Bacoli, una veduta del sito – Foto da comunicato stampa SABAP

La Soprintendenza ABAP (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio) per l’Area Metropolitana di Napoli ha divulgato recentemente la notizia del ritrovamento, in località Punta Sarparella, situata nell’ambito della città di Bacoli, di strutture murarie appartenenti ad una villa romana databile nel I secolo d.C. La residenza, secondo una prima ipotesi da confermare con ulteriori prove, potrebbe essere appartenuta al Prefetto della Classis Misenensis e scrittore Plinio il Vecchio

La grande scoperta durante lo svolgimento di lavori pubblici

I Campi Flegrei, alla stregua del comprensorio vesuviano, sono una fonte inesauribile di tesori archeologici capaci di raccontare, talvolta anche nei minimi dettagli, la vita e la storia dei loro abitanti vissuti secoli e secoli fa. Una nuova dimostrazione di tale assunto proviene dalla città di Bacoli, e più esattamente dalla zona di Punta Sarparella, nella quale in età romana sorgeva la colonia di Misenum. Nell’ambito dei lavori per la realizzazione di un parco pubblico, in un’area interessata in passato dalla presenza di un lido balneare, prima, e dallo sversamento di rifiuti, dopo, sono venute alla luce, con il completamento delle attività di pulizia e bonifica, strutture appartenenti ad una villa monumentale. Nello specifico si tratta di murature realizzate in opera reticolata, che consentono di datare la residenza nel corso del I secolo d.C. La sua estensione doveva essere notevole in quanto al momento sono stati identificati dagli archeologi della Soprintendenza già una decina di ambienti. Vista la panoramicità e l’ampiezza, estesa sino alla spiaggia della Sarparella, la villa sarebbe appartenuta ad un personaggio abbiente e di rilievo.

Bacoli, una veduta del sito – Foto da comunicato stampa SABAP

L’ipotesi di appartenenza a Plinio il Vecchio

Secondo un’ipotesi suggestiva formulata dagli addetti ai lavori, ma che necessita comunque di ulteriori dati per essere confermata, il suo proprietario potrebbe essere stato Gaio Plinio Secondo, meglio noto come Plinio il Vecchio, Prefetto della Classis Misenensis, cioè la flotta romana ancorata nelle acque del Tirreno. L’ammiraglio era noto anche per la sua ricchezza di interessi umanistici e scientifici nonché per la sua prolifica attività di scrittore. Tra i suoi numerosi testi, tuttavia, l’unico conservatosi integralmente nel corso dei secoli è la Naturalis Historia. Più che un trattato essa è una vera e propria enciclopedia del sapere antico, con nozioni e citazioni prese da circa 2000 opere riguardanti varie materie: dalla botanica alla zoologia; dalla geografia all’astronomia; dalla mineralogia all’arte, discipline, queste ultime, a cui sono dedicati i libri dal n. 33 al n. 37.

Secondo quanto riporta il nipote Plinio il Giovane in una sua lettera inviata all’amico Tacito, lo zio avrebbe visto da Miseno le fasi iniziali della terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C. decidendo poi di recarsi a Stabiae per prestare soccorso ad una conoscente di nome Retina e alla locale popolazione. Da qui, però, il comandante della flotta romana non avrebbe più fatto ritorno nella colonia flegrea a causa della morte provocata dalle esalazioni vulcaniche.

Tra gli obiettivi della Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli, vi è non solo l’allargamento dello scavo estensivo della villa di Punta Sarparella ma anche la comprensione della sua posizione nella pianta urbana di Miseno e dei collegamenti viari con importanti strutture cittadine come il Collegio degli Augustali, il Foro ed il Teatro. Nel frattempo, con l’ausilio del Comune di Bacoli, l’ente procederà ad installare, nei pressi dell’area recintata contenente i ruderi attualmente visibili, pannelli esplicativi che spieghino a cittadini e turisti l’importanza di tale scoperta.

Specifiche foto:
Foto da comunicato stampa della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli – Foto modificate
Link: Una villa romana scoperta sulle sponde del porto di Miseno grazie ai lavori per una villa comunale | Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli (cultura.gov.it)

Bacoli, una veduta del sito – Foto da comunicato stampa SABAP

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