Tomba del Cavaliere – Foto: Giuseppe Schiattarella

Presenti all’evento anche i magistrati delle procure di Napoli e Torre Annunziata

Interessante e partecipato l’incontro svoltosi al MANN per la presentazione del progetto “Il Tesoro della Legalità – Luce dai depositi del MANN”, svoltosi l’8 novembre scorso. All’evento hanno partecipato Stefano De Caro (già Soprintendente e Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Direttore Generale alle Antichità e Direttore dell’ICCROM), Teresa Elena Cinquantaquattro (Direttrice del Segretariato Regionale della Campania del MiC), Pierpaolo Filippelli (Procuratore Aggiunto della Procura di Napoli), Mariano Nuzzo (Direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Napoli), Nunzio Fragliasso (Procuratore Capo della procura di Torre Annunziata), Maurizio Di Stefano (Presidente Nazionale ICOMOS). Il progetto è stato illustrato attraverso gli interventi di Vincenzo Piscitelli (Sostituto Procuratore di Napoli), Daniela Savy (Università degli Studi di Napoli Federico II), Ilaria Marini (Maresciallo Capo dei Carabinieri Comando Provinciale di Napoli), Marialucia Giacco (Ufficio Mostre MANN) e Domenico Camardo (Archeologo Capo dell’Herculaneum Conservation Project), oltre al direttore e a funzionari del museo.                                                        

Un momento dell’evento – Foto: Giuseppe Schiattarella

Nel suo discorso di apertura il direttore del MANN Paolo Giulierini, che lascerà la struttura museale il prossimo 14 novembre per scadenza del mandato, ha spiegato lo scopo dell’iniziativa, nata con il protocollo d’intesa siglato con la Procura della Repubblica di Napoli e finalizzato a liberare dai sigilli gli oltre 15.000 reperti archeologici e opere d’arte sequestrati in 50 anni di lotta al traffico illecito e che giacciono nei depositi del MANN. Ciò non solo consentirà un loro studio più approfondito, gettando nuova luce su aspetti precedentemente sconosciuti o poco conosciuti per la scarsità di menzioni nei testi degli antichi storici greci e latini, ma darà anche la possibilità ad un pubblico interessato, o anche solo curioso, di ammirare pezzi talvolta unici.

A tale proposito il direttore Giulierini ha preannunciato il perseguimento di due importanti obiettivi della struttura museale: il primo è la realizzazione, nel prossimo anno, di una grande mostra, con esposizione di una selezione di almeno 500 dei reperti in deposito, proprio per poter raccontare le vicende legate alla loro travagliata storia;

l’altro è quello di dedicare una buona parte (circa 10.000 mq) del realizzando MANN2, che il ministro Sangiuliano ha destinato a Palazzo Fuga, meglio conosciuto come Albergo dei Poveri, ad una esposizione permanente delle opere illegalmente sottratte e recuperate.

Tomba del Cavaliere – Foto: Giuseppe Schiattarella

Per comprendere il valore dell’iniziativa basti pensare al trittico di lastre mostrate alla stampa e agli ospiti prima dello svolgimento dell’incontro. Si tratta della Tomba del Cavaliere, probabilmente proveniente da Paestum, scavata illegalmente e giacente nei depositi giudiziari da oltre 20 anni. Come spiegato dalla dott.ssa Giacco, funzionaria archeologa del Museo, si tratta di un classico esempio di cultura funeraria di area campana che si afferma in numerosi territori della Magna Grecia tra il IV e il III secolo a.C. e propone una iconografia tipica di tali pitture che è il ritorno del cavaliere. Essa intendeva celebrare il defunto attraverso la rappresentazione di una cerimonia votiva in cui egli, con il suo seguito, veniva riaccolto nella comunità attraverso una cerimonia di libagione.     

Possiamo, quindi, immaginare cosa sarà possibile ammirare una volta portati a termine gli obiettivi perseguiti. L’iniziativa messa in campo ha, però, anche lo scopo di veicolare un importante messaggio, soprattutto destinato ai più giovani, che spieghi loro che chi sottrae illegalmente opere e reperti archeologici mina la nostra storia e la nostra identità nazionale e, soprattutto, crea una lacuna incolmabile nella trama della conoscenza del nostro passato. Questi oggetti, infatti, rappresentano testimonianze fisiche delle nostre radici, delle civiltà e delle diverse epoche che hanno contribuito a plasmare il mondo in cui viviamo oggi.

Tomba del Cavaliere – Foto: Giuseppe Schiattarella

Un pensiero su “Al MANN l’incontro per valorizzare l’arte rubata e recuperata”

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