Georgios Kessés alla Lega Navale Italiana di Napoli – Foto: Giorgio Manusakis
È passato per la città partenopea il viaggio solitario del velista Georgios Kessés che accompagnava la celebre fiaccola in Francia. Lo abbiamo intervistato nel luogo a lui più gradito: la sede della Lega Navale Italiana di Napoli.
Com’è noto le prossime Olimpiadi si terranno a Parigi tra pochi giorni. Altrettanto noto è che la fiamma olimpica viene accesa in Grecia, ad Olimpia; da lì inizia il suo viaggio verso la sede dei giochi. La Francia, per portare a Parigi la celebre fiaccola, ha deciso di farla viaggiare via mare facendola partire dal Pireo con destinazione Marsiglia. La scelta non dev’essere stata casuale, dato che Marsiglia fu fondata dai Greci ed è gemellata col Pireo. Per questo viaggio è stato scelto un antico veliero: l’m/n Belém. Si tratta di un tre alberi che, guarda caso, fece il suo viaggio inaugurale nel 1896, data delle prime olimpiadi moderne. Era l’ammiraglia della flotta francese nel XIX secolo, non ha mai smesso di navigare e nel 1984 è stata dichiarata monumento nazionale come simbolo della tradizione navale francese. Alla luce di quanto appena scritto, appare facile comprendere come sia nata l’idea di accompagnare il veliero francese nel suo viaggio verso Marsiglia, con a bordo la fiaccola olimpica, con un’imbarcazione greca. La barca in questione si chiama, guarda caso, Pytheas, ovvero Pitea, nome del famoso navigatore e geografo greco nato nel 380 a.C. nella colonia greca chiamata Massalia, ovvero l’attuale Marsiglia. Lo skipper del Pytheas che ha intrapreso questa traversata “olimpica” si chiama Georgios Kessés: nato al Pireo, ha intrapreso la via del mare fin da giovanissimo grazie allo zio Kostas, capitano di un caicco in Eubea. Passare poi alla vela da regata è stato naturale, così come lo è stata l’idea di effettuare questo viaggio dopo aver saputo che la Francia intendeva trasportare la fiamma olimpica con un veliero. Anche il Pytheas è stato costruito in Francia: si tratta, infatti, di un Jeanneau Sun Fizz 40, un cruiser ad alte prestazioni lungo 12,3 m, largo 3,85 m, dal peso di 7 t. e 300 kg, con pescaggio di 1.95 m. e altezza dell’albero di 13,72 m. È dotato di un motore entrobordo diesel Perkins da 50 cavalli, il serbatoio del carburante ha capacità di 150 litri mentre quello dell’acqua dolce di 700 litri; dispone di 3 cabine doppie e due bagni. A chi mastica un po’ di vela non può sfuggire il fatto che, nonostante le sue prestazioni, il Pytheas e il suo skipper solitario non avrebbero potuto affiancare il Belém per l’intera durata del viaggio; Kessés, infatti, è partito prima del veliero francese per poi essere raggiunto ed entrare insieme nel porto di Marsiglia, accompagnati da un’armata di decine di imbarcazioni oltre che, come detto, dalla fiaccola olimpica.
Il Pytheas a Marsiglia – Foto: Georgios Kessés
Ma per Kessés e il suo Pytheas il viaggio voleva e doveva essere anche un’occasione per toccare, tra le sue tappe obbligatorie, antiche colonie greche, visitarne i siti archeologici in cui affondano le loro radici e conoscere le comunità elleniche presenti in quei luoghi. Ecco, quindi, che tra le tappe troviamo Messina, fondata da coloni Greci nell’VIII sec. a.C.; Nizza, fondata dai coloni Greci di Marsiglia nel 350 a.C.; il villaggio corso chiamato Cargese, fondato alla fine del XVIII secolo dai discendenti di un gruppo di immigrati greci che da Mani, nel Peloponneso, fuggirono dalla dominazione ottomana. E, infine, Napoli: colonia greca per eccellenza, unica città che ancora mantiene il suo originario assetto urbanistico e che vanta il più grande centro storico d’Europa. A Napoli Kessés ha avuto modo di incontrare diversi membri della comunità ellenica locale, tra cui il console onorario di Grecia, Alexandros Tomasos, il vescovo della chiesa greco-ortodossa di Napoli Georgios Antonopoulos e la presidente della comunità ellenica partenopea, Polyxeni Marinaki. Ma tra i tanti impegni Kessés ha trovato anche il tempo per visitare la sede della Lega Navale Italiana di Napoli, da cui a malincuore è andato via; non prima, però, di averci rilasciato questa bella e interessante intervista in cui, con lo sfondo a lui più gradito, ovvero le barche a vela ormeggiate al Molosiglio, ci racconta del suo solitario viaggio a bordo del Pytheas, delle difficoltà che ha dovuto superare, ma anche di una piacevole sorpresa in alto mare, qualcosa che mai gli era capitato nei suoi tanti anni di avventure marine. Questo e molto altro nella videointervista che segue. https://youtu.be/Bo5huBF-LMA
Il Pytheas a Napoli – Foto: Georgios Kessés