Papa Pio X –autore: sconosciuto; licenza: Picryl

Il 21 agosto la Chiesa Cattolica celebra la memoria di San Pio X, che fu pontefice nei primi anni del XX secolo e morì pochissimo tempo dopo lo scoppio della prima guerra mondiale

Giuseppe Sarto – era questo il nome originario del futuro Papa Pio X – nacque il 2 giugno 1835 a Riese, piccolo centro della provincia di Treviso. Suo padre svolgeva il lavoro di messo comunale mentre la madre era specializzata nella mansione di sarta. Dopo aver studiato per diversi anni a Padova, divenne sacerdote nel 1858, giungendo a ricoprire a Treviso nel 1875 ben tre incarichi, ossia quelli di Rettore della Cattedrale cittadina, di Direttore del locale Seminario e di Cancelliere vescovile.  

In virtù, forse, della sua origine familiare umile, don Giuseppe Sarto, già durante il suo mandato di vescovo a Mantova negli anni Ottanta dell’Ottocento, cominciò a maturare l’idea di scrivere un nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica. Un nuovo testo che potesse risultare più adatto alla lettura ed alla comprensione da parte delle persone meno istruite, strutturato con domande e risposte brevi ma al contempo chiare.

Nominato Patriarca a Venezia nel 1893, dopo aver ricoperto tale incarico per circa un decennio, don Giuseppe Sarto ascese al soglio pontificio il 4 agosto del 1903. Il Conclave, riunitosi alla morte di Papa Leone XIII avvenuta il 20 luglio dello stesso anno, votò in maggioranza il presule trevigiano che prevalse sul Segretario di Stato del defunto predecessore, Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, sul quale in realtà incombeva il veto dell’Imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe. Tale diritto di intervento da parte dei laici nell’elezione dei papi, il cosiddetto ius exclusivae, sarebbe stato applicato per l’ultima volta proprio in tale circostanza in quanto lo stesso Sarto, che prese il nome di Pio X come atto di omaggio verso Pio IX, decise successivamente di abolirlo.

Statua di Papa Pio X, Basilica di San Pietro in Vaticano – autore: Jean-Pol Grandmont; licenza Wikimedia Commons

I provvedimenti di Pio X, tra difesa della dottrina e moderata apertura  

Il nuovo pontefice, oltre che per la già citata riscrittura del Catechismo, si contraddistinse per una serie di interventi volti a combattere la diffusione del modernismo all’interno della stessa Chiesa. Tra questi si può ricordare l’istituzione del Sodalitium Pianum, uno specifico organo deputato allo svolgimento di indagini nei confronti di quanti erano sospettati di posizioni contrarie alla dottrina cattolica. Ai sacerdoti impose l’obbligo del giuramento della fede, suggerendo loro più volte il ricorso al Canto Gregoriano durante le Messe.

Inoltre, Papa Sarto stabilì che a partire dai 7 anni i fanciulli potessero ricevere i sacramenti della Confessione e della Comunione. Un ulteriore provvedimento, che rimanda per certi versi ai tempi d’oggi, fu il riconoscimento della liceità del tango per la Chiesa Cattolica. Prima del papato di Pio X, infatti, coloro che lo praticavano rischiavano di incorrere in una sanzione. Altri tempi, verrebbe da dire, se si considera la grande passione dichiarata da Papa Francesco per questo tipo di ballo!

L’attenzione per la politica italiana ed internazionale  

Pio X fu un pontefice attento non solo alle vicende interne alla Chiesa ma anche verso ciò che accadeva al suo esterno. Uno degli ambiti di suo interesse fu quello dei lavoratori, in favore dei quali iniziò a scrivere un documento, purtroppo mai completato per il sopraggiungere della morte, in cui sottolineava l’importanza del diritto a scioperare.

In ambito politico, invece, Papa Sarto, al fine di impedire la progressiva ascesa delle forze socialiste, si dichiarò favorevole alla presentazione di candidature di esponenti cattolici. L’attenzione del pontefice, negli anni del suo mandato, si concentrò altresì sull’ormai precario equilibrio internazionale. Si racconta, infatti, che, soprattutto negli ultimi mesi di vita, rivolse più volte a quanti lo incontravano la seguente frase: “Verrà il guerrone”. La sua purtroppo fu una profezia che si avverò e che egli stesso ebbe modo di vedere in minima parte con le prime fasi dell’ostilità iniziate in seguito all’attentato all’erede al trono d’Austria-Ungheria, Francesco Ferdinando, il 28 giugno 1914.

Papa Pio X morì il 20 agosto di quello stesso anno a causa di una pericardite. Il suo corpo, dal quale non furono estratti, come da tradizione, gli organi interni, venne esposto, secondo il testamento da lui stesso scritto, per sole 8 ore alla venerazione dei fedeli e fu tumulato nella Basilica di San Pietro in Vaticano. La cerimonia di beatificazione avvenne il 3 giugno 1951 mentre quella di canonizzazione circa tre anni dopo, il 29 maggio 1954. In quella stessa data Papa Pio XII stabilì che la sua memoria venisse celebrata il 3 settembre. Tuttavia, con il nuovo calendario promulgato nel 1969 da Papa Paolo VI, il cosiddetto Novus Ordo Missae, tale solennità fu spostata al 21 agosto. Infine, a San Pio X, che fu proclamato compatrono della città di Venezia, è intitolata la Fraternità Sacerdotale, organismo fondato nel 1970 da Monsignor Marcel Lefebvre per difendere valori e tradizioni della Chiesa antecedenti al Concilio Vaticano II, come ad esempio la celebrazione della Messa tridentina in latino.

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