Apollo liricine seduto – Foto: Giorgio Manusakis

Una preziosa scultura che nasconde un segreto: da donna diventò uomo

Proseguiamo nella presentazione dei capolavori esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) con una statua davvero particolare: l’Apollo Liricine seduto che domina il centro della sala I della Collezione Farnese.

Si tratta di una statua preziosa già nei materiali, infatti per realizzarla è stato usato il porfido rosso, una pietra dura e difficile da lavorare, utilizzata al tempo dei Romani solo per opere destinate all’imperatore anche per il suo colore rosso porpora. La scultura originale, inoltre, presentava gli arti inferiori e superiori in metallo, probabilmente bronzo, che fu sostituito con marmo bianco da Carlo Albacini in seguito al suo trasporto a Napoli nel 1805. Data la ricchezza dei materiali usati, si ipotizza che l’opera fosse situata in un tempio quale dono dell’imperatore o in un edificio privato dello stesso. La statua è una rappresentazione classica del dio Apollo, ma da alcune incisioni e testimonianze dell’epoca giunte fino a noi è possibile affermare che, in origine, fosse una donna che raffigurava la personificazione di Roma; successivamente fu restaurata e le fattezze mutarono in quelle del dio Apollo.

La divinità viene raffigurata vestita con un lungo chitone e un ampio mantello, mentre siede su una roccia e suona una lira, strumento tradizionalmente legato ad essa. Apollo, infatti, oltre ad essere il dio più importante e celebre dell’Olimpo dopo Zeus, e ad essere noto per le sue profezie, era anche nume tutelare della musica e della poesia e, in quanto tale, era a capo delle muse che, infatti, dimoravano a Delfi, sede del suo oracolo più conosciuto dell’antichità, nonché dell’ombelico del mondo. Apollo rappresentava anche l’autocontrollo e la conoscenza di se stessi, difatti è celebre la frase che si trovava all’ingresso del suo tempio a Delfi: ‘Conosci te stesso’. In quanto dio della musica è nota la sua gara col satiro Marsia, il quale osò sfidare Apollo nel suonare il flauto; questi, dopo averlo vinto col suono del suo strumento, lo legò ad un albero e lo scorticò vivo. In qualità di infallibile arciere, invece, è famosa la sua disputa con un’altra divinità dell’Olimpo molto temuta per le sue frecce: Eros. La loro controversia fu causa della nascita di un mito immortale, quello di Apollo e Dafne, celebrato da innumerevoli artisti quali il Bernini, che ne raffigurò il finale in una sua famosa scultura. In onore di Apollo ogni quattro anni venivano celebrati a Delfi i Giochi Pitici, secondi solo a quelli di Olimpia, in cui oltre alle gare sportive si svolgevano anche competizioni musicali e di poesia. Successivamente Apollo fu venerato anche come dio Sole, in luogo di Helios. Non tutti sanno che il dio aveva una sorella gemella, Artemide, dai romani chiamata Diana, di cui parleremo nel prossimo articolo presentandovi quella che forse è la più bella scultura esistente di questa dea: l’Artemide Efesia.

Ricordiamo sempre che sulla pagina Facebook miti3000.it – Progetto MANN e alla pagina Progetto MANN della sezione ‘musei’ del sito web www.miti3000.it trovate migliaia di foto e video dei capolavori esposti al MANN con approfondimenti su storia e mitologia delle opere.

Apollo liricine seduto, particolare – Foto: Giorgio Manusakis

3 pensiero su “MANN – Le opere più belle in esposizione – L’Apollo Liricine seduto”
  1. Grazie del commento. Stiamo descrivendo le opere più belle in esposizione al MANN di Napoli e questa non poteva mancare, ma speriamo risultino interessanti anche gli altri articoli inerenti altri capolavori.

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