Abbazia di Vezzolano, la facciata – Foto: Giulietta Vizzotto

a cura di Giulietta Vizzotto

Tra le colline del Monferrato, nella provincia di Asti, sorge il complesso denominato Abbazia di Santa Maria di Vezzolano, un antico edificio religioso in stile romanico e gotico.
In realtà l’appellativo abbazia viene usato impropriamente, in quanto la chiesa non è mai stata tale.
Tuttavia, come vedremo in seguito, essa ha tutte le caratteristiche per definirsi tale, concediamole dunque un pizzico di vanità e lasciamola al suo nome popolare, poiché per tutti qui è l’Abbazia di Vezzolano.

Abbazia di Vezzolano, il giardino del chiostro – Foto: Giulietta Vizzotto

La sua costruzione ha origini incerte e, come sempre accade in questi casi, la storia si mischia con la leggenda fino a rendere difficile distinguerne i confini.
Secondo la tradizione la fondazione risalirebbe al tempo di Carlo Magno.
Una versione popolare molto diffusa racconta che l’imperatore, intorno all’anno 773, si sarebbe trovato a caccia nella selva di Vezzolano, quando improvvisamente gli sarebbero apparsi tre scheletri usciti da una tomba; il fatto lo avrebbe particolarmente turbato, tanto da richiedere l’intervento in suo aiuto di un eremita il quale lo avrebbe invitato a pregare la Vergine Maria. Ma Carlo Magno pensò bene di non limitarsi alla preghiera e decise di erigere subito anche una chiesa abbaziale nel luogo della terrificante apparizione. Fin qui la leggenda popolare.

Per ottenere notizie più certe, dobbiamo attendere l’anno 1095, dove in un antico documento si citano due ecclesiastici, Theodulus e Egidius, che ricevono in dono da alcuni nobili locali, la chiesa dedicata a Santa Maria e altri beni ad essa connessi, con l’impegno di provvedere a fondare una comunità religiosa. Tuttavia di questo edificio iniziale attualmente non vi sono più tracce.

La costruzione della chiesa, così come la vediamo oggi, fu avviata verso la seconda metà del XII secolo e ultimata all’inizio del XIII secolo. Il resto del complesso, con il chiostro e la sala capitolare, fu realizzato solo nei secoli seguenti.

Abbazia di Vezzolano, il chiostro – Foto: Giulietta Vizzotto

L’insieme del complesso stilisticamente si colloca tra il romanico e il gotico.
L’Abbazia di Vezzolano è un piccolo gioiello con numerosi elementi degni di nota, che proverò a descrivervi brevemente.

La facciata è realizzata in mattoni e fasce di pietra arenaria e riccamente decorata; si possono vedere tre diversi ordini di colonne e, all’interno della lunetta del portale, una scultura della Madonna alla quale la costruzione è dedicata.

Il pontile (o jubè) è la vera perla dell’abbazia: un meraviglioso tramezzo accoglie chi varca la soglia della canonica, è composto da sculture che ancora recano traccia dei colori originari, compreso il blu che veniva ricavato dal pregiatissimo lapislazzulo proveniente dal Caucaso. Questo modello architettonico oggi è molto raro da trovare in Italia ma è ancora abbastanza diffuso nelle chiese d’oltralpe.

Abbazia di Vezzolano, il pontile – Foto: Giulietta Vizzotto

Sull’altare maggiore si può osservare un pregevole trittico in terracotta dipinta, risalente alla metà del XV secolo.

Abbazia di Vezzolano, il trittico – Foto: Giulietta Vizzotto

In fondo alla navata centrale, sulla destra, troviamo il collegamento con il piccolo chiostro. Accedendovi si possono trovare due sale che ospitano altrettante mostre fotografiche permanenti: una dedicata all’uso simbolico delle proporzioni matematiche e geometriche nelle costruzioni religiose medievali, mentre l’altra è una ricca esposizione di varie tipologie di chiese romaniche presenti nelle campagne astigiane.

L’abbazia fu abitata dai religiosi fino agli inizi del XIX secolo, quando la dominazione napoleonica ne decreterò la soppressione come istituzione ecclesiastica.

L’anno 1997 vede la nascita, nel giardino retrostante la canonica, di un meleto nel quale vengono coltivate alcune varietà di mele antiche. Il frutteto è stato realizzato all’interno di un progetto volto alla salvaguardia del patrimonio rurale, tuttavia, pur essendo visibile dall’esterno sul percorso che porta all’ingresso dell’abbazia, non è attualmente visitabile.

Un’ultima curiosità: in epoca medievale, vi era un forte legame tra architettura ed astronomia. Pare che l’orientamento dell’abbazia sia nato da un riferimento astronomico particolare: il lunistizio maggiore, ossia il giorno nel quale la luna sorge nel punto dell’orizzonte orientale più a nord in assoluto rispetto all’orizzonte locale.
Questo fenomeno si manifesta ogni due anni e mezzo, quindi per poter vedere se i raggi della luna attraversano la navata centrale con precisione, dovremo attendere il 1° maggio del 2025. Avete, quindi, tutto il tempo di organizzare la vostra escursione se volete osservare la luce della luna illuminare questo posto meraviglioso.

Abbazia di Vezzolano, interno – Foto: Giulietta Vizzotto

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