Dopo due anni di attesa, il 23 novembre Alice Rohrwacher è tornata sul grande schermo con il suo quarto lungometraggio.

Italia, anni ’80. Un ragazzo viaggia su un treno con la testa appoggiata al finestrino. È in uno stato tra sonno e veglia che viene bruscamente interrotto da un controllore che gli chiede di vedere il biglietto. Così inizia il nuovo film di Alice Rohrwacher, La Chimera, arrivato a fine novembre nelle sale italiane.

Arthur (Josh O’Connor) è un ragazzo schivo, di cui gli spettatori sanno e sapranno poco, partecipe ed assente alla vita allo stesso momento. È conosciuto come “lo straniero”. Le uniche due informazioni che abbiamo su di lui sono che parla inglese (non è volutamente specificato il luogo di provenienza di Arthur) e che possiede una sorta di dono. Arthur è infatti in grado di percepire la presenza delle tombe etrusche che si celano nel sottosuolo di tutto il litorale tirrenico, dono che il suo gruppo di amici, esperti tombaroli, apprezza molto. Il protagonista è infatti coinvolto nel mercato nero dei reperti storici trafugati dalle sepolture che lui stesso, con il suo potere, riesce a captare. Ben presto però diventano evidenti le motivazioni per cui questo improvvisato rabdomante si cala nelle profondità della terra. Mentre la chimera per gli altri tombaroli sono i soldi e il guadagno facile, quella di Arthur è il suo amore perduto per Beniamina, la sua amata morta poco tempo prima. Egli, come un moderno Orfeo, cerca di raggiungere la sua Euridice cercando in maniera disperata la chiave per l’oltretomba. Calandosi all’interno delle tombe cerca di poter ristabilire un contatto tra quello che è e quello che è stato, tra il mondo dei vivi e quello dei morti. L’unica persona che sembra in grado di riportare Arthur nel mondo dei vivi è Italia (Carol Duarte), una domestica improvvisata giunta a casa della madre di Beniamina, Flora (Isabella Rossellini), per imparare l’arte del canto.

La Chimera è un film libero, dove ognuno può ritrovare un significato diverso; privo di retorica, affronta molteplici tematiche ed ha il pregio di inglobare lo spettatore all’interno della storia. Le contrapposizioni la fanno da padrona per tutta la durata del lungometraggio. Il contrasto tra le luci del mondo dei vivi e l’oscurità delle tombe, l’assenza e la presenza vissute in maniera simultanea, la contrapposizione tra l’irrequietezza iniziale e la pace che invece caratterizza il finale del film. Tutti questi elementi, per certi versi, sono comuni nel cinema della Rohrwacher. In Lazzaro Felice, il protagonista, Lazzaro, vive a suo modo le stesse sensazioni che vive Arthur, quel senso di dualismo, quasi di vuoto, che contrappone l’essere al non essere, l’esistere al non esistere, scegliere di guardare la propria vita da spettatore, o decidere di diventarne l’attore protagonista. Per rendere queste emozioni sul grande schermo la scelta di far vestire a Josh O’Connor, un ragazzo alto e snello con un’aria un po’ spaesata, i panni di Arthur si è rivelata vincente.

Il film è stato girato in tre formati diversi: 16 mm, super 16 mm e 35 mm. Al racconto della storia sono alternate sequenze dove si mostrano scene naturalistiche, come il volo degli uccelli o animali al pascolo. Il richiamo alla natura si inserisce bene all’interno della trama poiché spesso le tombe etrusche sono affrescate con scene che richiamano la natura. La Chimera è un film che ha molto carattere: è a metà tra l’onirico e il realistico e fornisce uno spaccato su una realtà, quella dei tombaroli, che non è mai stata affrontata sul grande schermo. Non c’è infatti da stupirsi del fatto che il lungometraggio sia stato accolto con favore al festival di Cannes 2023 e sia stato inserito da IndieWire, sito di settore che ha come focus il cinema indipendente, nella classifica dei migliori film del 2023. Persino il quotidiano britannico The Guardian, noto per la sua severità in tema di recensioni, ha dato 5 stelle su 5 al film della Rohrwacher. La cosa che appare invece inspiegabile è come mai, proprio in Italia, il film non abbia avuto una vasta distribuzione e non è tutt’ora disponibile in numerose sale.

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