, descrive le sensazioni provate durante la sua visita al Teatro di San Carlo di Napoli. Domenico Cimarosa, Giovanni Paisiello, Gioacchino Rossini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Enrico Caruso, Arturo Toscanini, Riccardo Muti: sono solo alcuni dei “nomi illustri” ad essersi esibiti nel Massimo partenopeo in quasi tre secoli di vita. La sua inaugurazione avvenne la sera del 4 novembre 1737, in occasione dell’onomastico del re Carlo di Borbone, con la rappresentazione dell’opera Achille in Sciro di Pietro Metastasio, musicata da Domenico Sarro e intermezzata da due balletti di Francesco Aquilante. (testo a cura di Naòs – Nel cuore dell’arte e del sapere)



Alberto Angela durante un evento al Teatro San Carlo






