Trama

Fabien è un giovane aviatore che su un biplano trasporta un carico di merce dalla Patagonia verso Buenos Aires. La città è collegata da altri due aerei postali col Paraguay a nord e col Cile a sud. Questi tre sono i primi collegamenti internazionali compiuti con voli notturni da piloti civili.

A credere nella possibilità dell’aviazione civile di volare di notte è Rivière, responsabile dell’intera rete. Questi tratta Fabien e gli altri piloti con durezza. Dietro di essa si cela il desiderio di insegnare loro a superare se stessi: solo il pilota che si immerge nel cuore più profondo della notte allontanerà la paura dell’ignoto. Per questo, col calare dell’oscurità emerge una ‘silenziosa fratellanza’ tra Rivière e i suoi piloti. Questo desiderio di vittoria sull’oscurità lo accomuna ai suoi uomini più di quanto faccia la paura che loro potrebbero nutrire verso l’ispettore Robineau. Quest’ultimo, presentato dal narratore come un appassionato di geologia che è segnato da una vita grigia e piena di insuccessi, anche sentimentali, è visto da Rivière come un uomo poco intelligente e capace, in quanto tale, di grandi servigi. Robineau e Rivière passano insieme la notte senza approdo di Fabien. Ha inizio con l’arrivo in ufficio di un suo drammatico messaggio: un uragano rende impossibile l’atterraggio in porto e il carburante non basta a volare fino all’alba. Invano Rivière cerca un posto sul quale non incomba la minaccia dell’uragano così da offrire a Fabien un posto sicuro in cui atterrare quanto prima possibile. Quando Simone, la giovane moglie di Fabien, chiama in ufficio, è costretto ad ammettere che non riesce più a comunicare con lui. Nasce, così, in Rivière il senso di colpa verso i suoi uomini: “In nome di che cosa li ho strappati alla felicità individuale?”. Mentre il responsabile dei voli notturni è annebbiato dal timore, in cielo Fabien scopre di essere fuori rotta e, tra un tentativo e l’altro di sfuggire a un destino che sembra segnato, comunica a terra di avere solo altri trenta minuti di autonomia di volo col carburante rimastogli.

Gli altri voli notturni continueranno la loro missione, perché quando il percorso è tracciato non ci si può fermare: vittoria o sconfitta sono parole che non hanno senso, ad avere importanza è solo l’evento nel suo svolgersi.

Perché leggerlo

In poche pagine dense di riflessioni sull’esistenza e sul limite, lo scrittore Antoine de Saint-Exupéry, che fu anche un aviatore e scomparve il 31 luglio 1944 a soli 44 anni durante una missione col suo aereo da ricognizione, rende omaggio a chi va incontro al proprio destino, pur conoscendone la tragicità, per far fare un passo in avanti all’umanità.

La fiducia nel fatto che il genere umano raggiunge dei traguardi importanti anche grazie all’eroico sacrificio di pochi spinge Fabien a superare la paura della notte e dell’altezza. Accettare il sacrificio, di qualunque natura esso sia, sembra un valore del passato, eppure è più che mai attuale nei nostri tempi, nei quali l’invito a cogliere l’attimo fuggente è letto come un monito a fare qualsiasi cosa senza pensarci due volte, pur di appagare il proprio istinto. In questo romanzo del 1931, il padre de Il piccolo principe emoziona, parlandoci di un valore altissimo al quale ha dedicato la propria vita fino a perderla da giovane uomo. Ci scrive usando una narrazione poetica, delicata e incisiva, capace di coinvolgerci al punto da farci sentire vicini al narratore, un occhio che dall’alto contempla il paesaggio notturno sulla cui placida bellezza si svolge il volo senza ritorno di Fabien. Si sente la solitudine sua, come quella dei piloti, del responsabile Rivière e dell’ispettore Robineau, che da terra hanno lo sguardo fisso verso l’alto. L’impotenza degli uomini è evidente nell’oscurità di una notte che ha permesso alle generazioni future di accendere una luce nell’oscurità.

Volo di notte ebbe un successo inaspettato. Romana Petri in Rubare la notte (2023) sottolinea che la critica letteraria dell’epoca scrisse che dopo il disfattismo dominante, iniziato nel 1856 da Gustave Flaubert con Madame Bovary, c’era finalmente un romanzo sull’eroismo. Mentre molte scuole francesi adottavano il libro, alla figura del pilota, protagonista del nuovo secolo, Guerlain dedicò addirittura un profumo.

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