Gruppo di Leda e il cigno (fine del primo trentennio del II sec. d.C. da un originale forse di scuola attica databile alla metà del I sec. a.C.) – Marmo pantelico – Museo Archeologico Nazionale di Venezia – Foto: Giorgio Manusakis
Statua di Leda di profilo, stante e nuda in un atteggiamento di compiacente erotismo di fronte a un cigno di grandi proporzioni, che, nel protendere il becco verso le sue labbra, la avvolge in un coinvolgente e vibrante amplesso in cui entrambi i corpi aderiscono completamente l’uno all’altro, tanto da costituire, nell’insieme, un quadro sintattico-grammaticale armoniosamente unitario. La figura di Leda si caratterizza per la pettinatura a scriminatura centrale, con ciocche ondulate che si dipartono per raccogliersi in una crocchia dietro la nuca e in un nodo a nastro all’apice del capo. Il modellato del corpo è modulato da una delicata e diffusa luce radente, in contrasto con la superficie scabra delle piume delle grandi ali dell’animale, creando un effetto plastico-coloristico di notevole pregio. Nella parte posteriore vi è un sostegno a forma d’albero; esso era nascosto alla vista, poiché il retro della scultura è piatto e appena sbozzato. Il gruppo si imposta su un plinto modanato di forma ovale. L’opera fu esposta per lungo tempo nello Statuario Pubblico, ove era apprezzata da artisti ed eruditi; nonostante fosse in condizione frammentaria, era di facile comprensione. Nel corso del XVI secolo un restauro ricostruì la testa, la spalla sinistra, l’avambraccio destro, parte della gamba e del fianco sinistri di Leda, nonché la testa, il collo e quasi tutta l’ala destra del cigno. (fonte: Catalogo generale dei beni culturali)