La didascalia del MANN – Sezione Magna Grecia – Foto: Giorgio Manusakis

Enzo Lippolis è stato uno dei massimi esponenti dell’archeologia classica in Italia, capace di unire ai suoi grandi meriti professionali altrettanto eccellenti qualità sul piano umano. Di seguito un breve racconto della sua luminosa carriera, dagli esordi sino alla prematura morte del 3 marzo 2018   

Dalla formazione ai primi incarichi professionali

Enzo Lippolis, nato nel 1956 a Mottola, piccolo comune della provincia di Taranto, si laurea in Lettere presso l’Università di Perugia nel 1978. Successivamente, a Napoli ottiene prima, nel 1982, il Diploma di Specializzazione in Beni Archeologici e poi, nel 1987, il Dottorato di Ricerca. Tra le sue esperienze formative più rilevanti va senz’altro ricordata la partecipazione, sia come allievo che come borsista, alla Scuola Archeologica Italiana di Atene (Saia).

Prima ancora di intraprendere la sua luminosa carriera accademica, Enzo Lippolis opera come funzionario archeologo presso il Ministero dei Beni Culturali. Gli anni Ottanta lo vedono attivo soprattutto in ricerche archeologiche a Taranto e nella sua provincia. Lippolis è tra i fondatori della rivista periodica Taras, che si rivelerà preziosissimo mezzo per la divulgazione dei risultati degli scavi eseguiti dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia.

Nel 1989 l’archeologo ottiene la direzione del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (oggi noto con l’acronimo di Mar.Ta). Grande è il suo impegno per il riallestimento di un polo tra i più importanti in Italia per ricchezza e valore delle collezioni. Nel 1995, però, al termine del mandato a Taranto, inizia una nuova avventura professionale, rappresentata dalla direzione del Museo Etrusco di Marzabotto (Bologna), che manterrà sino al 2000.

L’apice della carriera alla Sapienza

Dopo aver già svolto docenze presso le Università della Basilicata (1992-1995) e di Lecce (1994-1999), Lippolis diventa nel 2001 Professore di Archeologia Classica presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università La Sapienza di Roma. Nel corso degli anni seguenti riceve presso l’Ateneo romano incarichi sempre più importanti: dalla direzione del suddetto Dipartimento, ottenuta nel 2012, alla Presidenza del Collegio dei Direttori di Dipartimento presso la medesima Università, nel novembre 2016.

Enzo Lippolis, dagli anni Ottanta sino agli ultimi mesi della sua vita, ha seguito numerose ricerche sul campo: un profondo e costante impegno che gli è valso nel 2005 il premio alla carriera da parte dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Tra le missioni da lui dirette, si ricordano quelle di Gortina, a Creta, e di Saturo, il promontorio presso il quale sbarcarono i Parteni, i fondatori della città di Taranto provenienti da Sparta. Qui, lo scavo, portato avanti ancora oggi dal gruppo di lavoro dell’Università La Sapienza, è stato da lui diretto personalmente sino alla campagna dell’ottobre 2017.

I principali ambiti della sua ricerca e l’ultima premiazione in Rai

Tra i principali interessi perseguiti da Enzo Lippolis nella sua attività di ricerca, si può ricordare, indubbiamente, la ricostruzione delle vicende legate alla nascita delle antiche comunità dell’Italia meridionale ed i rapporti di quest’ultime con i Greci al momento della cosiddetta colonizzazione.

Inoltre, lo studio dell’archeologo tarantino si è molto spesso soffermato sulla dimensione del sacro, fondamentale, a suo giudizio, insieme alle pratiche funerarie nella costituzione di ogni modello socio-culturale. Tali tematiche, indagate nell’arco di un’intera carriera, sono state riproposte nel nuovo allestimento della sezione Magna Grecia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli da lui stesso curato come direttore scientifico.

Enzo Lippolis muore la sera del 3 marzo 2018 a Milano, dopo aver partecipato ad una trasmissione televisiva, su Rai 3, in rappresentanza dell’Università La Sapienza di Roma. Il suo Dipartimento di Scienze dell’Antichità, infatti, aveva appena raggiunto il primo posto nella classifica mondiale degli Atenei operanti nel campo degli studi classici, stilata dall’agenzia Quacquarelli-Symonds.

Nonostante la sua prematura scomparsa, Enzo Lippolis sarà sempre ricordato come uno dei punti di riferimento principali nel panorama mondiale degli studi sull’archeologia classica, oltre che come figura di grandissimo spessore sul piano umano.

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