Vincenzo Montella, ‘Auguraculum’ – Alcune domande per Roberto Sanchez – Foto: Paola Germana Martusciello
L’8 febbraio, con Roberto Sanchez, si è tenuto il primo dei cinque appuntamenti mensili in programma con gli artisti presso il ‘Ramo d’oro’ di Vincenzo Montella a Napoli.
Il ‘Ramo d’oro’, via Omodeo 124, Napoli, apre le porte del suo atelier per inaugurare l’inizio della nuova attività che si svolgerà nell’anno 2025, la quale vede come protagonisti gli incontri che si svolgeranno nel Seminario di autocoscienza estetica, condotto, in maniera amabile e competente, dal dottore Vincenzo Montella, psichiatra, fotografo, gallerista e collezionista d’arte. Entrando negli spazi di questa insolita galleria, si è avvolti, inaspettatamente, da una atmosfera vivace che si sprigiona dalla collezione permanente di opere internazionali esposte alle candide pareti, ma, soprattutto, si è attratti e letteralmente assorbiti da una energia che si sprigiona da una installazione: l’Auguraculum realizzata dallo stesso Montella, che ha una funzione ben precisa e cioè quella di stabilire la sacralità del luogo.

Vincenzo Montella, ‘Auguraculum’ – Foto: Paola Germana Martusciello
Infatti, in questo spazio, tutte le forme d’arte compiono un rito: quello di esternare al mondo apparente la magia racchiusa nel genio creativo di ogni artista, ma non soltanto, anche offrire lo svelamento della capacità della sua azione concreta. L’installazione veleggia sulle teste dei visitatori, ristabilendo, così, quel contatto tra cielo e terra tipico dei culti sacerdotali. L’opera è realizzata con tre lembi di stoffa, cotone bianco sagomato a forma di triangolo su cui vi sono dipinte, come profili vibranti, le stelle azzurre e i segni di simboli celesti, attraverso un linguaggio molto infantile ci riconduce a significazioni remote: quelle degli auguri romani, i quali, nelle loro divinazioni, osservavano il cielo riparandosi sotto un telo. In questa opera l’artista concentra il concetto di Universo immaginato, rappresentato attraverso forme semplici quasi segniche, simbolicamente, volendo delimitare uno spazio interiore che, certamente, abita dentro ciascuno di noi: quello che il più delle volte tende ad essere occultato dalla razionalità e cioè il luogo occupato dalla fantasia. Insieme a queste forme vi sono rappresentate anche linee che, in qualche modo, indicano costellazioni e costituiscono, cioè, quei rapporti mentali attraverso connessioni di punti, tentativi di dare un senso a realtà che oggettivamente possono considerarsi caotiche. Questa installazione chiarisce e forse diventa la premessa evidente di quel significato racchiuso nei Seminari di autocoscienza.

Alcune delle opere di Roberto Sanchez – Foto: Paola Germana Martusciello
Gli appuntamenti degli incontri seguiranno un calendario a scadenza mensile; il primo dei cinque, dell’8 febbraio, ha visto protagonista l’artista/curatore Roberto Sanchez con la mostra Evoluzioni. L’intrigante produzione colloca sicuramente l’artista nel nostro panorama contemporaneo, per il suo indagare abilmente il ‘tempo’ con una intensa ed evidente capacità percettiva, che deriva dal suo senso di immaginazione ancestrale, modulato dai ritmi silenziosi dell’inconscio, per cui il tempo viene rappresentato non come scansione naturale, quella dei cicli, ma come dimensione, allo stesso tempo atemporale, fuori da ogni delimitazione, svincolandosi dalla percezione dello spazio, per divenire forma quindi universale. Le strutture geometriche sembrano sbriciolarsi in ritmi di velocità, con una tecnica a pastello magistralmente gestita, per un ritorno appena sentito del linguaggio futurista.

Roberto Sanchez, ‘Fasi’ e ‘La Gaiola’ – Foto: Paola Germana Martusciello
Arte, narrazione e riflessione si incontrano, così, in un’esperienza estremamente coinvolgente; infatti, Vincenzo Montella ci indica il suo progetto durante una nostra intervista: “quest’anno esploreremo lo storythinking, un approccio che unisce la capacità di immaginare e costruire narrazioni con quella di strutturare esperienze che emozionano ed ispirano, attraverso le opere degli altri artisti: Nuccia Pulpo, Luciana Mascia, Stelvio Gambardella e Ilia Tufano; – ci chiarisce Montella – scopriremo come il connubio tra storytelling e storythinking trasforma una mostra in una esperienza narrativa e culturale potente.” Un evento singolare, volto a rendere attiva e consapevole, nel fruitore di opere d’arte, quella parte che in genere è un atteggiamento passivo e contemplativo, di ricezione automatica, per confrontarsi ed agire con il proprio io, ma soprattutto per scoprire, attraverso questo processo, strutture immaginative e connotazioni ludiche che governano gli apparati della percezione.

Roberto Sanchez e Vincenzo Montella durante il dibattito – Foto: Paola Germana Martusciello
Il dibattito riesce a stimolare il pubblico, a creare esperienze immersive, attraverso una serie di considerazioni, di lucide riflessioni e approfondimenti che vengono fuori dalle parole dell’artista di turno, il quale veste il ruolo di artifex, non solo del manufatto, ma anche delle sollecitazioni estetiche, storiche e culturali che emergeranno dalle sue narrazioni. Si scopre, durante questo processo, una dimensione relazionale dell’estetica che si costruisce attraverso i rapporti interpersonali e che si deposita nei luoghi attraverso consuetudini divenute rituali. Le domande poste all’artista, le risposte riportate, fanno emergere verità che erano state occultate, aprendo veri e propri varchi all’autocoscienza, esplorando percorsi investigativi che conducono verso una presa di contatto con la propria personale conoscenza e sensibilità estetica, ma anche e soprattutto emotiva. Si comprenderà come le opere degli artisti offrono non soltanto immagini, ma sono veri e propri fotogrammi di narrazioni che parlano al cuore e alla mente, atti a invitare il pubblico a riflettere e dialogare interiormente sui temi universali, come il tempo, lo spazio e l’evoluzione della realtà e, soprattutto, comprendere quanto l’arte possa ispirare l’evoluzione personale di ogni individuo e non essere soltanto un godimento estetico.
Paola Germana Martusciello
Con grande piacere ho visto e letto l’articolo di Paola Germana Martusciello. Un vivace e puntuale reportage della mia mostra che inaugura un lungo ciclo di incontri / seminario con altri colleghi e colleghe, sotto la regia colta ed attenta di Vincenzo Montella che ci ospita a “Il Ramo d’Oro”. Questo articolo è un prezioso contributo per la divulgazione di una iniziativa utile, impegnativa, ma anche di grande stimolo, sia per noi che ci mettiamo in gioco che per il pubblico qualificato ed interessato. Bella anche l’impaginazione con le immagini ben studiate.
Ringrazio Paola per le belle foto e l’interessante articolo. Sicuramente parteciperò a questo progetto.
Grazie dottoressa Paola Martusciello per averci descritto in modo approfondito questa iniziativa lodevole.
In questo tempo dove si cerca sempre all’esterno di se stessi, stimolare il guardarsi dentro è cosa rara…
L’unica via d’uscita è dentro…
Uno spazio cosmico dove immergersi
Martusciello +Sanchez smuovono le coscienze verso autoanalisi ( talvolta pericolose )
Molto interessante l’iniziativa egregiamente portata a conoscenza dall’ articolo della dottoressa Martusciello che invoglia i fruitori a prendere parte a questi incontri Bellissime le foto e le opere del maestro Sanchez
Interessante articolo della dottoressa Martusciello che sa sempre cogliere e divulgare queste iniziative
Articolo ben scritto che svolge un lodevole compito divulgativo.
Le foto ben rendono le opere (belle) che avrei piacere di vedere da vicino…..da profano mi sembra di ravvisare delle citazioni delle opere di Balla (viste anni fa) ma forse è una mia suggestione …
Articolo molto interessante impone una grande riflessione … veramente molto bello !
Ancora una volta la prof.ssa Martusciello ci chiama ad intraprendere un percorso che non si esaurisce solamente nel riscontro estetico ma soprattutto percorre le vie invisibili della sensibilità dell animo umano
Un’altra perfetta cronaca della Professoressa Martusciello, unica come sempre nel riuscire a raccontare l’evento nella sua reale essenza ed allo stesso tempo ad appassionare il lettore. Grazie , inoltre, per aver aperto la porta di un evento che , almeno personalmente , non avrei conosciuto e che certamente sarà mio piacere vivere direttamente . Grazie !!
Un articolo di una speciale eleganza nelle considerazioni intellettuali espresse dal senso critico della professoressa Martusciello che abilmente ci conduce negli spazi più reconditi dell’arte contemporanea.
Montella è un riferimento culturale per Napoli e la prof Paola Martusciello ben ha stigmatizzato la pregnanza del suo spazio alternativo, soprattutto in occasione della recente mostra/dibattito di e con Roberto Sanchez.
Come sempre la scrittura della professoressa Martusciello ci immerge negli spazi profondi per guidarci negli spazi dell arte contemporanea
Interessante articolo sul seminario di autocoscienza, stimolante per i processi della percezione e per attivare la consapevolezza