Carlo Montarsolo – ‘Lave vesuviane con ginestre’ (1962) – Foto: Matilde Di Muro
Carlo Montarsolo (1922-2005)
a cura di Matilde Di Muro
Carlo Montarsolo è stato uno tra i più interessanti artisti appartenenti al novero dei pittori astratti italiani del secondo dopoguerra. Egli si è fatto testimone di una fase innovativa ed evolutiva della vicenda artistica partenopea che, a quel tempo, risentiva di un eccessivo conservatorismo culturale ottocentesco.
La sua carriera, iniziata da autodidatta a soli 15 anni e svoltasi in più di sessant’anni di attività artistica, ha attraversato un susseguirsi fluido di esperienze che ci hanno regalato una personalissima interpretazione, rigorosa e al contempo fantasiosa, dell’arte contemporanea europea. Senza mai allinearsi completamente ai percorsi sperimentali dell’arte contemporanea, Montarsolo inizia coll’aderire alla pittura post-impressionista, con rimandi coloristici alla pittura Fauves, e poi, passando attraverso un Cubismo analitico che diventerà la peculiarità delle sue opere mature, approderà ad un “naturalismo astratto”. In particolare, nelle opere che parlano delle terre vesuviane e dei paesaggi marini, è possibile leggere un forte ancoraggio alla sua terra che l’artista ci racconta in una chiave nuova, appassionata e lirica.
Carlo Montarsolo – ‘Tralicci. Alta tensione’ – 1982 – Foto: Matilde Di Muro
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dal 30 settembre al 6 novembre dello scorso anno 2022, ha reso omaggio a questo artista con una mostra dal titolo “Alta Tensione tra passato e presente” (1922-2005).
Carlo Montarsolo – ‘Oggetti antichi in soffitta’ -1963 – Foto: Matilde Di Muro
La mostra, curata dal critico e storico dell’arte Giorgio Agnisola e promossa dall’Associazione Montarsolo, è avvenuta in occasione della recente donazione dell’Archivio dell’artista alla Galleria e ha celebrato il centenario dalla sua nascita. Le opere esposte, appartenenti, in particolare, al ventennio che va dalla fine degli anni cinquanta agli anni settanta del ‘900, esprimevano al meglio quel dialogo temporale interiore continuo che l’artista ha vissuto proprio come in una costante “Alta tensione tra passato e presente”. Questo stato d’animo è ben espresso nell’opera dal nome “Tralicci. Alta tensione” del 1982 in cui l’artista sembra quasi dar ragione del suo percorso interiore per poi, attraverso tutte le altre opere, invitarci ad entrare e uscire dal vagone della storia come trasportati da razionalità, emozione, colore e luce.
Carlo Montarsolo – ‘Marina con alberi’ – 1957 – Foto: Matilde Di Muro
In particolare, attraverso l’uso sapiente e del tutto personale di luce e colore, Montarsolo rivela di aver compreso pienamente la lezione delle Avanguardie artistiche ma, allo stesso tempo, usa queste due componenti per lasciar colloquiare mondo interiore e realtà esteriore: tutto si fa natura e in quanto tale intellegibile. In opere come Marina con alberi (1957), Tempio sommerso (1967), Sole sul davanzale (1962) o Oggetti antichi in soffitta (1963), entriamo in paesaggi, oggetti, antiche memorie, pensieri e sensazioni. Il colore dona grande profondità e riesce a dare senso a tutto perché usato come una materia da plasmare e, soprattutto, intrecciare creando vere e proprie trame, tessiture di memorie e sensazioni.
Molto toccanti sono le opere più mature come Genesi (1992), Meteora in frantumi (1993) o Eclissi di soli e lune (1993). Si tratta di vere e proprie epifanie di profonda spiritualità che ci permettono di vedere attraverso “l’occhio interiore” dell’artista.
Carlo Montarsolo – ‘Tempio sommerso’ -1967 – Foto: Matilde Di Muro
Apprezzato da importanti critici d’arte e protagonista di svariati premi e riconoscimenti, Montarsolo, nella sua lunga carriera, si è distinto anche per la sua attività di divulgatore delle vicende dell’arte italiana, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, attraverso la partecipazione a conferenze e la realizzazione di articoli su importanti testate specializzate e non. A testimonianza di ciò vi sono scritti e documenti d’archivio che raccontano l’impegno profuso apprezzato e riconosciuto da alcuni dei tanti protagonisti della scena istituzionale, artistica e culturale come Andreotti, Argan, Bucarelli, Guttuso, Liotti.
Carlo Montarsolo – ‘Sole sul davanzale’ -1962 – Foto: Matilde Di Muro
Insomma Carlo Montarsolo è un artista partenopeo da riscoprire poiché, attraverso un flusso creativo di “Alta tensione tra passato e presente”, con grande sensibilità e fantasiosa maestria, ha ben saputo interpretare memoria e contemporaneità.
Carlo Montarsolo – ‘Genesi -1992’ ‘Meteora in frantumi’ -1993 ‘Eclissi di soli e lune’ – 1993
Foto: Matilde Di Muro
Complimenti! Non conoscevo questo artista.
Grazie. Anche se non è il caso di Carlo Montarsolo, cercheremo di dare voce anche a chi è poco noto e non per demerito. Continui a seguirci.