A nove anni dalla scomparsa a Napoli il suo cuore batte ancora più forte

Sono passati nove anni da quel maledetto 4 gennaio 2015, giorno in cui Pino Daniele ci ha lasciati orfani delle sue esibizioni. Ma non orfani di lui e della sua musica, che ogni giorno di più rappresenta il cuore e l’anima della sua Napoli. Si potrebbe parlare della sua straordinaria carriera, partita da un vicolo del centro per arrivare a suonare con i ‘mostri sacri’ della musica italiana e mondiale, come nel tour con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron, o nei duetti con Pat Metheny ed Eric Clapton, solo per citarne alcuni. Si potrebbero elencare alcuni dei suoi numerosissimi successi; si potrebbe parlare della sua tecnica nel suonare la chitarra, di tutti i vari generi musicali che ha toccato nella sua carriera. Ma sono cose che tutti sanno e conoscono bene. E allora parliamo di qualcosa di molto più importante che Pino Daniele ha toccato con la sua musica: i cuori e le anime di tutti noi. “In questa vita c’è bisogno/di più anima” cantava Pino in uno dei suoi tanti e bellissimi capolavori che ti arrivano diritti al cuore. La canzone napoletana è la più conosciuta al mondo e nei secoli ha descritto in modi diversi l’anima di Napoli e dei suoi abitanti: da ‘Funiculì funicolà’ di Luigi Denza alla ‘Tammurriata nera’ di Nicolardi e E.A. Mario, non si contano i brani e i modi in cui Napoli è stata cantata. Pino Daniele questi modi li conosceva tutti e li ha fatti suoi continuando a descrivere la sua amata città, ma come nessuno lo aveva mai fatto prima, o meglio, facendolo in ognuno dei modi che aveva imparato ascoltando quei famosi brani, riuscendo a colpire chi ascoltava proprio nel punto a lui tanto caro: nel cuore e nell’anima. Pino Daniele ha scritto di Napoli e dei suoi problemi atavici in brani celebri come ‘Je so’ pazzo’, ‘Na tazzulella ‘e cafè’ e ‘Maronna mia’, delle sue leggende come in ‘Bella ‘mbriana’, dei personaggi di Napoli, come in ‘Donna Cuncetta’ e ‘Chillo è nu buono guaglione’, della napoletanità, come in ‘Putesse essere allero’ o ‘Appocundria’. E ci ha lasciato un capolavoro in cui dipinge Napoli in ogni sua sfumatura e lo fa in modo talmente toccante che ancora oggi a molti, quando la ascoltano, viene un nodo in gola; ma soprattutto sentono Pino e il suo cuore battere ancora forte a Napoli, forse anche più di quando era vivo: ‘Napule è’. Napule è Pino Daniele, forse lo è stata fin dal 1977, anno del suo primo album, certamente lo è ora e lo è ogni giorno di più da quando il suo cuore si è fermato. Ma solo nel corpo, perché quello che ha messo nelle sue canzoni continua a battere sempre più forte in città e fa cantare a tutti una sola frase: Napule è Pino Daniele!

Specifiche foto:

Titolo: Pino Daniele in concerto – San Vito Lo Capo
Autore: Salvatore Ciambra
Licenza: ATTO CC BY-SA 2.0 – Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.0 Generico
Link: 791_D7C2273_bis_Pino_Daniele_in_concerto | Pino Daniele in c… | Flickr
Foto modificata

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