Stele di Amen-Em-Inet – Regno di Ramesse II (1279 -1212 a.C.) – Arenaria grigia, provenienza necropoli di Tebe – Civico Museo d’Antichità “J. J. Winckelmann”, Trieste – Foto: Stefania Rega

La stele, arcuata nella parte superiore, ha una linea incisa che delimita il campo iscritto e figurato. Il testo geroglifico è situato nella parte alta ed è composto da cinque colonne: la prima a sinistra si legge da destra, mentre le altre da sinistra. Al di sotto delle colonne il defunto adora Osiride mummiforme in trono con scettro e flagello. Davanti al dio una tavola di offerte. La stele era originariamente dipinta e si conservano molte tracce di quattro colori: in bianco erano la corona, il flagello, lo scettro e il pettorale del dio, la tavola delle offerte, il fior di loto, gli abiti dell’orante; in rosso sono l’abito del dio, i petali del fior di loto, il viso e le braccia dell’orante; nera è la parrucca; mentre minime tracce di verde si rilevano nel volto del dio. Il defunto Amen-em-inet, che fu capo dei Medjay (corpo di polizia deputato perlopiù alla protezione delle carovane a partire dal Nuovo Regno), è noto anche da un rilievo del Museo Nazionale di Napoli, che lo raffigura insieme ai suoi parenti in un gruppo di 25 persone, databile al regno del faraone Ramesse II. La stele appartiene dunque all’epoca di questo faraone e proviene con ogni probabilità dalla necropoli di Tebe. (fonte: Catalogo dei beni culturali, musei civici del comune di Trieste)

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