Il Vaso François –  Ceramica – 565 a.C. circa – Museo Archeologico di Firenze – Foto: Angelo Zito

Cratere attico con anse a volute, decorato a figure nere. Prodotto ad Atene intorno al 565 a.C. Modellato dal vasaio Ergotimos e dipinto dal ceramografo Kleitias, che apposero la loro firma congiunta sul lato anteriore e su quello posteriore.

Vaso da simposio per mescolare il vino con l’acqua (capacità di circa 80 litri). Scoperto a Chiusi nel 1844 e 1845, in una tomba etrusca principesca della necropoli di Fonterotella, da Alessandro François, ufficiale e archeologo al servizio del Granduca di Toscana, Leopoldo II d’Asburgo-Lorena.

Tra i massimi capolavori dell’arte greca e certamente uno dei vasi più famosi al mondo; il “Re dei Vasi” è decorato da 270 figure e 131 iscrizioni, che raccontano miti e saghe di dei ed eroi e storie della Guerra di Troia, di cui quella principale è il matrimonio tra Peleo e Teti, futuri genitori di Achille. Rotto almeno due volte, una nell’antichità e una nel 1908, è oggi ricomposto da 639 frammenti con integrazioni in gesso pigmentato (restauro del 1973 – Fonte: didascalia museo).

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