Palline di Natale – Foto: Giorgio Manusakis

C’era una volta, nell’epoca lontana del telefono fisso, la tradizione degli auguri di buon Natale e buon anno.

Nelle salumerie – luoghi deputati alla negoziazione di generi alimentari, oggi pressoché scomparsi, le buste di plastica, che sarebbero restate sul pianeta per i prossimi tre millenni, recavano la scritta “auguri e buone feste” con qualche timida pallina qua e là. Era quello il tempo in cui capitava di risentire, via cavo, voci dimenticate da circa un anno che, liete e sollecite, si auguravano il meglio, si informavano degli ultimi matrimoni, nascite, malattie e morti della famiglia e/o del gruppo di amici – già si sentiva di qualche divorzio ma su quelle brutte cose si sorvolava emettendo un sospiro – si salutavano con la ferma intenzione di rivedersi assolutamente durante le feste o subito dopo, salvo poi risentirsi l’anno successivo.

Era quello il tempo delle agende cartacee, dei numeri di telefono senza prefisso, immodificabili peggio di una tara genetica; era il tempo dei pomeriggi liberi. Eh già dei pomeriggi liberi, perché occorreva averne molti per telefonare a tutti e non far dispiacere nessuno.

Cene bruciate e panni macchiati dal ferro da stiro erano conseguenze cui rassegnarsi subito: nessuno poteva sottrarsi.

Ma quel tempo è cambiato.

Ora basta un click e vai con gli auguri a tutti. Il primo che ti manda la figurina o, meglio ancora, il video di auguri, diventa il nostro eroe dell’anno, la nostra salvezza. E via a copiare e inviare a tutti, facendo però attenzione a non inviare lo stesso augurio proprio al primo eroe. Non ci vuole molto. Tra le centinaia di nostri contatti almeno un 80% ci invierà un altro augurio riciclato, con l’accortezza di non usare lo stesso che gli abbiamo inviato noi.

In conclusione, più aumentano gli auguri più le cose si fanno delicate, c’è possibilità di confusione, le cene iniziano a bruciarsi e i panni a macchiarsi. Non importa. Vuoi mettere quella quarantina di persone che raggiungevi col telefono con le centinaia e centinaia che raggiungi tramite le chat?

Certo tra le altre cautele vi è quella di dover periodicamente cancellare le decine di video e immagini che ci piacciono di meno. Ne possiamo tenere solo 2 o 3, utili per il riciclo, il resto via, altrimenti la memoria del cellulare va in pappa.

Nei picchi di tenerezza e solo per le persone a cui davvero vogliamo bene si può perfino tentare una risposta scritta, il mitico “anche a te e famiglia”, ma non lo si può fare per tutti.

La telefonata sul fisso è oramai la prova definitiva del vero amore.

Albero di Natale – Foto: Giorgio Manusakis

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