Lorenzo Lotto, ‘Annunciazione di Recanati’ – Licenza foto: Wikimedia Commons

A cura di Lucia Fontanarosa

Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556/1557) è stato uno tra i principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento, sebbene la sua indole originale e anticonformista lo abbia portato presto a una sorta di emarginazione dal contesto lagunare, dominato da Tiziano.

Gradualmente il suo linguaggio incominciò a discostarsi dalla cultura corrente, per una sorta di irrequietezza, che si manifestava tanto nelle scelte formali che nei contenuti.

A queste resistenze ai motivi dominanti, l’artista accompagnò un’apertura verso un realismo più acuto nella resa dei dettagli, un sentimento più patetico e un’attrazione per la rappresentazione della natura inquieta e misteriosa, propria di artisti nordici come quelli della scuola danubiana.

Si spostò molto, accendendo, con il suo esempio, le scuole di zone considerate periferiche rispetto ai grandi centri artistici, come Bergamo e le Marche.

La sua vicenda umana fu spesso segnata da cocenti insuccessi e amare delusioni, in parte colmati dalla rivalutazione nella critica moderna, che fanno della sua figura, secondo quanto afferma Stefano Zuffi nel suo volume “Il Cinquecento”, “un soggetto sofferto, introverso e umorale, di grande modernità”.

La vita di Lorenzo Lotto è stata spesso segnata da un’inquietudine dovuta all’incapacità di cedere a compromessi in campo artistico o anche spirituale.

Non cercò mai il facile successo e perciò si trovò ripetutamente in difficoltà economiche.

Piuttosto che tradire i suoi ideali preferì una vita raminga in cerca di committenti che potessero capirlo ed apprezzarlo.

Dopo un breve periodo in cui godette di una certa fama, fu dimenticato e, nella sua Venezia, persino schernito. Tuttavia, dopo secoli di oblio, la sua figura fu riscoperta alla fine dell’Ottocento dal grande critico d’arte Bernard Berenson che ripercorse gli itinerari del peregrinare del Lotto, svelando, poco a poco, un eccellente artista rinascimentale, che poi fece conoscere al grande pubblico.

Di lui lo studioso scrisse: “Per capire bene il Cinquecento, conoscere Lotto è importante quanto conoscere Tiziano”.

L’Annunciazione di Recanati: descrizione del dipinto

Nella camera da letto della Vergine, a destra l’angelo, con in mano un giglio bianco, è entrato da una loggia aperta su un giardino (hortus conclusus) e, con il braccio destro, in un gesto un po’ innaturale, indica Dio che, in una nuvola, sembra che si stia tuffando verso Maria. Quest’ultima, in primo piano a sinistra, si volge verso lo spettatore, dando le spalle all’annuncio, sollevando le mani sorpresa, con un’espressione tra l’umile, il turbato e il succube.

Precisa è la descrizione dei dettagli della stanza: il letto a baldacchino, la finestrella coi vetri piombati, la mensola con la piccola natura morta, alcuni libri, un candelabro e un calamaio, l’appendiabiti, lo sgabello con la clessidra, l’inginocchiatoio e il gatto che fugge spaventato, simbolo della sconfitta del male ma anche elemento di ironia. Secondo Giulio Carlo Argan “…la Vergine di Tiziano è una regina in preghiera che si volge nobilmente a ricevere nel suo palazzo il messaggero divino. La Vergine del Lotto è una brava ragazza; il messaggio la coglie di sorpresa mentre prega nella sua stanza; non osa neppure volgere il capo; il suo gesto, quasi di difesa, è quello di chi si sente colpito alle spalle da un richiamo improvviso.” (Storia dell’arte italiana 3, Firenze, Sansoni, 2000, p. 152).

Una lettura critica dell’opera

L’autenticità di questa Annunciazione va vista nella sua dimensione di fatto reale, in quanto non è un’idea ma accade ora, presso di noi. Il dipinto ci chiama in causa. Il gatto scappa, mentre arriva un giovane dai capelli biondi, ancora mossi dal vento e vestito con abiti leggiadri.

La ragazza si volta verso di noi e si intuisce che stava leggendo. La stanza presenta pochi oggetti e suppellettili nonché uno scialle, utilizzato per pregare. Ecco quindi che la promessa si compie, suscitando però stupore e spavento, anche se lo spavento del gatto non è quello di Maria. La clessidra indica che, da allora, il tempo sarà diverso.

L’angelo è un portavoce, ma esso stesso stupefatto e sconvolto da ciò che sta proferendo. Fuori dalla stanza si vede la prospettiva di ciò che porterà la buona novella: la vita sempre con la primavera, cioè il Paradiso, e non è un caso che la festa dell’Annunciazione avvenga in primavera, come per tanti secoli la festa dell’Incarnazione commemorata ogni anno a Natale, con un riferimento anche alla Festa dell’Annunciazione.

Il dipinto dunque è pieno di tenerezza e familiarità. Lotto lo ambienta in una casa che forse ha abitato, come faremmo anche oggi per rappresentare la nostra vita.

Diversi elementi indicano l’originalità dell’interpretazione di Lotto. Lo schema risulta invertito, infatti l’Arcangelo appare a sinistra e la Madonna a destra. La scena è in un interno ed è tipica della pittura fiamminga, con una estrema cura dei particolari.

La Madonna, in ginocchio, è turbata dalla venuta dell’Angelo e guarda lo spettatore, coinvolgendolo nel suo smarrimento. Lo sguardo è all’insù e le mani appaiono aperte, come per schernirsi. L’Angelo, di struttura massiccia, è un corpo materiale, pertanto crea un’ombra sulla terra, i suoi capelli sono mossi dal vento e si rivolge a lei, indicando un Dio che sembra tuffarsi in picchiata sul mondo terreno.

Il tutto dona immediatezza alla scena, come in un’istantanea che coglie i protagonisti, svelandone le sensazioni emozionali. Ed anche i particolari contribuiscono a descrivere la vita quotidiana. L’abbigliamento è quello tipico dell’epoca e l’aspetto di Maria è quello di una ragazza di campagna. La veste rossa di Dio richiama la veste rossa di Maria. Il giardino, ben curato, rimanda alla Perfezione dell’Eden, richiamando la purezza della Madonna, come il giglio nelle mani dell’Angelo. Il gatto va letto come simbolo del male che fugge di fronte al Signore, la clessidra rappresenta il tempo che non va sprecato per cose futili.

In ultima analisi, la donna si rivolge a noi per farci entrare nel dipinto, perchè l’empatia di chi guarda è una delle grandi chiavi dell’arte di Lorenzo Lotto. La pittura è basata su una semplice accettazione di una religiosità vicina e prossima al mondo contemporaneo. Una fanciulla, che potremmo incontrare comunemente, ci guarda, aprendo le mani e domandandosi il motivo di tanta grazia, proprio a lei, che dimora in un’abitazione che rappresenta la quotidianità per quelli del tempo.

Specifiche foto:
Autore: The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distribuito da DIRECTMEDIA Publishing GmbH. ISBN: 3936122202.
Titolo: Annunciazione
Licenza: Wikimedia Commons
Link: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4b/Lorenzo_Lotto_066.jpg
Foto: modificata

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